        I francesi sono sciovinisti, ma quando c&rsquo;&egrave; da attribuire un merito a qualcuno che non &egrave; cresciuto a baguette e camembert non si tirano indietro. E a Parigi e zone limitrofe &mdash; sponda Renault &mdash; considerano l&rsquo;olandese Laurens Van Den Acker una specie di eroe. Qualcuno azzarda che addirittura il 90% del merito del successo di Clio e Captur sia da attribuire proprio al loro design. Dove, per&ograve;, Van Den Acker ha proposto anche lo studio di design TreZor: una supersportiva con linee a met&agrave; strada tra nostalgia e futurismo spinta dal motore elettrico da 350 cv della monoposto che ha vinto entrambe le edizioni del campionato di Formula E disputate finora. RENAULT TREZOR, IL VIDEO La TreZor porebbe sembrare una concept fine a s&eacute; stessa. Una di quelle autocelebrazioni alle quali indulgono i designer di grido. Ma faceva lo stesso effetto anche la DeZir del 2010, che poi risult&ograve; essere il primo &ldquo;manifesto&rdquo; del concetto stilistico alla base di tutte le Renault successive. REANULT TREZOR, LE FOTO E se per qualcuno &ldquo;Parigi val bene una messa&rdquo;, per noi ha rappresentato un&rsquo;opportunit&agrave; per quattro chiacchiere con sua maest&agrave; Van Den Acker. &mdash; La TreZor &egrave; l&rsquo;annuncio di una nuova rivoluzione stilistica in Renault? &ldquo;Voi volete sempre di pi&ugrave;, ma forse &egrave; troppo presto per fare rivoluzioni, anche se i francesi le amano molto. L&rsquo;importante &egrave; creare l&rsquo;immagine di un marchio e ci vuole costanza per farlo. Abbiamo costruito una nuova generazione di Renault e vogliamo continuare a fare auto ispirate alla passione, con un linguaggio formale sensuale. Che peraltro piace molto agli italiani. Adesso cercheremo di aggiungere nuove tecnologie, pi&ugrave; connettivit&agrave;, pi&ugrave; eleganza, pi&ugrave; raffinatezza. Abbiamo creato una base per sviluppare la generazione successiva di Renault&rdquo;. &mdash; Quanto pesa il design sul successo di un&rsquo;auto? &ldquo;Nel 2012, in Francia, il design era la terza motivazione d&rsquo;acquisto di una Renault dopo prezzo e fedelt&agrave; al marchio. Nel 2013 era al secondo posto e nel 2014 al primo. Anche in Europa &egrave; successa la stessa cosa e questo &egrave; un buon segno che mi fa dormire meglio. Oltre che naturalmente un buon business: il cliente &egrave; pronto anche a pagare qualcosa di pi&ugrave; per un&rsquo;auto che gli piace, piuttosto che per un mezzo banale finalizzato solo al trasporto&rdquo;. &mdash; Del nuovo concept cosa ritroveremo nell&rsquo;auto di serie? &ldquo;Come con DeZir, abbiamo giocato molto sul colore perch&eacute; il nostro obiettivo &egrave; quello di rendere la vita pi&ugrave; bella. E continueremo a farlo. C&rsquo;&egrave; anche una firma luminosa che comincia a evolvere. Ma personalmente cerco pi&ugrave; di realizzare uno spirito, pi&ugrave; che una forma. Sicuramente all&rsquo;interno delle prossime Renault aumenter&agrave; l&rsquo;integrazione degli schermi, che diventeranno ancora pi&ugrave; tattili per poter interagire meglio con l&rsquo;auto. Mentre alcune soluzioni della Tre- Zor sono difficili da immaginare nella serie: non vedremo mai una plancia in legno e non spariranno le porte, perch&eacute; non &egrave; molto comodo&rdquo;. &mdash; Il digitale sta cambiando il lavoro degli stilisti? &ldquo;C&rsquo;&eacute; un&rsquo;ondata digitale perch&eacute; viviamo un trend sociale che impone di essere connessi 24 ore al giorno. E quando un trend sociale e un trend tecnologico si incrociano c&rsquo;&egrave; sempre una perturbazione. Nel momento in cui si pu&ograve; scegliere tra guidare e non guidare, cosa si fa in auto? Se non guido pi&ugrave; probabilmente mi rilasso, mi rivolgo verso gli altri passeggeri o verso i bambini sui sedili posteriori, guardo un film, oppure leggo il giornale o rispondo alle email. Penso che gli abitacoli delle auto si plasmeranno intorno a queste nuove esigenze&rdquo;. &mdash; La propulsione elettrica cambier&agrave; la forma delle automobili?  &ldquo;Sar&agrave; la mentalit&agrave; della gente a cambiare il design delle auto, non la trazione elettrica. Nel breve credo che disegnando auto molto speciali e diverse si potrebbero soddisfare le esigenze solo di qualche migliaio di automobilisti, mentre il nostro obiettivo &egrave; quello di fare veicoli a emissioni &ldquo;zero&rdquo; dedicati a chi non vuole essere sorpreso, n&eacute; distinguersi dalla massa. Per&ograve; cambier&agrave; certamente la gestione degli spazi interni, perch&eacute; le batterie si posizioneranno sotto l&rsquo;abitacolo e un motore elettrico &egrave; pi&ugrave; piccolo del 60% rispetto a un motore a scoppio&rdquo;. &mdash; Cosa significa oggi fare il designer? &ldquo;&Egrave; un mestiere nuovo. Una volta c&rsquo;era solo chi disegnava l&rsquo;esterno e chi l&rsquo;interno. Adesso ci sono anche software designer, hardware designer, specialisti di grafica digitale. Assumiamo perfino disegnatori di videogames e non &egrave; facile integrarli nello sviluppo di un&rsquo;auto. Parlano di cose che spesso non capisco neanch&rsquo;io. Ma domani la gente sceglier&agrave; l&rsquo;auto anche in funzione del software che pi&ugrave; gli piace e poi non vorr&agrave; cambiare marca per non dover modificare anche il suo modo di comunicare con l&rsquo;auto&rdquo;. &mdash; Che ruolo avr&agrave; l&rsquo;aerodinamica in futuro? &ldquo;Importantissimo. Specie per le auto elettriche che devono ottimizzare l&rsquo;energia. Ma anche per le auto tradizionali. Per la nuova Scenic, ad esempio, siamo ricorsi al tetto spiovente, a una carrozzeria che si restringe nel posteriore, a ruote alte, strette e con i cerchi pi&ugrave; chiusi ma cercando di non toccare le proporzioni ideali. Dopotutto disegnare &egrave; un po&rsquo; barare e chi bara meglio crea l&rsquo;auto pi&ugrave; bella&rdquo;.       

<p>Il capo del centro stile di Renault non ha dubbi: le quattro ruote dovranno sedurre per vendere</p>

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Laurens Van Den Acker: sulle auto il design vincerà