        Cariad, la divisione software del Gruppo Volkswagen, continua la sua odissea. La business unit, una delle chiavi dei futuri modelli, sempre pi&ugrave; sviluppati alla guisa di un device, ha in programma di tagliare 2.000 posti di lavoro. Sarebbe il risultato di una pesante ristrutturazione, che porter&agrave; ritardi nello sviluppo della architettura software 1.2 necessaria per lo sviluppo dei prossimi modelli elettrici. Si tratta di vetture a brevissimo termine, molto attese sul mercato. Il posticipo sarebbe di 16-18 settimane e riguarda Audi Q6 e-tron e Porsche Macan elettrica. Due chiavi per il futuro prossimo del Gruppo. Ritardi pesanti nel Gruppo Volkswagen E soprattutto la piattaforma software 2.0, quella che avrebbe dovuto rappresentare il grande salto di qualit&agrave; per le BEV di VW, sarebbe stata schedulata per il 2028, con un considerevole ritardo rispetto alla pianificazione iniziale del 2025. Un ritardo dovuto una totale riqualificazione. Il domino coinvolge tutto il settore. Anche la piattaforma SSP, la Scalable Systems Platform, che dovrebbe riunire tutti i pianali di modelli elettrici e non e consentire di pareggiare il margine di profitto tra auto a batteria e a motore termico (ora a netto vantaggio delle seconde) &egrave; stata rinviata al 2028. Una frenata che potrebbe costare altre fette di mercato. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Volkswagen nuove e usate       

La divisione software del colosso tedesco &egrave; in difficolt&agrave; sui tempi e sono a rischio i posti di lavoro

Cariad, odissea del Gruppo VW: ritardi e posti di lavoro a rischio

        Il mondo sta facendo i conti con la mancanza di materie prime e con i ritardi delle forniture. Il disagio &egrave; vissuto dagli stessi consumatori nella vita di tutti i giorni, basti pensare alla crescita dei costi degli alimenti, dei carburanti e del gas, ma anche dai produttori di automobili come Volkswagen, che sta registrando numeri davvero preoccupanti. Numeri preoccupanti Lo stabilimento principale del gruppo tedesco a Wolfsburg &egrave; arrivato a costruire meno della met&agrave; della sua capacit&agrave; produttiva, cio&egrave; solo 400mila vetture all'anno. Come ha spiegato Thomas Schaefer, numero uno di Volkswagen: "La causa &egrave; da attribuire al "caos totale" nella catena di fornitura. I fornitori stanno cancellando le consegne con una sola notte di preavviso e i chip sono venduti in sovrapprezzo dell'800%. Questa &egrave; una catastrofe per l'azienda, sono somme assurde". Il problema dei prezzi altissimi dei chip era gi&agrave; stato sollevato rnegli ultimi mesi da Toyota, la quale ha deciso di non fornire pi&ugrave; ai propri clienti la seconda chiave dell'auto al momento della vendita al fine di risparmiare. Per fronteggiare il problema, gi&agrave; nello scorso ottobre il capo degli acquisti Murat Askel aveva ammesso di voler stipulare contratti di acquisto diretto. Crisi energetica: l'assurda decisione del Governo svizzero per tutte le auto       

Nello stabilimento del gruppo tedesco la produzione &egrave; pi&ugrave; che dimezzata. Folli i prezzi dei chip

Crisi delle forniture e prezzi assurdi, Volkswagen lancia l'allarme

        Il debutto di Porsche in Borsa &egrave; fissato per il 29 settembre. Una data che si avvicina sempre di pi&ugrave; e intorno alla quale si sono create molte aspettative. Per questo motivo XTB, fintech internazionale nonch&eacute; uno dei maggiori broker FX e CFD quotati in borsa al mondo, analizza giornalmente l'IPO di Porsche. Secondo quanto dichiarato dal Gruppo Volkswagen, si prevede che la valutazione della societ&agrave; raggiunga i 75 miliardi di euro, pari a un importo equivalente a quasi l'80% della valutazione di VW. Porsche Panamera elettrica ha un futuro accanto alla Taycan 2027 I numeri di Porsche Finora sappiamo che l&rsquo;IPO coinvolger&agrave; 911 milioni di azioni Porsche AG (un numero non a casao, piuttosto un omaggio al modello pi&ugrave; famoso del Marchio). Il pool sar&agrave; suddiviso 50/50, ovvero 455,5 milioni di azioni privilegiate e 455,5 milioni di azioni ordinarie. Sempre secondo le previsioni VW, i proventi dell&rsquo;IPO e della vendita di azioni ordinarie supereranno i 19 miliardi di euro. In molti per&ograve; si chiedono perch&eacute; il Gruppo abbia deciso di quotare in Borsa Porsche. Sebbene Volkswagen sia conosciuta in tutto il mondo, l'azienda &egrave; composta da una serie di marchi molto diversi tra loro (si va da auto economiche come Skoda fino a brand premium come Lamborghini, Ducati, Audi e Bentley). Di questa seconda categoria, fa parte anche Porsche AG che nel 2021 ha coperto appena il 3,5% di tutte le consegne effettuate da Volkswagen. D&rsquo;altro canto, ha generato ben il 12% dei ricavi totali dell'azienda e il 26% del suo utile operativo. I motivi del Gruppo Volkswagen Da quando VW ha annunciato il debutto di Porsche in Borsa, la valutazione del Marchio &egrave; passata da 90 miliardi di euro a 65-85 miliardi. Un calo dovuto alle volubili condizioni di mercato, ma che non ha cambiato i piani del Gruppo. Sempre VW, infatti, punta a una valutazione compresa tra 70,1 e 75,1 miliardi di euro. Dalla sua, c&rsquo;&egrave; il fatto che Porsche AG per almeno tre anni consecutivi ha aumentato le vendite e i profitti, e nel 2021 ha generato oltre 30 miliardi di euro di vendite e oltre 5 miliardi di euro di utile operativo (EBIT). Questa crescita costante dei ricavi con un margine operativo in aumento pone Porsche al di sopra dei numeri dei concorrenti. Senza considerare, poi, l&rsquo;aumento della produzione (al momento ci sono sei modelli principali disponibili: le sportive 718 e 911, l&rsquo;elettrica Taycan, la Panamera e i SUV Macan e Cayenne): nel 2021, Porsche ha consegnato pi&ugrave; di 300.000 veicoli, stabilendo un nuovo record interno. Cerchi un'auto usata? Guarda qui       

Con il 29 settembre che si avvicina, emergono le prime stime e ipotesi sull&rsquo;investimento del Gruppo Volkswagen

Perché Porsche si quota in Borsa?

        Come avevamo anticipato qualche settimana fa (ma la voce girava gi&agrave; da diversi mesi), il giorno della quotazione in Borsa di Porsche si stava avvicinando. Finalmente c&rsquo;&egrave; una data: il 29 settembre 2022. La valutazione potrebbe arrivare fino a&nbsp;75 miliardi di euro. Tutti dettagli che sono stati fissati durante l&rsquo;ultima riunione del consiglio di sorveglianza del Gruppo VW, tra cui figura anche l&rsquo;offerta per le azioni privilegiate, che oscilla tra 76,50 e 82,50 euro. Porsche in Borsa: numeri e partecipanti Avevamo gi&agrave; detto che la&nbsp;quotazione in Borsa di&nbsp;Porsche&nbsp;interesser&agrave; il 25% delle azioni privilegiate e si completer&agrave; entro la fine del 2022. Con questa operazione il Gruppo dovrebbe raccogliere una cifra compresa tra gli 8,7 e i 9,4 miliardi di euro. Per sottoscrivere il titolo, gli investitori hanno tempo dal 20 al 28 settembre. La quotazione di Porsche AG &egrave; una delle pi&ugrave; importanti e grandi Ipo in Europa negli ultimi 20 anni e tra gli investitori istituzionali, sotto forma di azioni privilegiate senza diritto di voto, sono compresi l'Emirato del Qatar, che ha una partecipazione in Volkswagen ed &egrave; pronto a sottoscrivere fino a un quinto dell&rsquo;emissione, la banca d&rsquo;investimento norvegese Norges Bank Investment Management, le societ&agrave; T. Rowe Price e ADQ. Versante investitori privati, possono partecipare piccoli risparmiatori di Germania, Austria, Svizzera, Francia, Italia e Spagna. Tra le considerazioni che vanno fatte su questa operazione c&rsquo;&egrave; di certo il fatto che questo non &egrave; il momento migliore per una quotazione in Borsa, considerata la volatilit&agrave; dei mercati, ma d&rsquo;altro canto va detto che i motivi che hanno spinto Porsche non sono solo finanziari: oltre all&rsquo;accordo trovato tra le&nbsp;famiglie Piech e Porsche, i sindacati e lo stato della Bassa Sassonia, c&rsquo;&egrave; anche la liquidit&agrave; che questa operazione porter&agrave; al Gruppo, fondamentale per continuare il progetto di elettrificazione gi&agrave; avviato. Cerchi un'auto usata? Guarda qui        

La valutazione della Casa tedesca, che fa parte del Gruppo VW, potrebbe arrivare fino a&nbsp;75 miliardi di euro

Porsche debutta in Borsa, c’è la data: ecco quando

        Sono state deliberate dal Consiglio di sorveglianza del Gruppo Volkswagen le nuove posizioni manageriali che impattano su profili di primo piano, del CdA del Gruppo come a capo dei singoli marchi.&nbsp; Anzitutto, la riorganizzazione porta un nuovo volto nell'amministratore delegato di Volkswagen, da Ralf Brandstatter a Thomas Shafer. Operer&agrave; a Wolfsburg dal 1 luglio 2022, in un passaggio progressivo che lo vedr&agrave; dal 1 aprile ricoprire il ruolo di direttore operativo di Volkswagen Passenger Cars. Brandstatter, dal 1 agosto, sar&agrave; a capo della divisione Volkswagen China ed entra nel Consiglio di amministrazione del Gruppo Volkswagen. LEGGI ANCHE - Centro Prove: i 10 Suv e crossover che consumano meno Per Schafer si tratta di un salto compiuto a meno di due anni dalla nomina quale amministratore delegato di Skoda, operativo nell'agosto del 2020. Le persone giuste al posto giusto Herbert Diess continuer&agrave; a essere presidente del CdA del Gruppo e subentra a Markus Duesmann a capo della divisione Cariad, l'unit&agrave; software che dovr&agrave; portare alle future, nuove architetture unificate elettriche-elettroniche.&nbsp; "Con le risoluzioni adottate oggi, mettiamo il Consiglio di amministrazione del Gruppo su una base ancora pi&ugrave; ampia. Al tempo stesso, tutte le aree di importanza strategica sono state rafforzate, con l'attenzione fondamentale posta sull'avere le persone giuste nel posto giusto. Questo d&agrave; al Consiglio di amministrazione del Gruppo ancor pi&ugrave; peso per affrontare con successo i compiti strategici degli anni a venire", ha spiegato Hans Dieter Potsch, presidente del Consiglio di sorveglianza. Gli altri avvicendamenti Ulteriori provvedimenti interessano la nomina di Manfred Doss a capo della divisione Affari legali e integrit&agrave;, al posto di Hiltrud Werner dal prossimo 1 febbraio. Crash test EuroNCAP: disastro Renault e Dacia, bene Fiat 500e Hauke Stars entra nella posizione vacante di componente per IT e Organizzazione nel CdA del Gruppo, sempre da febbraio, mentre al ruolo di membro del CdA Audi per le Vendite, Hildegard Wortmann somma la medesima posizione nel CdA del Gruppo Volkswagen. Ultima decisione del Consiglio di Sorveglianza, il prolungamento del contratto, in scadenza nell'aprile del 2023, del componente del CdA, responsabile Risorse umane e divisione Truck e Bus, Gunnar Kilian.       

Thomas Schafer rileva la posizione di Ralf Brandstatter, a sua volta a capo della divisione VW China. Diess resta alla presidenza del CdA del Gruppo Volkswagen e diventa responsabile dell'unit&agrave; software Cariad

Volkswagen, il nuovo a.d. arriva da Skoda

        La&nbsp;piattaforma MEB, che il&nbsp;Gruppo Volkswagen ha sviluppato per i veicoli elettrici di nuova generazione, &egrave; al centro di una collaborazione con Silent-Yachts, azienda specializzata in imbarcazioni spinte dall'energia solare, perch&eacute; sar&agrave; la base comune per la prossima generazione di yacht elettrici. In questo modo, la piattaforma potr&agrave; mostrare tutto il suo potenziale anche in altre tipologie di trasporti, come appunto quelli del settore&nbsp;nautico. Cerchi un'auto usata? Sfoglia il nostro listino Gruppo Volkswagen: ampliare le possibilit&agrave; della piattaforma Con questa partnership il Gruppo Volkswagen ha la possibilit&agrave; di spaziare, ancora pi&ugrave; a largo raggio, tra i settori industriali, presentandosi non pi&ugrave; solo come tradizionale&nbsp;costruttore&nbsp;di&nbsp;automobili ma come fornitore di&nbsp;servizi&nbsp;di&nbsp;mobilit&agrave;. La collaborazione &egrave; stata avviata nel 2019 nell'ambito del programma Innovation Fund II del Gruppo Volkswagen, piano che offre ai collaboratori l&rsquo;opportunit&agrave; di realizzare la propria idea imprenditoriale all'interno del Gruppo, promuovendo i modelli di business pi&ugrave; innovativi.&nbsp; Il ruolo della piattaforma MEB La Silent-Yachts, fondata da Heike&nbsp;e&nbsp;Michael&nbsp;K&ouml;hler, &egrave; impegnata da 15 anni sul tema della neutralit&agrave; delle&nbsp;emissioni di CO2: la sede principale &egrave; in Austria e impiega circa 400 persone, ma ha cantieri anche in Italia, Cina e Thailandia. Dopo aver progettato, lavorando sulle fonti energetiche alternative, il primo yacht d'altura a utilizzare esclusivamente energia solare - Solarwave 46 - sono seguiti altri modelli di catamarani (come il Silenti 55), fino ad arrivare alla collaborazione con il Gruppo Volkswagen e, come ultimo step, all&rsquo;utilizzo della piattaforma MEB. Grazie a questa, infatti, sar&agrave; possibile produrre yacht in modo pi&ugrave; economico, riducendo la manutenzione rispetto ai sistemi di propulsione tradizionali. &ldquo;Finora &egrave; stato difficile trovare un sistema elettrico integrato in grado di fare tutto: dalla ricarica delle batterie attraverso i pannelli solari alla disponibilit&agrave; di un generatore, all'alimentazione da banchina&rdquo; spiega Michael K&ouml;hler, Ceo di Silent-Yachts. Per quanto riguarda il Gruppo VW, la collaborazione e l&rsquo;utilizzo centrale della piattaforma permettono di aumentare la carica positiva intorno alla mobilit&agrave; elettrica. A ci&ograve; va aggiunto che i propulsori elettrici per il MEB sono potenti, ma silenziosi, quasi esenti da vibrazioni, mentre le batterie (prodotte con energia proveniente da fonti rinnovabili) contribuiscono a migliorare l'impronta di carbonio di tutta l&rsquo;imbarcazione. L'obiettivo degli attori in gioco &egrave; mettere in acqua un&rsquo;imbarcazione che sfrutti la piattaforma&nbsp;MEB&nbsp;nel 2022 e poi, dopo una fase di avvio di quattro anni, c&rsquo;&egrave; la volont&agrave; di produrre almeno 50 unit&agrave; all&rsquo;anno del modello "Silent Yacht 50" su base MEB, per poi estendere i componenti del Gruppo&nbsp;Volkswagen&nbsp;anche a tutti gli altri modelli Silent-Yachts. Volkswagen, un video per spiegare la mobilit&agrave; elettrica        

Grazie alla collaborazione con Silent-Yachts, azienda specializzata in imbarcazioni, il gruppo sta producendo yacht elettrici&nbsp;in modo pi&ugrave;&nbsp;economico

Gruppo Volkswagen, piattaforma MEB anche nel settore nautico

        Visto il difficile momento causato dall&rsquo;emergenza sanitaria, alcuni marchi del Gruppo Volkswagen hanno deciso di estendere per tre mesi il periodo di garanzia dei propri veicoli per aiutare i clienti che, proprio come le case automobilistiche, non se la stanno passando bene. I brand in questione sono Audi, Seat, Cupra e Volkswagen. Cerchi un'auto usata? Sfoglia il nostro listino Il programma Audi Audi&nbsp;proroga la garanzia delle auto nuove di tre mesi e differisce la scadenza degli equipaggiamenti Audi Extended Warranty. Questo prolungamento riguarda tutte le vetture prodotte in Europa, Brasile, Messico e India e comprende quelle di prima immatricolazione e anche gli equipaggiamenti Audi Extended Warranty scaduti (o in scadenza) dal 1&deg; marzo al 31 maggio 2020. &ldquo;In questi frangenti difficili siamo a stretto contatto con i nostri Clienti e operiamo con la massima flessibilit&agrave; per consentire loro di recarsi presso i Dealer Audi e assicurare un'esperienza Premium&rdquo; ha dichiarato Horst Hanschur, Vice Presidente Retail Business Development e Customer Services di Audi AG. Audi A6 Avant e quattro, l'anello ibrido plug-in mancante ora c'&egrave; Le iniziative Volkswagen Anche Volkswagen prolunga di tre mesi la garanzie della auto in scadenza. In particolare, l&rsquo;estensione si applica a tutte le vetture prodotte in Europa (o per il mercato europeo) che sono coperte dalla garanzia obbligatoria di due anni o da estensioni opzionali di garanzia in scadenza tra il 1&deg; marzo e il 31 maggio 2020. &ldquo;A causa della pandemia da Coronavirus tante officine della nostra rete di assistenza sono rimaste chiuse. Per molti dei nostri clienti non &egrave; quindi stato possibile usufruire della garanzia sulle loro Volkswagen in questo periodo&rdquo; dicono dalla Casa tedesca. Seat e Cupra Aderiscono all&rsquo;iniziativa anche Seat e Cupra che prolungano, per tre mesi, le garanzie delle proprie auto in scadenza o gi&agrave; scadute sempre nel periodo compreso tra 1&deg; marzo e 31 maggio 2020. Oltre a ci&ograve;, viene anche prorogata l&rsquo;estensione della garanzia (SEAT Extended Warranty ed estensione di garanzia CUPRA). Nuova Seat Leon, subito la mild hybrid in Italia       

Audi, Seat, Cupra e Volkswagen prorogano di tre mesi le garanzie scadute o in scadenza tra il 1&deg; marzo e il 31 maggio 2020

Gruppo Volkswagen estende le garanzie

        Se le notizie riportate dalla stampa tedesca si sono fatte sempre pi&ugrave; insistenti, una qualche verit&agrave; ci dovrebbe essere. Ed eccolo puntuale, l&rsquo;annuncio di Herbert Diess, Ceo del Gruppo Volkswagen, che conferma la chiusura &ldquo;a breve della maggior parte delle fabbriche in Europa per due o tre settimane&rdquo;. Altra vittima del coronavirus. &Egrave; chiaro che questi provvedimenti siano misure necessarie per prevenire il diffondere del COVID-19, ma ci&ograve; non toglie quanto la chiusura delle fabbriche possa gravare sull&rsquo;economia non solo della singola azienda ma di tutto il mercato automobilistico. Nello specifico del Gruppo VW, Diess ha dichiarato che a causa del "chiaro deterioramento delle vendite e della incertezza nelle forniture&rdquo; non mancheranno imminenti interruzioni della produzione &ldquo;nella maggior parte dei siti dei nostri marchi&rdquo;. Un circolo vizioso, insomma. Coronavirus: FCA, Ferrari e PSA fermano la produzione Le varie sedi Le sedi Volkswagen di Italia, Spagna, Portogallo e Slovacchia hanno gi&agrave; sospeso la produzione da un paio di giorni. Adesso si sta preparando lo stop di almeno un paio di settimane anche per gli stabilimenti tedeschi e nel resto d&rsquo;Europa. Il coronavirus ha gi&agrave; colpito il Gruppo VW in questo 2020 che, solo a febbraio, ha fatto diminuire le vendite in Cina del 74%. Coronavirus, Renault stop temporaneo in Spagna e in Francia       

Gi&agrave; sospeso il lavoro nelle sedi del Gruppo in Italia, Spagna, Portogallo e Slovacchia. Ora la chiusura di due-tre settimane per gli stabilimenti tedeschi e nel resto d&rsquo;Europa

Coronavirus, anche Volkswagen interrompe la produzione

        SEAT&nbsp;sbarca in Cina. La marca spagnola del gruppo Volkswagen ha siglato a Martorell, nella penisola iberica, un accordo per preparare l'avvento sul mercato del Paese asiatico. L'obiettivo? Partecipare al progetto Smart City a Hefei, citt&agrave; di 5 milioni di abitanti in provincia di Anhui. Attraverso la JV con il costruttore locale JAC, l'ingresso Seat in questo nuovo mondo &egrave; previsto nei prossimi due-tre anni. La Cina e il gruppo tedesco non sono nuovi di collaborazioni. A Hefei, infatti, c'&egrave; la sede della joint venture JAC Volkswagen, nata nel 2017, che si fonda sullo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di BEV, ovvero veicoli elettrici puri. Nel progetto della joint venture c'&egrave; anche la costruzione, la cui apertura &egrave; prevista nel 2021, di un centro di ricerca e sviluppo. Gruppo Volkswagen, 70 elettriche in 10 anni Inoltre, il Paese asiatico rappresenta il fulcro della trasformazione globale del Gruppo Volkswagen e del suo programma di decarbonizzazione. Programma le cui previsioni vogliono, entro il 2028, la produzione in Cina di pi&ugrave; della met&agrave; dei 22 milioni di auto elettriche programmate dal Gruppo. Ne consegue un altro obiettivo da raggiungere, questa volta entro il 2025: dare disponibilit&agrave; ai clienti di circa 1,5 milioni di veicoli elettrificati (soprattutto BEV). &ldquo;Con l'entrata sul mercato di Seat - ha commentato il CEO di Volkswagen AG e presidente del consiglio di amministrazione di Seat Herbert Diess - il nostro Gruppo sar&agrave; in grado di ampliare gli sforzi di sviluppo del mercato nei confronti di una nuova base di clientela. Nel mercato pi&ugrave; grande del mondo per la mobilit&agrave; elettrica, la stretta collaborazione tra Seat e JAC ci consentir&agrave; di creare sinergie che aumenteranno significativamente la nostra copertura del mercato. In particolare, nel segmento delle auto elettriche pi&ugrave; piccole che sta crescendo rapidamente e offre un grande potenziale&rdquo;. SEAT Minim&ograve;, concept per la mobilit&agrave; urbana del futuro Collaborare a Smart City Project permetter&agrave; a JAC Volkswagen e SEATt non solo di provare a sviluppare una propria piattaforma per auto elettriche pi&ugrave; piccole, ma anche di allargare il raggio e concentrarsi sulle future soluzioni di mobilit&agrave; puntando a una citt&agrave; connessa a 360&deg;.       

Firmato l'accordo per il Gruppo Volkswagen che si prepara all'arrivo nel mercato asiatico e, grazie alla produzioni di veicoli elettrici puri, punta a una citt&agrave; completamente connessa

9 risultati per 'Gruppo Volkswagen'