        Venti auto d'epoca saranno protagoniste dell'evento &ldquo;Trofeo PwC - Stile italiano&rdquo;, in programma il prossimo sabato 13 aprile a Milano, presso l'area pedonale del quartiere CityLife. A promuovere l'evento sar&agrave; PwC, organizzazione che offre servizi professionali alle imprese e partner di Auto nel nostro evento AutomotiveLab. Venti storiche in mostra a Milano CityLife Le vetture saranno di diverse marche e di diverse epoche, dagli anni '50 agli anni '90, e sono state selezionate da grazie alla collaborazione della segreteria del Milano Historic Car Club e al team Pian Piano Arriviamo. In occasione dell'esposizione, che avr&agrave; luogo dalle 10:30 alle 16:30, i piloti delle 20 vetture d'epoca saranno invitati a salire nella Torre PwC, disegnata dall&rsquo;archistar Daniel Libeskind e denominata il Curvo per la sua forma concava, per poter ammirare la citt&agrave; di Milano dall'alto. &ldquo;La nostra organizzazione conta ormai 9.000 professionisti che lavorano da 24 uffici sul territorio nazionale al fianco delle principali eccellenze del nostro Paese &ndash; ha detto Andrea Toselli, Presidente e Amministratore di PwC Italia - Fra i nostri colleghi e clienti contiamo tanti appassionati di motori, ed &egrave; per questo che abbiamo deciso di omaggiare lo 'Stile italiano' con un evento aperto alla comunit&agrave;. Un&rsquo;occasione per valorizzare la creativit&agrave; del Made in Italy e l&rsquo;estro che, anche grazie alle quattro ruote, hanno reso il design italiano apprezzato in tutto mondo&rdquo;. L&rsquo;iniziativa &ldquo;Trofeo PwC - Stile italiano&rdquo; si inserisce nel ampio programma di PwC per la valorizzazione delle eccellenze italiane in ambito culturale. Range Rover, all&rsquo;asta uno dei primi esemplari costruiti       

Appuntamento a Milano CityLife il prossimo 13 aprile per ammirare le 20 auto storiche protagoniste dell'evento &ldquo;Trofeo PwC - Stile italiano&rdquo;

Trofeo PwC - Stile italiano, 20 auto d'epoca in mostra a Milano

        La prima di tutte, Lamborghini 350 GT torna a Ginevra, dove sei decadi orsono inizi&ograve; la storia. Correva il marzo del 1964, Automobili Lamborghini, fondata pochi mesi prima, aveva presentato ad ottobre del 1963 il suo primo prototipo, chiamato 350 GTV, disegnato da Franco Scaglione. La vettura di serie, derivata da quel primo prototipo rimasto esemplare unico, &egrave; stata la 350 GT, presentata al Salone dell&rsquo;Automobile di Ginevra nel marzo del 1964. A 60 anni di distanza sulle strade di Ginevra &egrave; arrivata la 350 GT secondo numero di telaio, la pi&ugrave; antica Lamborghini di serie in esistenza, per celebrare la storia della sua prima vettura di serie Prima pietra miliare con telaio e la ciclistica il frutto del lavoro di Giampaolo Dallara. Il motore, V12, 3,5 litri con 4 alberi a camme in testa, accreditato di 320 cavalli, nasce dal progetto di Giotto Bizzarrini. Due giganti. Il disegno della carrozzeria in alluminio, e la sua produzione, &egrave; opera della Carrozzeria Touring di Milano, altro vertice assoluto. Raffinatissima per interni 350 GT, spicca per la configurazione 2 + 1, con due posti anteriori ed uno centrale posteriore. La prima Lamborghini 350 GT venne consegnata al batterista livornese Giampiero Giusti, all&rsquo;epoca all&rsquo;apice del successo con il complesso musicale &ldquo;I 5 di Lucca&rdquo; diventato poi &ldquo;Quartetto di Lucca&rdquo; e considerata una delle formazioni Jazz pi&ugrave; importanti in Italia. Inizi&ograve; uno stretto rapporto tra Lamborghini ed il mondo dello spettacolo.  Lamborghini, buona la seconda La vettura a Ginevra nel 1964 &egrave; la 350 GT telaio #101, di colore Verde Ginevra Metallizzato su interni bianchi, poi andata distrutta a causa di un tamponamento Nel 2024 circola in Svizzera la Lamborghini 350 GT successiva, secondo numero di telaio, di colore Grigio metallizzato con interni rossi, spedita da Sant&rsquo;Agata Bolognese il 15 agosto 1964 e consegnata nuova proprio a Ginevra. Ora &egrave; stata restaurata e certificata dal Polo Storico. Potrebbe interessarti: Nissan GT-R 2025: l'ultima serie di "Godzilla" prima dell'era elettrica?&nbsp;       

Omaggiato il primo modello di produzione della Casa di Sant'Agata Bolognese e il pi&ugrave; antico ancora esistente

Lamborghini 350 GT, torna a Ginevra dopo 60 anni

Sportive, eleganti, potenti, meno costose o super preziose: ecco i migliori modelli nati nell’ultimo decennio del millennio scorso 

Le 10 auto che hanno fatto la storia degli anni '90

        Cosa si pu&ograve; trovare ad Automotoretr&ograve;? La kermesse &egrave; un vero e proprio paradiso per gli appassionati di veicoli d&rsquo;epoca, perch&eacute; tra i suoi stand trovano spazio modellismo, racing, compravendita di vetture d&rsquo;epoca, ma anche ricambi introvabili e i pi&ugrave; svariati oggetti di automobilia.  Automotoretr&ograve; si svolger&agrave; il 2 e 3 marzo 2024 all&rsquo;interno di Mercanteinfiera, importante salone internazionale di design, arte, modernariato e collezionismo vintage. La storia di Automotoretr&ograve; Giunta ormai alla sua 41esima edizione, da quella inaugurale del lontano 1983 al Palazzo del Lavoro e dopo una lunga permanenza presso il Lingotto Fiere di Torino, Automotoretr&ograve; si &egrave; svolta&nbsp; per la prima volta lo scorso anno al di fuori del capoluogo piemontese trovando in Fiere di Parma il luogo ma anche il partner giusto per ripartire con un format rinnovato. Organizzatori e ideatori sono Beppe e Alberto Gianoglio.  Il nuovo format di Automotoretr&ograve; Come abbiamo sottolineato il nuovo Format di Automotoretr&ograve; ha debuttato nel 2023, registrando una risposta molto positiva in termini di pubblico. Nel 2024 Automotoretr&ograve; occuper&agrave;, con i suoi numerosi Marchi tra cui Fiat, Lancia, Audi, Jeep, Abarth, Jaguar, Mercedes-Benz e Porsche, l&rsquo;intero Padiglione 2, il pi&ugrave; ampio di Fiere di Parma, con i suoi 30mila metri quadrati di superficie espositiva. Alfa Romeo Alfetta GT, 50 anni di una sportiva specialissima  La sinergia con Mercanteinfiera &laquo;Con la compresenza di Automotoretr&ograve; a Mercanteinfiera &ndash; ha sottolineato Antonio Cellie, AD di Fiere di Parma &ndash; il polo conferma la sua centralit&agrave; come grande attore del collezionismo globale, espandendo il suo raggio d&rsquo;azione e consolidandosi anche nel mercato delle auto d&rsquo;epoca. Vogliamo diventare un riferimento per questo importantissimo comparto, costruendo insieme agli ideatori di Automotoretr&ograve; un salone che sia un appuntamento imprescindibile del motorismo storico&raquo;. &laquo;La concomitanza con Mercanteinfiera rappresenta un valore importante per il nostro salone sia sul mercato italiano che estero &ndash; racconta Alberto Gianoglio. Un abbinamento che ci consente di richiamare spettatori che abitualmente non frequentano l&rsquo;universo di auto e moto d&rsquo;epoca, e che hanno cos&igrave; l&rsquo;occasione di scoprire una nuova passione&raquo;.        

L&rsquo;importante evento dedicato a moto e auto d&rsquo;epoca aspetta gli appassionati del settore in occasione del primo weekend dell&rsquo;edizione primaverile di Mercanteinfiera

Automotoretrò, dal 2 al 3 marzo le auto atoriche a Fiere di Parma

        Negli ultimi periodi e soprattutto nel 2023 si &egrave; assistito ad un crescente interesse per le auto storiche. Nell'anno in cui si festeggiano i 70 anni dell'Alfa Romeo Giulietta Sprint, si contano numerosissimi collezionisti in tutto il mondo disposti a sborsare cifre elevatissime pur di accaparrarsi un esemplare d'epoca da coccolare in garage. Proprio per loro (ma anche per chi non pu&ograve; permettersi di spendere cos&igrave; tanti soldi), ecco le occasioni pi&ugrave; ghiotte su cui investire in questo 2024: Anni '50: Citro&euml;n DS&nbsp;  Per chi non resiste al fascino degli anni '50 c'&egrave; una la Citro&euml;n DS che, nonostante sia necessaria una manutenzione notevole al sistema idraulico, si mostra comunque in ottime condizioni a distanza di oltre 60 anni. Il suo valore attuale oscilla tra i 15-20mila euro in Italia, ma &egrave; destinato a salire, soprattutto in Francia e nei Paesi Bassi, dove la domanda &egrave; costante e le quotazioni pi&ugrave; elevate. Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Anni '60: Lancia Fulvia Coup&eacute;  La Lancia Fulvia Coup&eacute;, nata dalla mente di Piero Castagnero, incarna l'eleganza senza tempo degli anni '60. La sua resistenza alla ruggine e il design inossidabile la rendono un'opzione attraente per i collezionisti, mentre le versioni HF, protagoniste di trionfi rallistici, aggiungono un tocco di sportivit&agrave;. Accessibile a prezzi ragionevoli, la Fulvia Coup&eacute; &egrave; un vero pezzo di storia dell'industria automobilistica italiana. Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Anni '70: Mercedes R107 e Fiat 130 Coup&eacute;  La Mercedes R107, prodotta dal 1971 al 1989, mantiene un fascino intramontabile anche grazie alla sua comparsa in diversi film, pubblicit&agrave; e video musicali. Appartenente alla serie SL di Mercedes-Benz, &egrave; stata principalmente prodotta per il mercato americano, caratterizzata da paraurti a soffietto, rostri e fanali anteriori con parabole tonde. Disponibile con motorizzazioni 280, 350 o 450. Si pu&ograve; trovare a un prezzo medio di circa 35mila euro, anche se la versione 500, pi&ugrave; ambita e costosa arriva fino a 70mila euro. Passando alla Fiat 130 Coup&eacute;, prodotta dal 1969 al 1971, si contraddistingue per gli interni rifiniti in velluto. Equipaggiata con motore V6 e cambio manuale, la Fiat 130 Coup&eacute; combina una notevole potenza con un'eleganza tipica dello stile italiano. Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Gli indimenticabili anni '80:&nbsp;  Il Land Rover Range Rover 3.9 EFi rappresenta una scelta affascinante nel panorama attuale dei Suv, essendo stato uno dei precursori di questo segmento. Nonostante ne siano stati prodotti numerosi esemplari, molti di essi sono stati smantellati tra il 2006 e il 2012, periodo in cui i prezzi hanno raggiunto il loro apice, per ottenere parti di ricambio. Ci&ograve; ha comportato una riduzione del numero di esemplari rimasti in condizioni originali e ben conservate. Nonostante l'aumento dei prezzi, causato in parte dalla necessit&agrave; di restauri conservativi che comportano un costo compreso tra i 20mila e i 30mila euro per un ripristino completo, oggi il Land Rover Range Rover 3.9 EFi &egrave; ancora un potenziale tesoretto. Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Pi&ugrave; vicine a noi: Alfa, Audi, Fiat e Aston Martin  Negli anni '90, alcune auto diventano iconiche e appetibili per gli investitori. L'Alfa Romeo Coup&eacute; GTV e l'Alfa Spider 916, entrambe caraterizzate da bellezza senza tempo, sono ancora a prezzi accessibili e rappresentano una scelta interessante per chi desidera una Youngtimer. L'Audi TT serie 1 del 1996-97 offre un ottimo rapporto qualit&agrave;-prezzo con il suo design accattivante e interni moderni, specialmente nelle versioni con motore V6. La Fiat Barchetta, con il suo "look italiano" e la facilit&agrave; di manutenzione, &egrave; un'opzione economicamente accessibile. L'Aston Martin DB7, con le sue curve seducenti, &egrave; una GT che sta registrando un aumento nei prezzi. Infine, l'Alfa Romeo Spider S4 rappresenta l'apice dello charme Alfa degli anni '90, ideale per i collezionisti e per chi cerca un'auto memorabile con bassa manutenzione. Sfoglia le pagine per continuare a leggere &nbsp; Anni 2000-2011: la Mercedes SL R 230  La Mercedes SL R 230 &egrave; un modello SL (Sport Leicht) con tetto snodabile in metallo e offre comfort moderno e design accattivante per tutte le generazioni. Le motorizzazioni includono la 350 a 6 cilindri efficiente (oltre 10 km/l), la 500 a 8 cilindri e la 600 a 12 cilindri. Le prime serie storiche si trovano a 20-30mila euro, con i modelli AMG potenziati il cui prezzo &egrave; aumentato significativamente, partendo dai 50mila euro. Attenzione per&ograve;, perch&eacute; &egrave; difficilissmo trovarne una! La Renault d'epoca di Jack e Rose &egrave; ancora dentro il Titanic  Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell'anno 2024!       

Dagli anni '50 fino al nuovo millennio, il mercato auto offre oggi dei modelli d'epoca su cui investire anche in ottica di una futura rivendita

Collezionisti intelligenti: auto storiche (ed economiche) su cui puntare

        &Egrave; entrato in vigore il Decreto Ministeriale 468 del 21/11/2023 emanato dalla Direzione Generale per la Motorizzazione che disciplina le modalit&agrave; operative per il rilascio della targa storica per autoveicoli, motoveicoli e macchine agricole di interesse storico e collezionistico. Fino al 5 gennaio 2024 sar&agrave; quindi avviata la fase di sperimentazione&nbsp;con l&rsquo;ausilio di un numero ristretto di operatori professionali individuati dalle associazioni nel settore della consulenza automobilistica. Successivamente, dall&rsquo;8 gennaio 2024, le procedure per il rilascio saranno utilizzate da tutti gli sportelli telematici dell&rsquo;Automobilista privati e dagli uffici della Motorizzazione Civile per l&rsquo;immatricolazione e la re-immatricolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico non assoggettati all&rsquo;obbligo di iscrizione al PRA. La targa storica pu&ograve; essere rilasciata a:  veicoli gi&agrave; immatricolati in Italia e radiati d&rsquo;ufficio ai sensi dell&rsquo;articolo 96 c.d.s. veicoli radiati per esportazione ai sensi dell&rsquo;articolo 103 c.d.s esemplari radiati per ritiro su area privata, ai sensi della previgente legislazione, su richiesta presentata per la prima volta entro il 26 aprile 2006 veicoli radiati per demolizione, ai sensi della previgente legislazione, prima del 30 giugno 1998, ad esclusione di quelli per i quali siano stati erogati contributi statali alla rottamazione veicoli immatricolati in Italia e mai dismessi dalla circolazione, per i quali venga richiesta una reimmatricolazione con targa storica veicoli privi di targhe e di documenti di circolazione, quando non risultino radiati n&eacute; successivamente reimmatricolati in Italia.&nbsp;  Per queste categorie la targa storica &egrave; associata al veicolo in sede di immatricolazione o di re-immatricolazione dello stesso. La targa storica pu&ograve; essere rilasciata anche agli autoveicoli, ai motoveicoli e alle macchine agricole mai cessati dalla circolazione e ancora muniti di targa storica originale rilasciata in Italia, in caso di furto, smarrimento, distruzione o deterioramento della targa stessa. Il rilascio della targa storica pu&ograve; avvenire a condizione che la stessa risulti essere gi&agrave; stata precedentemente associata al veicolo di interesse storico e collezionistico per il quale viene richiesta l&rsquo;immatricolazione o la re-immatricolazione.&nbsp; Il commento del Presidente ASI, Alberto Scuro: &ldquo;Siamo alle fasi finali di un importante percorso che, insieme alle istituzioni coinvolte, porta ad una significativa opera di tutela dei veicoli storici. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con il Ministro e Vicepremier Salvini ed il suo consulente per il motorismo storico Giovanni Tombolato, la Motorizzazione Civile, con l&rsquo;attenzione e la competenza del Direttore Generale Pasquale D&rsquo;Anzi, hanno svolto un lavoro tutt&rsquo;altro che banale, introducendo una novit&agrave; assoluta sia a livello normativo, sia di applicazione pratica&rdquo;. Potrebbe interessarti: il Mauto presenta "Drive Different": un viaggio di 50 anni tra storia e sfide per l'automotive&nbsp;       

Iniziano i "test" e da gennaio 2024 si potr&agrave; richiedere presso gli uffici della Motorizzazione

Targhe storiche, operativo il decreto per la re-immatricolazione

Quando eravamo re. La Lancia Thema, quella originale nata nel 1984, potrebbe essere perfetta per la celebre frase.  Al celeberrimo modello l&rsquo;Heritage Hub ha dedicato una tavola rotonda per rievocarne la nascita e il successo. L&rsquo;epopea dell&rsquo;ammiraglia che domin&ograve; mercato italiano delle berline di prestigio per un decennio e sfid&ograve; a viso aperto i pi&ugrave; blasonati Marchi europei.    Un amarcord particolare per Lancia Thema  L&rsquo;evento &egrave; stato organizzato dal gruppo CAReGIVER, un insieme di oltre 200 ingegneri, tecnici e collaudatori che hanno lavorato nella galassia Fiat nella seconda met&agrave; del secolo scorso e che continuano ad amare l&rsquo;automobile. Dopo il saluto di Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage (Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth)&nbsp;e un intervento di Paolo Loiotile, Head of Lancia Product at Stellantis, sul palco sono saliti alcuni degli artefici dell&rsquo;iconica vettura Lancia di allora dando vita a un dibattito moderato dal giornalista Francesco Forleo.    Presenti Beppe Perlo, Mauro Palitto, Paolo Massai, Bruno Cena, Luigi Filtri, e Vincenzo Nervi. Ciascuno di loro ha ricordato gli aspetti che segu&igrave; in prima persona, ricostruendo l&rsquo;importanza del modello nato su una piattaforma condivisa con Fiat, SAAB e Alfa Romeo, che rappresent&ograve; uno sforzo progettuale e manageriale di grande portata. E accanto agli oratori l&rsquo;intera gamma di Lancia Thema, appartenente alla preziosa collezione di Heritage Stellantis.  La storia e il successo di Lancia Thema  &Egrave; stata la sintesi di molte qualit&agrave;: potente, confortevole, elegante, mai eccessiva. Tra gli anni Ottanta e Novanta Lancia propose al mercato un modello che segn&ograve; il ritorno dell&rsquo;industria automobilistica italiana nel settore delle berline medio-superiori di prestigio.  Il progetto &ldquo;Tipo 4&rdquo;, sviluppato in comune con Saab ed esteso successivamente a Fiat per la Croma e ad Alfa Romeo per la 164, viene interpretato da Lancia, in collaborazione con Giorgetto Giugiaro, in modo molto classico: tre volumi e quattro porte, linee squadrate e pulite, grande abitabilit&agrave;, comfort e prestazioni di prim&rsquo;ordine.  La trazione &egrave; anteriore, il motore trasversale, le sospensioni a quattro ruote indipendenti e il Cx ha un valore eccellente: 0,32. Al pubblico piace questa berlina silenziosa e signorile che in strada sfodera un temperamento agile, nonostante le dimensioni, e brillante: il successo di Thema in tutte le sue versioni &egrave; immediato. Le richieste sono tali che a un paio d&rsquo;anni dal lancio, occorre incrementare i volumi produttivi e contemporaneamente mantenere una grande attenzione alla qualit&agrave;.    Thema-Ferrari, una vera icona  La Thema &egrave; stata prodotta, tra il 1984 e il 1994, in 360 mila esemplari, risultando la berlina di lusso pi&ugrave; venduta nella storia della Lancia.  Nel 1986 la gamma dell&rsquo;ammiraglia Lancia si completa con la Thema Station Wagon e la Thema 8.32, entrambe nate da collaborazioni con marchi prestigiosi.    La prima, infatti, &egrave; realizzata con Pininfarina, che sulla base della berlina ricava una station wagon dalla linea elegante e dalla funzionalit&agrave; elitaria, alla quale Lancia applica inizialmente solo motori sovralimentati (il 2.0 i.e.turbo benzina e il 2.5 TD) per sottolineare il carattere &eacute;litario della vettura.  Nella realizzazione della Thema 8.32, il partner &egrave; addirittura la Ferrari, che fornisce il propulsore a 8 cilindri e 32 valvole (da qui il nome). Subito ribattezzata dal pubblico Thema-Ferrari, la vettura ha un interno lussuoso in radica e pelle, un piccolo alettone posteriore a scomparsa e grazie al tre litri di Maranello dispone di 29 kgm di coppia e raggiunge i 240 km/h di velocit&agrave; massima.  Senza contare che il modello Thema propone per la prima volta le sospensioni &ldquo;autolivellanti&rdquo; e quelle &ldquo;a smorzamento controllato&rdquo;. Le prime assicurano un assetto costante alla vettura e quindi un comfort elevato e facilit&agrave; di guida in ogni condizione di carico. Le seconde, adottate nell&rsquo;89, sono frutto di un progetto originale e portano la Lancia all&rsquo;avanguardia nel campo del controllo elettronico della dinamica delle sospensioni. Attraverso un controllo elettronico, infatti, il sistema governa sia la regolazione della flessibilit&agrave; delle sospensioni posteriori, sia la taratura degli ammortizzatori e ne modifica la taratura, scegliendo di volta in volta quella ottimale.  Non ultimo, su alcune versioni della Thema viene adottata anche un&rsquo;altra innovazione che &egrave; una prima mondiale: i cristalli del tipo &ldquo;Solextra&rdquo;, capaci di ridurre il riscaldamento dell&rsquo;abitacolo provocato dall&rsquo;irraggiamento solare.  Nell&rsquo;arco dei suoi dieci anni di vita la Thema viene costruita in tre serie: 1984/1988 la prima serie; 1988/1992 la seconda; 1992/1994 la terza ed ultima. Chiudendo un&rsquo;epoca.  Potrebbe interessarti: Lancia, all&#39;asta una rara Delta Integrale in Giallo Ginestra&nbsp; 

Nata nel 1984, ha segnato un decennio: ultima grande vettura del Marchio a riscuotere un prestigio speciale

La Lancia Thema, quella &quot;vera&quot;, celebrata dall&rsquo;Heritage HUB

        Mancano pochi giorni all'apertura di Auto e Moto d'Epoca 2023, per un'edizione che sar&agrave; speciale per tanti motivi. Innanzitutto perch&eacute; sar&agrave; la numero 40 nella storia dell'evento. E soprattutto perch&eacute; per la prima volta il salone si svolger&agrave; a Bologna Fiere, in uno spazio espositivo raddoppiato a testimonianza dell'enorme successo di pubblico che l'evento sta riscuotendo tra gli appassionati. Auto sar&agrave; presente a Bologna per tenervi aggiornati su tutte le notizie, le curiosit&agrave; e gli approfondimenti, dandovi anche tutte le indicazioni necessarie per godervi al 100% questa edizione dell'evento. Auto e Moto d'Epoca 2023, numeri da record Le scorse edizioni del salone, andate in scena a Padova, hanno fatto registrare un numero di visitatori tale da spingere gli organizzatori a spostarsi in una nuova location, pi&ugrave; grande e in grado di accogliere tutti gli espositori. Da quest'anno quindi l'evento ha come nuova casa la Fiera di Bologna, un luogo peraltro ben noto agli appassionati per aver ospitato il Motor Show dagli anni '70 fino al 2017. Ma come si fa per arrivare in Fiera per Auto e Moto d'Epoca 2023? E come si acquistano i biglietti? Le risposte a tutte queste domande le trovate qui. Segui con noi l'evento a Bologna Questa edizione 40 di Auto e Moto d'Epoca promette di battere ogni record per numero di vetture presenti e per spazi espositivi. L'evento si svolger&agrave; su un'area di oltre 230mila metri quadrati dedicati a esposizioni, mostre, spazi per la compravendita di veicoli e ricambi, raduni&nbsp;e altro ancora. In tutto, saranno oltre 5mila i veicoli presenti. Tutti gli aggiornamenti riguardo le novit&agrave; e le mostre che sar&agrave; possibile vedere a Bologna le potete gi&agrave; seguire su Auto.it, nella sezione del sito dedicato ad Auto e Moto d'Epoca 2023. Gioved&igrave; 26, poi, saremo presenti al salone per aggiornarvi costantemente su tutte le novit&agrave; e le curiosit&agrave; riguardanti le auto esposte e le Case automobilistiche presenti, con foto, video, interviste ai protagonisti e approfondimenti. Seguici su Auto.it e su Facebook, Instagram e Twitter per non perdere nessun aggiornamento. Cosa vedere ad Auto e Moto d'Epoca       

Gioved&igrave; 26 ottobre prende il via l'edizione 2023 del pi&ugrave; popolare evento italiano dedicato alle vetture storiche: scopri con noi tutte le novit&agrave;, le curiosit&agrave; e gli approfondimenti

Auto e Moto d'Epoca 2023, segui con noi l'evento di Bologna

        Mentre si attende ancora di sapere se e con quali regole la nuova Fascia Verde entrer&agrave; effettivamente in vigore dal prossimo 15 novembre, a Roma decadono i divieti per la circolazione delle auto storiche. A stabilirlo &egrave; il Tar del Lazio, che con la sentenza 15408/2023 del 18 ottobre ha annullato gli atti della Regione del Comune che limitavano la circolazione dei veicoli d'epoca. La decisione &egrave; stata motivata con la necessit&agrave; di tutelare il patrimonio storico costituito dalle auto e moto storiche, unitamente al loro ridotto impatto sull'inquinamento nella Capitale. Milano, Area C: novit&agrave; su costi e ingressi nella zona Il via libera a Roma e il precedente di Torino Le auto e le moto storiche sono un bene dal valore storico-culturale da tutelare, e presenti in numero estremamente esiguo rispetto al parco circolante, quindi il loro impatto sull'inquinamento atmosferico &egrave; marginale: sono queste le principali motivazioni che hanno portato il Tar del Lazio ad annullare le stringenti norme che limitavano l'accesso dei veicoli d'epoca nella Fascia Verde di Roma. In particolare, &egrave; stata l'esiguit&agrave; del numero dei mezzi d'epoca a far pendere la bilancia in favore della libera circolazione di questi ultimi: a Roma, le auto riconosciute come storiche sono appena 14.483, ovvero lo 0,29% di quelli circolanti nella Capitale, peraltro utilizzate limitatamente dai loro proprietari. Una decisione che segue quella presa nel 2021 a Torino, quando era stato il Consiglio di Stato ad accogliere il ricorso contro il blocco alle vetture d'epoca. Anche in quel caso l'arma principale di chi contestava i provvedimenti restrittivi era stata l'esiguit&agrave; delle vetture coinvolte, circa 6.500 nel capoluogo piemontese. Le misure prese dall'amministrazione torinese vennero considerate &ldquo;non proporzionate&rdquo;, in quanto avevano &ldquo;limitato indiscriminatamente la circolazione di tutti i veicoli che hanno un&rsquo;omologazione inferiore ad Euro 1&rdquo;. Lo scorso maggio, il Consiglio di Stato &egrave; intervenuto anche a Roma, chiedendo al Tar del Lazio una &ldquo;sollecita definizione del giudizio di merito&rdquo;. A qualche mese di distanza, tale decisione &egrave; arrivata e ha ribaltato quanto deciso in precedenza dall'amministrazione cittadina e dalla Regione, ripristinando di fatto la circolazione delle auto storiche nell'Urbe. La soddisfazione dI ASI per il ricorso La decisione del Tar del Lazio ha riscosso la soddisfazione di tutte le associazioni che avevano sostenuto il ricorso, ovvero l'ASI, i registri storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia, la Federazione Motociclista Italiana e dal Club romano La Tartaruga. &ldquo;Sono state accolte nel merito le tesi del ricorso con riguardo a tutti i provvedimenti limitativi della circolazione dei veicoli storici &ndash; ha commentato il presidente dell'Automotoclub Storico Italiano, Alberto Scuro, - Nella parte di diritto &egrave; stata data ampia rilevanza alle nostre riflessioni in tema di bilanciamento e specificit&agrave; del ruolo dei veicoli storici. Sono molto contento di questa sentenza, in quanto rappresenta un ulteriore passo avanti verso la diffusa consapevolezza che il motorismo storico &egrave; un&rsquo;eccellenza italiana che abbiamo il dovere di continuare a tutelare e promuovere per il bene del Sistema Paese&rdquo;. &ldquo;Siamo soddisfatti &ndash; ha aggiunto Fabrizio Consoli, presidente del club La Tartaruga &ndash; ora il Comune, nel redigere la nuova ordinanza, dovr&agrave; tenere conto di questa sentenza&rdquo;. Attesa per la decisione sui Diesel Euro 4 Se da un lato la battaglia per l'accesso delle auto storiche a Roma si &egrave; risolta con una vittoria degli automobilisti, la situazione rimane ancora incerta sulle nuove norme relative alla ZTL della Capitale. Dal 1&deg; novembre 2023 dovrebbero infatti entrare in vigore le pi&ugrave; stringenti regole sull'accesso dei veicoli considerati inquinanti nella grande Fascia Verde dell'Urbe, inclusi i Diesel Euro 4. Il condizionale &egrave; per&ograve; d'obbligo, in quanto dopo le proteste dei cittadini &egrave; stato richiesto alla Regione Lazio lo spostamento di tale divieto al novembre del 2024. Al momento, una decisione definitiva in merito non &egrave; ancora stata presa. Leggi anche: Cosa vedere ad Auto e Moto d'Epoca       

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso contro le restrizioni per la circolazione dei veicoli d'epoca nella Capitale. Intanto resta in bilico la decisione sui Diesel Euro 4

Roma, via libera alle auto storiche: il Tar abolisce i divieti

        Da Padova a Bologna, un passo importante la quarantesima edizione di Auto e Moto d&rsquo;Epoca, salone per antonomasia del sempre pi&ugrave; apprezzato settore classic. Il quartiere fieristico del capoluogo dell&rsquo;Emilia Romagna rappresenta un passo in avanti sia per le strutture sia per i collegamenti, con tutta Italia ed Europa per un evento che attrae visitatori da pi&ugrave; di 45 Paesi del mondo, appuntamento riconosciuto nel calendario internazionale e importate mercato di veicoli storici Nel Vecchio Continente. A BolognaFiere Auto e Moto d&rsquo;Epoca raddoppia gli spazi espositivi disponibili, con un totale di 235mila metri quadrati distribuiti in 11 padiglioni e 4 porte di accesso, oltre a pi&ugrave; di 14.500 posti auto coperti per visitatori ed espositori. Novit&agrave; per le due ruote, il padiglione il 21 sar&agrave; dedicato esclusivamente alle motociclette d&rsquo;epoca.  Ampia &nbsp;anche la presenza di Club e Registri storici, ognuno presente con le auto e le due ruote che hanno trasformato la storia dei motori in un patrimonio da custodire. Il Registro Internazionale Touring Superleggera esporr&agrave; una delle prime Ferrari stradali al mondo: la Berlinetta 195 LM Coup&eacute; Superleggera, vettura identica a quella con cui Il Conte Giannino Marzotto vinse la 1000 Miglia del 1950. Nello stand del Registro figurer&agrave; anche l&rsquo;Alfa Romeo 6C 2500 S Cabriolet Turinga del 1942, una delle rare vetture della carrozzeria prodotta con il nome italianizzato in ossequio all&rsquo;imposizione autarchica del periodo del Ventennio. Tante anche le new entry legate alla storia e alla passione della Motor Valley, come la Scuderia San Martino ed il Museo dell&rsquo;Automobile di San Martino in Rio che presenteranno insieme un doppio stand, con due vetture ultracentenarie e una sorpresa legata alla celebre 24 Ore di Le Mans (che quest&rsquo;anno compie 100 anni). Auto e Moto d&rsquo;Epoca, la Mecca dei ricambi Auto e Moto d&rsquo;Epoca &egrave; il pi&ugrave; grande mercato veicoli e ricambi d&rsquo;epoca in Europa, in grado di soddisfare la quasi totalit&agrave; dei desideri di collezionisti e restauratori e capace di far trovare ad ognuno l&rsquo;auto, la moto o il pezzo di ricambio storico che sta cercando. L&rsquo;offerta di auto, moto, ricambi, automobilia e cimeli copre l&rsquo;intero orizzonte dell&rsquo;automobilismo e motociclismo storico. Il mercato auto spazia dai modelli unici dei carrozzieri artigianali anni 30 alle pi&ugrave; promettenti Youngtimer. Il settore ricambi offre una panoramica completa di pezzi originali e &lsquo;nuovi d&rsquo;epoca&rsquo;: dalla meccanica alle componenti elettriche, dai documenti alle autoradio del passato. Potrebbe interessarti: nuovo codice della strada, ecco le sanzioni       

Il capoluogo emiliano-romagnolo si "arricchisce" del 1&deg; Salone italiano dedicato alle moto storiche

Auto e Moto d’Epoca a Bologna dal 26 al 29 ottobre

        Le auto storiche diventano taxi: &egrave; successo domenica 24 settembre, a Rho, con il PPA Sharing, un raduno di vetture datate organizzato per festeggiare i 10 anni di eventi dedicati a mezzi maggiorenni, ossia con almeno 18 anni da prima immatricolazione. L'evento &egrave; stato messo su dal team Pian Piano Arriviamo (PPA)specializzato in questo tipo di manifestazioni rivoluzionarie. Il raduno di PPA con le storiche La formula ideata in occasione dell'anniversario anniversario &egrave; stata diversa dalle solite, e ha dato la possibilit&agrave; ad appassionati e curiosi di poter salire a bordo di questi veicoli in qualit&agrave; di passeggeri, gustandosi un lungo giro panoramico. Questo in cambio di piccole offerte interamente devolute alla UILDM - Unione Italiana per la Lotta alla Distrofia Muscolare - Sezione di Monza. Sono state ben 200 auto a partecipare al PPA Sharing, di innumerevoli marche e modelli, che si sono ritrovate nel parcheggio offerto dal centro commerciale Rho Center, per sperimentare questo nuovo modo di intendere il raduno. Tra i 3 amici organizzatori che formano il team PPA Silvio Liberto, Francesco Randazzo e il car-influencer William Jonathan, volto noto del piccolo schermo che ha commentato: &ldquo;Abbiamo volutamente dato vita ad un format originale per questo importante traguardo. Desideravamo letteralmente aprire le porte delle nostre amate auto d&rsquo;epoca e non ancora d&rsquo;epoca ma che, piano piano, si accingono a diventare tali. E proprio da qui il gioco di parole che d&agrave; il nome al nostro gruppo e che ci ha consentito di regalare uno spettacolo e quindi emozioni difficili da replicare per via della unicit&agrave; dei mezzi e la generosit&agrave; dei loro proprietari che provengono da tutto il nord Italia&rdquo;. Giornata Nazionale del Veicolo d'Epoca, appuntamento con la tradizione        

L'evento &egrave; stato messo su dal team Pian Piano Arriviamo, e si &egrave; svolto domenica 24 settembre a Rho

Auto storiche in versione taxi per i 10 anni del PPA

        Sei decadi per una perla, sessant'anni fa, nel settembre del 1963 veniva presentata, prima nel neonato stabilimento di Arese&nbsp;e in seguito al&nbsp;Salone di Francoforte, una delle vetture pi&ugrave; ambite del periodo, vera e propria icona del design e della meccanica italiana: l'Alfa Romeo Giulia Sprint GT. Impossibile dimenticarla. Forte di uno stile mozzafiato e inconfondibile, la carrozzeria di questa coup&eacute; 4 posti, contraddistinta dal suo caratteristico &laquo;scalino&raquo; sul cofano, nasce dalla matita del giovane&nbsp;Giorgetto Giugiaro, allora in forze alla carrozzeria Bertone. Classico dei classici. Biscione al top: una gran turismo equipaggiata con il classico bialbero Alfa Romeo da 1,6 litri con 106 cavalli, in grado di lanciare la vettura a 180 Km/h. La Sprint GT alza cos&igrave; l&rsquo;asticella del fascino e delle prestazioni della gamma&nbsp;Giulia. Al vertice della sua categoria. Potrebbe interessarti: nuova Alfa Romeo 33 Stradale: 33 volte bellissima&nbsp; Alfa Romeo Giulia Sprint GT in una famiglia speciale La &ldquo;dinastia&rdquo; &egrave; proseguita florida e ammirata, nel corso degli anni evolve in diverse versioni, dalla GTA alla GT Veloce e GT Junior, dalla 1750 alla 2000 GTV diventando uno dei pi&ugrave; grandi successi della Casa del Biscione. Senza dubbio la sua eredit&agrave; (su FCA Heritage la storia delle grandi Alfa) continua a renderla desiderabile agli appassionati di tutto il mondo. Indimenticabile. Potrebbe interessarti: le migliori Alfa Romeo nuove e usate        

60 anni per la classica sportiva del Biscione, la prima auto prodotta al Portello, storico stabilimento

Buon compleanno Alfa Romeo Giulia Sprint GT

        Non &egrave; insolito, per le campagne statunitensi e &ndash; in questo caso &ndash; canadesi, imbattersi in fortuiti ritrovamenti nei fienili o capannoni abbandonati, ereditati dai defunti parenti. Tra propriet&agrave; interminabili e diversi stabilimenti dedicati alle attivit&agrave; rurali, le famiglie americane spesso possono avere la fortuna di ritrovare antichi veicoli, magari anche preziosi o altri accessori dimenticati da decine di anni. Il caso del contadino e collezionista canadese per&ograve;, esula da questa casistica perch&eacute; si tratta di una vera e propria collezione di oltre 230 veicoli classici, in discreto stato di conservazione. Andre Moizard, il contadino collezionista  Andre Moizard, nato in Francia da una famiglia di agricoltori, si trasfer&igrave;&nbsp;in Alberta, Canada, verso la met&agrave; degli anni &rsquo;80 e crebbe con la passione dei motori, ereditata dal padre. Il sogno fin da adolescente fu di poter possedere una vettura, comprandola con i propri risparmi e mantenendola secondo le proprie possibilit&agrave;, prendendosene cura come se fosse un membro della famiglia. Questo l&rsquo;insegnamento del padre che, ovviamente, sfoci&ograve; in una vera e propria ossessione per le quattro ruote. L&rsquo;allora ragazzo, lavor&ograve; duramente nei campi, maturando esperienza e abilit&agrave; tali da potersi comprare una umile Citroen 2CV, conoscendone le caratteristiche tecniche, smontandola e ricostruendola da capo. La piccola francese lo segu&igrave; nel suo viaggio in Canada, alla ricerca di maggiori possibilit&agrave; imprenditoriali e maggior successo che, ovviamente, non tard&ograve; ad arrivare. Fu impegnato nella gestione economica e strategica di molteplici attivit&agrave; agricole, diventando un punto di riferimento per tutti i contadini della regione. Questo lo port&ograve; ad accrescere la propria collezione di veicoli, togliendosi dapprima alcuni sfizi legati ad altre vetture, pi&ugrave; ricercate e prestigiose della piccola Citroen. Tante Jeep e Cadillac all'asta  Giunto nel nuovo Continente si innamor&ograve; fin da subito delle linee e della meccanica delle auto americane, iniziando ad acquistare diverse Cadillac e Jeep. Cre&ograve; una fitta rete di contatti in tutto in Nord America, diventando cos&igrave; noto per voler acquistare auto americane di seconda mano e in ottimo stato. Una volta avviata e automatizzata la gestione delle attivit&agrave; agricole, pot&eacute; dedicarsi alla ricerca delle auto pi&ugrave; amate, viaggiando dal Quebec fino a Seattle, per scovare le migliori disponibili. Andre si muoveva con una Dodge 6x6 con la quale trainava su un carrello i nuovi veicoli acquistati, parcheggiandoli poi in un gigantesco magazzino nei presso della sua propriet&agrave; in Alberta. Collezionava auto per passione, per gusto personale, per compiacere i familiari e per scattare foto iconiche. Tanti anche i maggiolini di sua propriet&agrave;, dato l&rsquo;amore della figlia per il celebre film &ldquo;The Love Bug&rdquo; (Un maggiolino tutto matto nella traduzione italiana) , oppure una bellissima Pontiac Parisienne, in onore della moglie francese. Stando alle dichiarazioni dei nipoti, nessuno della famiglia era a conoscenza delle dimensioni della collezione. Si pensava ammontasse a circa 50 o 60 veicoli, ma quanto Andre mor&igrave;, qualche settimana fa, fu quasi scioccante scoprire la reale grandezza del &ldquo;salone&rdquo;. L&rsquo;asta &egrave; ora gestita da una nota compagnia canadese, con l&rsquo;obiettivo di assicurare pi&ugrave; liquidit&agrave; possibile alla famiglia, oltre che ridare nuova vita a cos&igrave; tanti e preziosi veicoli, conservati in ottimo stato e dal valore non facilmente quantificabile.  La straordinaria collezione vista dall'alto. Photo credits: silodrome.com       

La sorprendente collezione di Andre Moizard, contadino di Alberta (Canada), vanta oltre 230 auto classiche: andranno tutte all'asta

Canada, incredibile "barn find": oltre 230 auto d'epoca!

        Ci sono buone notizie per chi possiede un'auto storica (ma anche una moto). A quanto pare, i proprietari di queste incantevoli vetture, avranno la possibilit&agrave; di utilizzare le targhe del periodo di immatricolazione con i relativi numeri e sigla della prima iscrizione al Pra. La decisione &egrave; stata presa dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con un decreto attuativo in cui si prevede la "facolt&agrave; di ottenere le targhe di circolazione della prima iscrizione al Pubblico registro automobilistico, ovvero di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione per i veicoli di interesse storico e collezionistico". Il decreto A firmalo &egrave; stato Matteo Salvini lo scorso venerd&igrave;, 4 agosto, e i contenuti indicati entreranno in vigore il giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale con applicazione dal sessantesimo giorno successivo alla questa data, presumibilmente agli inizi di ottobre. Le sue parole: "Siamo felici di aver potuto concludere l'iter attuativo di una norma tanto voluta e tanto attesa dagli appassionati, mettendo a sistema i diversi dipartimenti coinvolti". Quest'autunno, perci&ograve;, i possessori di auto d'epoca potranno applicare delle targhe che vanno a completarne le caratteristiche di originalit&agrave;. Per farlo, baster&agrave; effettuare la richiesta che dovr&agrave; essere presentata presso uno Sta (Sportello telematico dell'automobilista) o un ufficio della Motorizzazione Civile. Posso essere ritargate le vetture radiate d'ufficio o per esportazione, quelli reimmatricolati e quelli di origine sconosciut, purch&eacute; &nbsp;siano dotate di Certificato di rilevanza storica. Il rilascio della targa storica &egrave; soggetto al pagamento di 549 euro per gli autoveicoli e 274,50 euro per motocicli e macchine agricole. Alberto Scuro, presidente ASI, dice: "Un decreto che arriva dopo aver svolto una importante mole di lavoro. Inseguire l'originalit&agrave; fa parte della nostra missione e la targa 'di nascita' &egrave; parte integrante del veicolo stesso". Musei auto: i pi&ugrave; belli da vedere in Italia       

A deciderlo &egrave; il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con un decreto attuativo firmato da Matteo Salvini

Auto storiche: sì all'applicazione delle targhe originali

L&#39;esclusivit&agrave; della Ferrari 308 GTB del 1977 proposta in vendita privata da RM Sotheby&#39;s non &egrave; certo nel modello in s&eacute; n&eacute; nel suo valore economico. &Egrave; il modello simbolo della serie tv Magnum PI, d&#39;accordo, ma c&#39;&egrave; altro.  L&#39;esclusivit&agrave; della &quot;comune&quot; 308 GTB &egrave; nel far parte di una serie di 712 esemplari realizzati dalla Carrozzeria Scaglietti e con carrozzeria in vetroresina. Ancor pi&ugrave; esclusiva lo &egrave; per la colorazione in questione: Oro Chiaro metallizzato.&nbsp;  Se di recente la sfumatura color oro &egrave; tornata attuale grazie ai programmi di personalizzazione Tailor Made Ferrari, nel 1977 non era cos&igrave; usuale scegliere una Ferrari come la 308 GTB in tale tinta. RM Sotheby&#39;s riassume in una manciata il numero di 308 GTB Vetroresina in Oro Chiaro metallizzato prodotte al tempo.  Particolare di serie, poi la trasformazione e il restauro  Nata in Oro Chiaro, consegnata al cliente tedesco nel 1977, la storia della Ferrari 308 GTB Vetroresina Scaglietti, numero di telaio 20695, passa per gli Stati Uniti. Negli anni Ottanta subisce, evidentemente, la moda del Rosso Ferrari Magnum PI e il proprietario californiano decide un&#39;operazione di verniciatura che nasconder&agrave; il colore originario fino al 2009.  Merito al cliente canadese che ha avviato il restauro della 308 GTB, per aver prodotto un intervento che riportasse alle specifiche originali il modello. Premiata nel 2018 e riconosciuta nell&#39;originalit&agrave; dal Ferrari Club of America, ha all&#39;attivo appena 99 mila chilometri. Il restauro ha rigenerato il motore, non il cambio, poich&eacute; non necessario.  L&#39;unico dettaglio diverso dalla specifica originale &egrave; la presenza dello spoiler anteriore nella versione europea e optional nel 1977.&nbsp;  All&#39;eleganza della carrozzeria in vetroresina, color Oro Chiaro metallizzato, si abbina un interno altrettanto degno di nota, grazie ai sedili in pelle Connolly color cuoio, con inserti neri. Il prezzo d&#39;asta parte da 295 mila dollari. 

Un intervento di restauro ha riportato l&#39;esemplare alle specifiche originali. La &quot;Ferrari di Magnum PI&quot; ha due motivi di esclusivit&agrave; e uno &egrave; il materiale impiegato per la carrozzeria

Ferrari 308 GTB Scaglietti, all&#39;asta una specialissima &quot;Vetroresina&quot;

        Un rapporto sul motorismo storico &egrave; stato realizzato dall'ACI, il quale riporta che su suolo italico, per quanto riguarda le auto storiche, abbiamo un patrimonio che ammonta a 104 miliardi di euro. Quelle che ancora circolano sono ben 40 milioni, 10 milioni superano i vent'anni e 4,3 milioni sono i modelli storici. Ci sono poi, fra queste, 388mila veicoli appartenenti alla Lista di salvaguardia dell'ACI. Le parole di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobile Club d'Italia &ldquo;Le auto d&rsquo;epoca rappresentano un patrimonio dell'ingegno umano, del design e della tecnica e vanno salvaguardate, le auto vecchie invece usate tutti i giorni, sono insicure e inquinanti e devono essere sostituite.&rdquo; Una passione tutta italiana A quanto si apprende da uno studio realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo, il centro studi dell&rsquo;Aci, intitolato &ldquo;Il motorismo storico in Italia. 1&deg; Rapporto sul mondo delle auto storiche&rdquo;, le auto storiche non sono pi&ugrave; una passione di un numero ristretto di persone, ma anzi sono in molti ad amarle e volerle. Ed &egrave; proprio per questo che, in base all'indagine, questo settore risulta perfino in crescita, con un mercato che vede un florido sviluppo in futuro. Constatata la passione dei cittadini del Bel Paese, va da s&eacute; chiedersi quanto effettivamente costi mantenere una vettura di tale portata. Ebbene, a quanto pare sono 5,2 i miliardi spesi all'anno per il mantenimento delle auto storiche e quasi 2 i miliardi spesi annualmente per la partecipazione a manifestazioni ed eventi di motorismo storico. Degli appassionati sopramenzionati per&ograve; si attesta che il 62% non &egrave; proprietario di un'auto storica, ecco perch&eacute; adesso l'obiettivo &egrave; espandersi, affinch&eacute;, come si diceva, il mercato possa crescere e avere dei risultati positivi. Inoltre, il primo Rapporto sul motorismo storico mette in risalto la necessit&agrave; di istituire delle norme che vadano a tutelare il valore storico dei veicoli, anche in prospettiva di decidere quali di queste possano accedere ai centri storici e quali no. Una tutela affinch&eacute; le vetture storiche vengano distinte da quelle vecchie. Cerchi un'auto usata? Guarda il Listino/Annunci       

L'ACI ha realizzato un rapporto sul motorismo storico in cui &egrave; emerso un patrimonio circolante davvero preziosissimo

Passione auto storiche: in Italia c'è un patrimonio da 104 miliardi

        Tutte le auto, anche quelle storiche, per poter circolare su strada devono essere assicurate. Anche nel caso in cui vengano utilizzate solo pochi giorni all&rsquo;anno per fare pochi chilometri, ad esempio, in occasione di manifestazioni e raduni.&nbsp; Vediamo quali sono le regole per assicurare un&rsquo;auto storica. ACI Storico, la lista di salvaguardia delle auto tra 20 e 29 anni Sfoglia per leggere &nbsp; Quando l&rsquo;auto &egrave; storica Prima di capire come funziona l&rsquo;assicurazione per questo tipo di vetture, va innanzitutto chiarito cosa si intende per auto storica. Ci sono alcune regole. In primis l&rsquo;auto deve essere stata costruita o immatricolata (si intende la prima immatricolazione) da oltre 20 anni. Deve essere ancora iscritta al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e quindi deve essere idonea alla guida e in buone condizioni. Quindi deve essere iscritta all&rsquo;ASI (Automotoclub Storico Italiano): il prezzo &egrave; di 41 euro all&rsquo;anno. A questo punto possiamo parlare di un&rsquo;auto storica. Ma, attenzione, l&rsquo;intestatario dell&rsquo;assicurazione deve avere almeno 23 anni compiuti. &nbsp; Sfoglia per leggere &nbsp; Auto storica e auto d&rsquo;epoca Non si faccia confusione fra auto storiche e auto d&rsquo;epoca. Queste ultime, infatti, hanno tutte le caratteristiche di un&rsquo;auto storica ma sono state eliminata dal registro del PRA. I motivi possono essere tanti, ad esempio, quello di non essere pi&ugrave; a norma per la circolazione su strada, di non essere in condizioni tali da poter essere guidata per motivi di sicurezza o perch&eacute; le emissioni inquinanti sono troppo elevate o altro ancora. &nbsp; Sfoglia per leggere &nbsp; L&rsquo;assicurazione per l&rsquo;auto storica Abbiamo detto che anche questo tipo di vetture devono essere assicurate per circolare su strada. Fortunatamente il costo dell&rsquo;assicurazione &egrave; molto inferiore rispetto a quello di un&rsquo;auto &ldquo;normale&rdquo;. Inoltre non c&rsquo;&egrave; classe di merito: il premio assicurativo &egrave; fisso. Questa &egrave; nella pratica l&rsquo;unica differenza fra un&rsquo;assicurazione per auto storiche e quelle tradizionali. La copertura dei sinistri &egrave; la medesima, anche se alcune compagnie assicurative possono mettere a vostra disposizione clausole specifiche per questo tipo di veicoli. C&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;: se l&rsquo;auto storica ha pi&ugrave; di 30 anni &egrave; previsto anche uno sconto sul costo del bollo. Anche le auto storiche comprese fra i 20 e i 29 anni d&rsquo;et&agrave; possono ottenere uno sconto sul bollo del 50% ma in questo caso non automaticamente: vanno presentati alcuni documenti fra cui il certificato di rilevanza storica.        

Anche i veicoli storici vanno assicurati per poter circolare su strada, anche se fanno pochi chilometri all&rsquo;anno. Per fortuna l&rsquo;assicurazione costa poco

Come fare per assicurare un’auto storica

        ACI, giustamente, insiste. &Egrave; necessario fissare una precisa linea di confine tra le auto storiche, con un valore, un interesse, una cura della conservazione, e quelle che non lo sono. Parole chiare quelle del presidente dell&rsquo;Automobile Club d&rsquo;Italia, Angelo Sticchi Damiani, che ha chiesto di: &nbsp;&ldquo;stabilire, una volta per tutte, l&rsquo;abissale differenza che c&rsquo;&egrave; tra veicoli storici e veicoli vecchi &egrave; fondamentale&rdquo;. Damiani ha commentato i lavori del tavolo tecnico istituito in Campidoglio, dal Presidente della Commissione Mobilit&agrave; di Roma, Giovanni Zannola, per dirimere la delicata questione delle deroghe ai divieti di circolazione dei veicoli storici all&rsquo;interno della Zona a traffico limitato della Fascia Verde, che comprende anche il centro storico. Potrebbe interessarti: Sticchi Damiani scrive a Gualtieri Auto storiche, il distinguo &egrave; d'uopo &ldquo;Solo cos&igrave; &ndash; ha spiegato il Presidente dell&rsquo;ACI &ndash; eviteremo che migliaia di auto o veicoli commerciali insicuri e&nbsp; fortemente inquinanti continuino ad affollare i centri storici delle nostre citt&agrave;, con effetti disastrosi sia dal punto di vista della sicurezza che dell&rsquo;ambiente. &Egrave; assurdo e incomprensibile sostenere, ad esempio, che furgoni come Scudo e Ducato o vecchi fuoristrada, che non presentano alcun interesse storico n&eacute; collezionistico, possano ottenere certificazioni di rilevanza storica e aggirare, cos&igrave;, i divieti di accesso alle ZTL&rdquo;.  A Roma quasi la met&agrave; nono sono &ldquo;auto storiche&rdquo; &ldquo;Secondo la &lsquo;Lista di Salvaguardia&rsquo;, realizzata e costantemente aggiornata da ACI Storico &ndash; ha sottolineato il Presidente ACI &ndash; sono oltre 2.400 su 5.600 &ndash; pi&ugrave; del 43% &ndash; le auto di nessun pregio che, senza averne alcun diritto, si fregiano del titolo di veicoli di rilevanza storica. Tutte auto che incidono pesantemente in senso negativo su mobilit&agrave;, sicurezza stradale e qualit&agrave; dell&rsquo;aria nella Capitale&rdquo;.&nbsp; &ldquo;&Egrave; palesemente falso, inoltre &ndash; ha rilevato Sticchi Damiani &ndash; sostenere che la Lista di Salvaguardia &ndash; l&rsquo;unico strumento serio che distingue in modo oggettivo le auto storiche da quelle vecchie &ndash; privilegi le Ferrari. Chi lo dice non l&rsquo;ha letta con attenzione, dal momento che i modelli Ferrari sono soltanto 19&nbsp; su 1.107 e che rappresentano l&rsquo;1,7% del totale dei modelli presenti nella Lista&rdquo; &nbsp;&ldquo;Se vogliamo davvero risolvere il problema una volta per tutte &ndash; ha concluso il Presidente ACI &ndash; dobbiamo smettere di prenderci in giro e cominciare a ragionare e a comportarci da persone serie, accantonando interessi economici e mettendo al primo posto il bene della collettivit&agrave;, della sicurezza, della qualit&agrave; di mobilit&agrave; e ambiente e della cultura, senza aggrapparsi ad anacronistici ed antistorici monopoli&rdquo;. Difficile dargli torto. Potrebbe interessarti: Fiat Uno, i 40 anni della mitica pubblicit&agrave; di Forattini       

Il presidente dell&rsquo;Automobile Club d&rsquo;Italia, Angelo Sticchi Damiani, racconta perch&eacute; il distinguo &egrave; fondamentale per una serie di motivi evidenti

ACI: tassativo stabilire la differenza tra auto storiche e vecchie

        ASI, l&rsquo;Automotoclub Storico Italiano, e l&rsquo;Arma dei Carabinieri Italiano hanno siglato un nuovo protocollo d&rsquo;intesa che disciplina la reciproca collaborazione nella realizzazione di attivit&agrave; nell&rsquo;interesse della collettivit&agrave;. Il Comandante Generale dell&rsquo;Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Teo Luzi e il Presidente dell&rsquo;Automotoclub Storico Italiano, Alberto Scuro hanno sottoscritto&nbsp;un&rsquo;intesa che impegna i Carabinieri e l&rsquo;ASI a promuovere la valorizzazione culturale, storica e sociale della motorizzazione italiana, l&rsquo;organizzazione di eventi su tematiche di interesse comune, con finalit&agrave; educative e divulgative. ASI e Carabinieri, uno scambio sul "materiale storico" Nell&rsquo;ambito del progetto non mancheranno studi e ricerche congiunte sul motorismo storico, nonch&eacute; lo scambio di informazioni sui veicoli di interesse storico e collezionistico. Un pezzo di storia contemporanea dell&rsquo;Italia. L&rsquo;Arma fornir&agrave; assistenza e supporto per gli eventi organizzati dall&rsquo;ASI e dai suoi Club Federati, oltre ad assicurare la partecipazione dei propri rappresentanti e dei propri veicoli storici.&nbsp;L&rsquo;Automotoclub Storico Italiano sar&agrave; l&rsquo;ente certificatore di riferimento per l&rsquo;Arma, i cui veicoli &ndash; risultanti in possesso dei requisiti previsti dai regolamenti tecnici dell&rsquo;ASI &ndash; potranno ottenere i certificati che ne attestano le caratteristiche di storicit&agrave; e di autenticit&agrave;. Le prime 29 &ldquo;Targhe Oro ASI&rdquo; saranno consegnate alle auto e alle moto conservate dalla Legione Carabinieri Lazio. Entrambe le parti, inoltre, si adopereranno per favorire lo scambio di ogni informazione e documentazione utile per il corretto restauro dei veicoli militari. Per l&rsquo;attuazione del protocollo d&rsquo;intesa &ndash; in vigore per i prossimi tre anni - saranno coinvolti, il Comando Generale dell&rsquo;Arma e, per l&rsquo;ASI, le Commissioni Tecniche, Manifestazioni e Veicoli Militari e il Gruppo Lampeggiatori Blu Storici. La memoria storica di mezzi speciali Per l&rsquo;ASI e per l&rsquo;intero settore saranno fondamentali il supporto e la collaborazione dell&rsquo;Arma per conferire ancora pi&ugrave; valore alle manifestazioni storico-culturali di ASI, cos&igrave; come il travaso di informazioni in ambito scientifico per poter tramandare correttamente la memoria dei veicoli. Potrebbe interessarti: Fiat Uno, 40 anni dalla mitica pubblicit&agrave; di Forattini       

Per promuovere la valorizzazione culturale, storica e sociale della motorizzazione italiana, l&rsquo;organizzazione di eventi su tematiche di interesse comune, con finalit&agrave; educative

Carabinieri e ASI, protocollo d’intesa

        Tiene banco la questione della circolazione delle auto storiche a Roma. Si aprir&agrave; un tavolo tecnico in Campidoglio per discutere delle possibili deroghe alla circolazione dei veicoli storici all'interno della zona a traffico limitato della Fascia Verde. Lo ha annunciato il presidente della Commissione Mobilit&agrave; di Roma, Giovanni Zannola, al termine dell'incontro durante il quale sono state ascoltate federazioni e associazioni in rappresentanza degli appassionati. Auto storiche a Roma, l'intervento di ASI Per ASI &egrave; intervenuto il presidente Alberto Scuro insieme ai club federati &ldquo;Scuderia Romana La Tartaruga&rdquo; e &ldquo;Circolo Romano La Manovella&rdquo;. C'erano anche gli esponenti degli altri Enti Certificatori come la FMI ed i Registri Alfa Romeo, Fiat e Lancia.  Alla Giunta Capitolina viene chiesta una deroga nell'ambito dell'ordinanza sindacale che vieta la circolazione a Roma, ai mezzi pi&ugrave; inquinanti, nella Zona a traffico limitato della Fascia verde, fino al 30 giugno.  Il documento firmato dal sindaco Roberto Gualtieri, in vigore dal primo marzo scorso, impone limitazioni per le automobili a benzina fino a Euro 2, a gasolio fino a Euro 3 e per le moto fino a Euro 1. L'area in cui &egrave; vietato circolare, dal luned&igrave; al sabato, confina con l'anello ferroviario e con il Grande raccordo anulare a nord est della citt&agrave;, tra via Flaminia e via Salaria, e a sud, tra via Ardeatina e via Appia Nuova. Una questione delicata, con dei distinguo da regolare. Potrebbe interessarti: Fiat Uno, 40 anni fa la campagna pubblicitaria di Forattini       

Si aprir&agrave; un tavolo tecnico in Campidoglio per discutere delle possibili deroghe all'interno della zona a traffico limitato della Fascia Verde

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