        Fu pensata nel 1938 per uscire all&rsquo;inizio degli anni 40, ma la seconda Guerra Mondiale e gli aggiornamenti tecnologici portarono avanti il progetto ben oltre le intenzioni. Quando finalmente arriv&ograve; il momento del lancio, la DS 19 si present&ograve; come la pi&ugrave; avanzata auto della sua epoca. Pierre Jules Boulanger, nel 1938 direttore generale di Citro&euml;n, era proiettato sulla necessit&agrave; di lanciare una erede della Traction Avant.  Un progetto articolato e complesso, commissionato a un team di ingegneri guidato da Andr&eacute; Lefebvre che aveva gi&agrave; lavorato su modelli rivoluzionari come la Traction Avant e la 2CV. I due modelli&nbsp;hanno avuto nella genialit&agrave; dello scultore e artista italiano Flaminio Bertoni&nbsp;la chiave per offrire su una meccanica avanzata e su un progetto ingegneristico decisamente evoluto anche un &ldquo;vestito&rdquo;, in grado di affascinare la gente e conquistare nuovi clienti. Cos&igrave; come accadde per la DS 19.  TELAIO RIGIDO E LEGGERO Al di l&agrave; dell&rsquo;estetica dall&rsquo;importanza fondamentale, va considerato il contributo di avanzata tecnologia fornito dal progettista Lefebvre e dal suo team. Per la&nbsp;Citro&euml;n&nbsp;DS 19 fu realizzato un telaio a piattaforma, rigido grazie a una progettazione accurata dei corpi cavi, ma al tempo stesso in grado di alleggerire il peso globale. Sulla piattaforma venne fissata una scocca, leggerissima e dotata di punti di ancoraggio per gli elementi della carrozzeria, anch&rsquo;essi leggeri e smontabili: tetto in plastica, cofano in alluminio, portiere e parafanghi. Il baricentro sotto l&rsquo;asse delle ruote rendeva impossibile il ribaltamento della vettura, se non per colpa di trampolini o altri elementi artificiali.&nbsp; ADERENZA AL SUOLO Non contento di questo, Lefebvre volle i due terzi della massa della vettura sulle ruote anteriori, direzionali e motrici, in modo da avere una perfetta aderenza al suolo e fece collocare tutti gli organi pi&ugrave; pesanti dietro agli assali, cos&igrave; da ridurre al minimo gli sbalzi, anteriore e posteriore. SOSPENSIONE IDROPNEUMATICA Grazie alla sospensione idropneumatica (oleopneumatica, ideata da Mag&egrave;s), poi, era possibile alzare la vettura da terra sino a bloccare la sospensione. In tali condizioni, la DS 19, grazie alla sua particolare ripartizione delle masse, pu&ograve; viaggiare anche con una ruota posteriore completamente rimossa. La caratteristica innovativa fu divulgata non solo da dimostrazioni pratiche durante saloni e prove su strada, ma &egrave; stata celebrata da cinema e tv: memorabile l&rsquo;episodio della serie TV americana "Chips", del 1977, dove i due famosi poliziotti in moto fermano una DS che percorre, su tre ruote, le highways californiane, senza capire come questo sia possibile.  SU TRE RUOTE La filiale sudafricana dell&rsquo;azienda, per il lancio dei modelli DS per l&rsquo;anno 1968, realizz&ograve; un filmato dove una &ldquo;pattuglia acrobatica&rdquo; di vetture danzano su tre ruote sulla pista di un autodromo, mostrando come la perfetta ripartizione delle masse permetta, anche in caso di frenata d&rsquo;emergenza e senza tenere il volante, di fermarsi in poco spazio, senza deviare dalla traiettoria, anche dopo l&rsquo;esplosione di una o due ruote, perfino dallo stesso lato della vettura. La stabilit&agrave; della DS 19 &egrave; rimasta un punto di riferimento nella storia dell&rsquo;automobile, anche grazie ai successi raccolti nell&rsquo;attivit&agrave; sportiva nel corso degli anni di produzione, in gran parte dovuti alle eccezionali qualit&agrave; stradali date dalla ripartizione delle masse voluta da Lefebvre.&nbsp; AERONAUTICA E ancor di pi&ugrave; fece stupore il valore record dell&rsquo;aerodinamica, un Cx di 0,4 sensazionale per quell&rsquo;epoca, parliamo del 1955 (e fu prodotta poi fino al 1975): grazie a quel profilo sofisticato la DS riusciva a superare i 140 km/h con un propulsore di &ldquo;soli&rdquo; 70 CV e successivamente riusc&igrave; a toccare i 200 km/h con un propulsore di doppia potenza. Fu Lefebvre a studiare il progetto e a dare alla DS 19 quel profilo aerodinamico: ma non va dimenticato che fu Andr&eacute;&nbsp;Citro&euml;n&nbsp;a &ldquo;strapparlo&rdquo; all&rsquo;industria aeronautica in cui l&rsquo;ingegnere si era formato       

<p>Commissionato a un team di ingegneri guidato da Andr&eacute; Lefebvre, la DS 19, sul mercato dal 1955, &egrave; rimasta nel tempo un punto di riferimento per la stabilit&agrave; a quattro ruote. Memorabile l&rsquo;episodio della serie TV "Chips", del 1977, dove i due famosi poliziotti in moto fermano una DS che percorre, su tre ruote, le highways californiane</p>

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Citroen DS 19, l'erede della Traction Avant