        Alla fine degli anni Trenta, i venti dei nazionalismi, quelli che poi porteranno allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, hanno iniziato a soffiare in tutta Europa. Il rischio di un conflitto che incombe non spaventa ancora tutta l'Europa e non ferma la quotidinit&agrave; dei cittadini del 1939. Non fa eccezione nemmeno lo sport. Anzi, il Terzo Reich tedesco guarda con attenzione all&rsquo;automobilismo sportivo, incoraggiando (e soprattutto finanziando) Mercedes e Auto Union, che in quegli anni dominano le corse, insieme all&rsquo;Alfa Romeo e alle vetture britanniche dell'ERA (English Racing Automobiles). Ed &egrave; proprio in questo clima che la casa Maserati cerca un modo per inserirsi definitivamente e ad alti livelli nel mondo del motorsport. A trovarlo &egrave; Ernesto, il pi&ugrave; piccolo dei sette fratelli fondatori della Casa del Tridente, nata a Bologna nel 1914. Campione italiano da pilota e presidente, nonch&eacute; ingegnere capo dell&rsquo;azienda dal 1932, &egrave; dalla sua mente che, nel 1939, nasce la Maserati 4CL. Prodotta fino al 1950, nelle sue diverse versioni, e protagonista delle gare da competizione.  &nbsp; Riuscire a competere con l&rsquo;Alfa 158 o le vetture inglesi ERA, &egrave; la missione che gli ingegneri Maserati si mettono in testa di poter raggiungere. Cos&igrave; dalla base del telaio della 6CM, l&rsquo;ultima monoposto uscita dalle fabbriche nel &rsquo;36 - con telaio convenzionale per l&rsquo;epoca, con due longheroni a coprire tutta la macchina &ndash; e dal&nbsp;nuovo motore, a quattro cilindi, con quattro valvole per ognuno di essi, nasce un propulsore da 30-50 bhp (cavallo vapore britannico = dai 30,4161 ai 50,6935 cavalli) in pi&ugrave;, rispetto al precedente sei cilindri in linea . La 4CL risulta inoltre con una carreggiata pi&ugrave; larga di 5 cm della 6CM, ma pi&ugrave; ribassata e con pi&ugrave; componenti in alluminio rispetto al modello che va a sostituire.  Al debutto nelle corse dedicate alle classe voiturette (le antenate dell&rsquo;odierna Formula 2), la strategia Maserati viene ripagata sin da subito. A Tripoli, nel Gran Premio libico del 1939, Gigi Villoresi conquista la pole position con la versione aerodinamica della 4CL. La prima vittoria arriva due Gran Premi dopo, a Napoli:&nbsp;alla guida c'&egrave; John Peter Wakefield, che poi replica due volte in Francia, al GP di Picardie e Albi. Altre soddisfazioni arrivano nel dopoguerra. A bordo della 4CL vincono piloti del calibro di Tazio Nuvolari, Giorgio Pelassa e il francese Raymond Sommer. &Egrave; quella del 1947 la stagione pi&ugrave; vincente, dove i piloti Maserati vincono 10 corse, nonostante l'agguerrita Alfa Romeo con la 158 rivisitata e la nuova Tipo 308. &nbsp; Nel 1948 la 4CL viene sostituita dalla nuova 4CLT. E molti esemplari dell'auto "pi&ugrave; vecchia" vengono venduti a soggetti privati. Grazie alla popolarit&agrave; raggiunta dalla 4CL con i piloti privati, diversi di questi esemplari riescono a gareggiare ad alto livello fino al primo campionato di Formula 1 nel 1950 . La 4CLT ha un motore aggiornato con due compressori, il che comporta l&rsquo;incremento di coppia e potenza. Per controbilanciare il tutto, viene costruito un nuovo telaio tubolare per incrementare la rigidit&agrave; torsionale e per controbilanciare la potenza erogata dal motore di 260 bhp, contro i 220 della 4CL. Ed &egrave; proprio la &ldquo;t&rdquo; di &ldquo;tubolare&rdquo; a dare il nome alla nuova 4CLT.&nbsp;  &nbsp; La prima variante della 4CLT arriva gi&agrave; nel 1948 e prende il nome dal Gran Premio in cui debutta: 4CLT/48&nbsp;Sanremo. Nella cittadina ligure infatti si aggiudicano i primi due posti Alberto Ascari e Gigi Villoresi. La &ldquo;Sanremo&rdquo; presenta un telaio con tubi a sezione circolare con longheroni e traverse, in modo tale da avere una maggiore rigidit&agrave; torsionale. Ci&ograve; produce delle conseguenze sulla velocit&agrave; in curva, decisamente aumentata, anche grazie ai due compressori a doppio stadiopresenti sul motore - e il carburatore a marchio Weber sopra di essi -, che portano i cavalli a quota 270, portato a quasi 330 dagli studi del professor Speluzzi della Scuderia Milano.  Nel 1950, quando si corre il primo campionato mondiale di Formula 1, la &ldquo;Sanremo&rdquo; &egrave; la monoposto scelta da Maserati per partecipare alla competizione in quello che sar&agrave; il miglior Campionato della Maserati in questa competizione.  &nbsp; Un anno prima alcune modifiche danno alla luce la 4CLT/49, anche se il nome non &egrave; mai stato quello ufficiale. Rinnovati i freni a tamburo e l&rsquo;aerodinamica, la plancia comandi e riposizionata la scatola dell&rsquo;olio.&nbsp;  Ad averla guidata, piloti del calibro di Juan Manuel Fangio, Reginald Parnell. Col trio di piloti Ascari, Villoresi, Parnell la&nbsp; 4CLT/49 vince nove di quindici gare della stagione 1949, incluso il successo di Graffenried al Gran Premio di Gran Bretagna, l'ultimo prima dell'avvento della Formula 1.  &nbsp; La 4CLT/50, viene fabbricata per il primo mondiale di F1 organizzato dalla FIA: non &egrave; altro che la &ldquo;Sanremo&rdquo; con motore aggiornato. Albero a gomiti, compressori pi&ugrave; potenti, sistema di iniezione migliorato, 280 bhp&nbsp;di potenza e 10 kg di peso in meno. La risposta ai miglioramenti dell'Alfa Romeo 158, ed alle gi&agrave; competitive Ferrari e Talbot.&nbsp;  La vettura per&ograve; non riesce a competere con l&rsquo;Alfa e le altre dominatrici delle corse come in passato. Le dieci candeline ormai spente si fanno sentire. Le vittorie stentano ad arrivare, se escludiamo le gare non valevoli per l&rsquo;assegnazione del titolo mondiale. Vengono anche fatti dei tentativi per aggiornarla, come quello di Enrico Plat&eacute;, proprietario dell&rsquo;omonima scuderia in Svizzera, che la rinnova la &nbsp;4 CLT/48 chiamandola 4CLT Plat&eacute;. Ma le altre Case sono gi&agrave; avanti. I fasti della fine degli anni 30 sono ormai un ricordo. Nel 1950 la Maserati ritira la 4CL e 4CLT dalle competizioni, e la consegna per sempre nel garage dei ricordi romantici.        

<p>Ottant&rsquo;anni fa la Casa del Tridente progettava la monoposto che domin&ograve; le competizioni per la classe voiturette alla fine degli anni Trenta, guidata da alcuni grandi piloti come Ascari, Villoresi, Parnell</p>

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Maserati 4CL e 4CLT: la storia