&laquo;No news, good news&raquo; si dice nel mondo anglosassone e, nel caso specifico, l&rsquo;adagio calza a pennello. Nella strategia mondiale della Subaru ci sar&agrave; una rivoluzione presumibilmente nel 2017, quando una considerevole parte della produzione - circa 40 mila vetture - verr&agrave; spostata dal Giappone agli Usa e questo permetter&agrave; gli impianti nipponici, che ora stanno soddisfacendo l&rsquo;ingordigia del mercato americano (ovviamente con molto profitto), di cominciare ad alimentare a anche il mercato europeo in funzione dell&rsquo;effettiva richiesta di auto. In attesa dell&rsquo;inizio di questa &ldquo;campagna d&rsquo;Europa&rdquo;, l&rsquo;obiettivo del Marchio &egrave; quello di consolidare nel Vecchio Continente i numeri raggiunti fin qui. Il che, per l&rsquo;Italia, si traduce in un obiettivo di 3200 consegne entro la fine del 2016, rispettoso dei livelli del 2015 (3152 vetture vendute, secondo i dati UNRAE). E le &ldquo;good news&rdquo; dove sono? Presto detto: in attesa di future offensive, in questo momento storico di transizione ci sono poche novit&agrave; di prodotto, quindi i prezzi delle versioni 2016 non cambiano e le suv Subaru restano tra le opportunit&agrave; meno care della categoria tra quelle a trazione integrale: la XV parte da 19.900 euro (24.990 per chi preferisce il gasolio), mentre la Forester comincia da 27.990 euro (le diesel da 31.990). E non &egrave; cosa da poco, visto che la Subaru &egrave; la casa automobilistica con la maggiore esperienza in campo mondiale nel settore delle quattro ruote motrici ad orientamento stradale. La compatta XV, cio&egrave; il modello Subaru largamente pi&ugrave; richiesto in Italia ha una calandra pi&ugrave; sportiva, parafanghi anteriori meglio sagomati e lo spoiler posteriore ampliato. Per l&rsquo;esterno ci sono anche cerchi in lega bicolori inediti e due colorazioni aggiuntive azzurro/blu. L&rsquo;interno rivela cuciture interne arancioni con suggestioni sportive e supporti laterali pi&ugrave; contenitivi per i sedili anteriori. I motori restano quelli noti: 1600 a benzina da 114 cv, 2000 a benzina da 150 cv (entrambi anche a Gpl) e 2000 turbodiesel da 147 cv. I cambi sono manuali a 5 marce con riduttore o a 6 marce, mentre l&rsquo;ottimo automatico a variazione continua Lineartronic &egrave; ancora offerto solo con il 2 litri a benzina, mentre per l&rsquo;abbinamento con il turbodiesel occorrer&agrave; attendere la prossima generazione della XV.  La Forester ha ora proiettori direzionali a led (a parte l&rsquo;allestimento base Free), cerchi bicolori da 18&rdquo; e la gamma colori ampliata con una tinta bronzata. All&rsquo;interno si percepisce l&rsquo;uso pi&ugrave; esteso di materiali morbidi (ne beneficia soprattutto l&rsquo;ancoraggio delle gambe del conducente), ma sono tanti i dettagli pi&ugrave; curati, a cominciare dalla consistenza dei rivestimenti, dalla migliore insonorizzazione (i cristalli laterali sono ispessiti) e dalla comparsa di un display LCD a colori tra gli strumenti. Ci sono anche l&rsquo;integrazione con il sistema vocale Siri dei dispositivi Apple e, a richiesta, il sedile di guida elettrico con 8 posizioni di memoria. Anche in questo caso i motori non cambiano: 2000 a benzina aspirato (anche a Gpl) da 150 cv e turbo da 241 cv, oppure 2000 turbodiesel da 148 cv. In questo caso il Lineartronic &egrave; disponibile anche col motore gasolio, oltre ad essere di serie col pi&ugrave; potente dei benzina. Ovviamente non cambia il comportamento stradale delle due auto. In entrambi i casi il baricentro molto basso ottenuto grazie al motore boxer avvantaggia molto la maneggevolezza, la tenuta di strada e la rapidit&agrave; di risposta allo sterzo, che &egrave; quasi sportiva. La XV con il motore 1600 &egrave; un po&rsquo; lenta in ripresa e accelerazione, ma col Gpl consente ottime economie, mentre la Forester col 2000 turbo ha prestazioni sovrabbondanti e anche un invidiabile aplomb di marcia grazie al Lineartronic. Naturalmente la combinazione pi&ugrave; interessante, per entrambe le vetture, quella col turbodiesel (unico boxer automobilistico a gasolio al mondo): un motore davvero gradevole per la spinta ai bassi regimi, per la bassa rumorosit&agrave; e per l&rsquo;assenza di vibrazioni. In entrambi i casi la mobilit&agrave; fuoristrada &egrave; superiore a quella che ci si aspetterebbe dalla loro impostazione stradale, ma &egrave; soprattutto la Forester a stupire in questo senso grazie al sistema X-Mode: una sorta di cruise control dedicato all&rsquo;&rdquo;offroad&rdquo; che fa sembrare facile ogni cosa, anche quando non lo &egrave; affatto. 

<p>Pochi cambiamenti ma prezzi invariati. La Subaru aggiorna i modelli di punta con modifiche in attesa di novit&agrave; per l&rsquo;anno prossimo</p> 

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Subaru XV e Forester MY2016, test