Alla passione non si comanda. Mai. Puoi soffocarla, reprimerla, metterla da un parte, nasconderla per esigenze superiori e ineludibili in un determinato momento della tua vita, ma rimane l&igrave;, immobile, indistruttibile e inamovibile. Accoccolata nel tuo essere e pronta a riemergere non appena una delle limitazioni di cui sopra si allena o scompare.  Esperienza  E Alfredo Altavilla, attuale Presidente di ITA Airways (oltre che senior advisor di CVC Capital Partners), la passione dell&rsquo;auto ce l&rsquo;ha sempre avuta, un po&rsquo; come quella per le moto e per l&rsquo;Inter. Per cui stupisce relativamente il suo riaffacciarsi sul palcoscenico dell&rsquo;automotive entrando come azionista e membro del CdA di Ares, il noto studio modenese di design e costruttore di piccole serie di auto di lusso. Il mondo delle quattro ruote e dei motori lo conosce cos&igrave; bene, Altavilla - 59 anni appena compiuti, tarantino di nascita - per esserne stato protagonista per lunghi anni, dalla sua assunzione in Fiat Auto nel lontano 1990, fino a diventare il braccio destro del compianto Sergio Marchionne con il quale condivise l&rsquo;abile trattativa con GM (2005) e la fusione con Chrysler (2008). Poi arriv&ograve; la rottura con la famiglia Agnelli, quando John Elkann scelse Mike Manley per sostituire un Marchionne in punto di morte.  Sviluppo  Ma la passione &egrave; rimasta, come sempre l&igrave;, insieme alla competenza e all&rsquo;esperienza in un settore che vive una fase di complesso cambiamento. Cos&igrave;, mentre sta gestendo la delicatissima fase di Ita Airways che dovrebbe portare - probabilmente dopo le elezioni - alla vendita della compagnia di bandiera al centro di numerose dichiarazioni di interesse e di offerte, Altavilla ha scelto di affiancarsi ad Ares proprio nel momento in cui lo studio di design accelera grazie ad un nuovo piano di crescita globale basato su mobilit&agrave; elettrica, espansione della rete di &ldquo;studios&rdquo; e su continui investimenti grazie all&#39;entrata di nuovi strategici azionisti. Oltre ad Altavilla, infatti l&rsquo;ambizioso piano &egrave; supportato dall&#39;ingresso di altri due nuovi azionisti che sosterranno lo sviluppo strategico della societ&agrave; facendo fruttare la loro profonda esperienza nei settori della finanza e del lusso, contando appunto su quella di Altavilla nell&rsquo;automotive.  Partner  Il primo &egrave; Boris Collardi, noto banchiere italo-svizzero che in qualit&agrave; di CEO, ha guidato il Gruppo Julius Baer - una delle principali banche private svizzere - per quasi 10 anni, fino al 2017. Successivamente &egrave; passato al Gruppo Pictet, dove &egrave; stato uno dei sette partner direttivi fino ad agosto 2021. Nell&#39;aprile 2022, la banca internazionale EFG ha annunciato l&#39;acquisizione di una sua partecipazione strategica, con successiva nomina nel consiglio di amministrazione. Altavilla e Collardi sono affiancati nel progetto Ares da Marco Bizzarri, top manager italiano della moda e del lusso, Presidente e CEO di Gucci dal 2015. Dal 2005 al 2009 &egrave; stato anche presidente e CEO di Stella McCartney e dal 2009 al 2014 di Bottega Veneta. Dal 2012, &eacute; membro del comitato esecutivo di Kering. Nella nuova struttura Alfredo Altavilla e Boris Collardi entreranno inoltre a far parte del board di Ares, in aggiunta all&#39;imprenditore svizzero Philippe Gaydoul, azionista dal 2019, e dal 1998 al 2009 presidente e AD di Denner, la catena alimentare di maggior successo a quel tempo in Svizzera. Gaydoul &egrave; attualmente titolare del gruppo Gaydoul, azienda che investe in marchi con grandi potenzialit&agrave; di internazionalizzazione e dal carattere distintivo.  Composizione  Va ricordato che l&rsquo;azienda modenese vede Dany Bahar nella posizione di CEO di Ares Design. Bahar ha fondato l&#39;azienda nel 2014 insieme al suo business partner di lunga data Waleed Al Ghafari, residente a Dubai e, cogliendo l&#39;opportunit&agrave; di portare il business del coach-building ad un nuovo e pi&ugrave; alto livello, ha cos&igrave; sviluppato la prima struttura al mondo basata sul cosiddetto approccio &ldquo;Concept-to-creation&rdquo;.  Passaggio  Partendo dalla nuova filosofia, Ares ha avviato a partire dal 2021 un importante cambiamento strategico, passando da servizi di personalizzazione estetica per auto di lusso alla produzione di veri e propri modelli auto-progettati. Con i recenti inserimenti l&#39;azienda accelera ulteriormente il suo sviluppo con la creazione di una nuova gamma di prodotti di lusso per la mobilit&agrave; elettrica, che le consentiranno di indirizzarsi e di svilupparsi in un segmento sempre pi&ugrave; crescente. Come previsto dal piano industriale - che comporter&agrave; investimenti per 100 milioni di euro nei prossimi due anni - Ares continuer&agrave; ad offrire sul mercato auto e motociclette prodotte in piccola serie oppure come one-off. Tra questi si annoverano il progetto S1 - una supercar interamente progettata in Ares - nonch&eacute; la reinterpretazione di Suv nel segmento lusso. Inoltre, l&#39;azienda punta a raggiungere un nuovo importante traguardo con il lancio di una serie di veicoli elettrici di lusso (biciclette, monopattini, scooter, motociclette e city car) che saranno presentati in anteprima entro la fine del 2022. Parallelamente al lancio di nuovi prodotti, Ares sta sviluppando e ampliando la propria rete di Studios, che vedr&agrave; l&#39;apertura di tre nuove sedi - aeroporto internazionale di Bologna, Milano e Londra - entro la fine del 2022. Questi nuovi spazi, andranno ad ampliare la rete esistente - che va dagli Stati Uniti al Medio Oriente - tra cui si annoverano Miami, Marbella, Kitzb&uuml;hel, Monaco di Baviera, St. Moritz, Zurigo, Modena e Dubai.  Pronti al decollo? 

<p>L&#39;attuale presidente di ITA Airwais diventa azionista e membrio del CdA della poliedrica azienda modenese</p> 

Altavilla entra nel CdA di Ares Design

        Fine corsa prossima per il glorioso 1.3 multijet, il diesel tutt'ora pi&ugrave; venduto d'Italia.&nbsp;Alfredo Altavilla, responsabile per l&rsquo;area EMEA di FCA, al Salone dell'Auto di Torino ha ribadito un concetto gi&agrave; esposto nel recente passato. Le citycar con motore a gasolio sono senza futuro.&nbsp; &ldquo;Il calo che c'&egrave; stato nelle immatricolazioni in Europa &egrave; soprattutto dovuto alla minore incidenza dei diesel nei segmenti A e B, dove l'euro 6 sta rendendo i costi e quindi i prezzi delle vetture proibitivi. Negli altri segmenti le percentuali di diminuzione sono state decisamente inferiori&rdquo;. Queste le parole di Altavilla, che suonano come un de profundis. Altavilla ha avuto parole importanti per gas naturale.&nbsp;"Il metano &egrave; la soluzione che oggi offre il miglior rapporto tra costo e rispetto dell'ambiente. Grazie al maggiore contenuto di energia, con un chilogrammo di metano si percorre in media il 50 per cento in pi&ugrave; di strada che con un litro di benzina. Dal punto di vista ambientale, il gas naturale &egrave; il combustibile con il rapporto pi&ugrave; elevato tra energia sviluppata e CO2 emesso: contribuisce quindi in modo importante alla riduzione dei 'gas serra' e per quanto riguarda le emissioni inquinanti, il metano azzera il particolato e riduce gli inquinanti pi&ugrave; nocivi, come gli ossidi di azoto e gli idrocarburi non metanici". E ancora. "Senza dimenticare &nbsp;che il gas naturale pu&ograve; diventare una vera e propria fonte rinnovabile grazie al biometano, che &egrave; ricavato dai rifiuti di origine domestica, industriale o agricola. L'analisi 'well to wheel' (che considera l'intero ciclo di produzione e utilizzo dell'energia) dimostra che il vantaggio ecologico delle vetture a biometano pu&ograve; essere paragonato a quello dell'elettrico da fonti rinnovabili". Altavilla indica la strada. "Questo carburante &egrave; una realt&agrave;, che gi&agrave; oggi gioca un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni generate dal trasporto. Pu&ograve; diventare sempre di pi&ugrave; una carta vincente nell'impegno per migliorare la qualit&agrave; dell'aria. La prospettiva offerta dal biometano consente gi&agrave; ora di fare un importante salto di qualit&agrave; nella direzione dell'economia circolare, grazie a un riutilizzo intelligente dei rifiuti organici. In Italia si stima che il potenziale di produzione di biometano sia pari a circa 8 miliardi di metri cubi all'anno. Come vedete, il metano rappresenta il futuro e FCA &egrave; pronta". Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, &egrave; stato altrettanto chiaro a Parco Valentino.&nbsp;&ldquo;E&rsquo; chiaro che il diesel ha una prospettiva non di lunghissima durata. La strada giusta in Parlamento &egrave; stata gi&agrave; decisa: pi&ugrave; distributori di metano e GPL in tutta la Penisola e pi&ugrave; colonnine di ricarica per l&rsquo;auto elettrica. Il piano &egrave; molto ambizioso l&rsquo;obiettivo &egrave; raggiungere le 20mila colonnine di ricarica&rdquo;. Delrio ha parlato anche della potenziale defiscalizzazione. "E'&nbsp;un ragionamento che abbiamo provato ad affrontare con il ministero dello Sviluppo Economico, per ora &egrave; stata prevista, vedremo gli sviluppi nella nuova finanziaria". Rimane il fatto che le reti di rifornimento di metano e GPL (soprattutto la prima) sono presenti solo in poche regioni. E l'espasione pare molto lenta. E anche la "scalata" delle colonnine elettriche non pare cos&igrave; immediata.       

Al Salone di Torino Altavilla, il responsabile EMEA di FCA, e il ministro del Trasporti Delrio hanno prospettato la fine del motore a gasolio

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Altavilla entra nel CdA di Ares Design

Diesel: per i piccoli destino segnato, per gli altri questione di tempo