Pi&ugrave; multinazionale di cos&igrave; non si pu&ograve;. L&rsquo;Infiniti &egrave; un marchio che ha sede ad Hong Kong, appartiene a un brand giapponese (Nissan), a sua volta parte di un gruppo francese (Renault) mentre le auto vengono costruite in Giappone, Cina e Gran Bretagna e una parte del tessuto degli interni proviene dall&rsquo;Italia. Per di pi&ugrave; le disegna un cubano che si &egrave; formato negli Stati Uniti ma vive a Tokyo o in giro per i vari centri stile che la Infiniti possiede a San Diego, Londra e Atsugi (Giappone). Descritta cos&igrave; la Infiniti sembra solo un melting pot, un crogiolo di razze, etn&igrave;e e culture. Invece &egrave; anche uno dei brand automobilistici meno noti ma pi&ugrave; in espansione. Nel 2015 Infiniti sta aumentando le sue vendite nel mondo del 14%, una percentuale positiva che &egrave; un sogno per altre industrie automobilistiche. Infiniti &egrave; contraddistinta da un design ardito e originalissimo, fatto di onde e linee sinuose, che &egrave; diventato molto caratteristico. E ha contribuito a dare un&rsquo;identit&agrave; precisa a questo giovane brand. E negli ultimi tempi, grazie all&rsquo;impulso di Alfonso Albaisa, il nuovo capo del design, sta rafforzando la propria personalit&agrave;. Infiniti potrebbe diventare il fenomeno del 2016 perch&eacute; dopo essere per anni rimasta confinata nella nicchia delle&nbsp;auto di lusso, berline e Suv, ora vuole lanciare la sfida alle tedesche nel segmento delle auto compatte &ldquo;premium&rdquo;. Portando il suo design rivoluzionario fatto di forme muscolose e scolpite in una categoria dove siamo da sempre abituati alla sobriet&agrave; di Golf e A3. Per molti la Infiniti &egrave; ancora una entit&agrave; semi-sconosciuta. Tanto che i manager dell&rsquo;azienda alcuni anni fa decisero di farsi conoscere nel mondo nella maniera pi&ugrave; rapida ed efficace: diventando lo sponsor principale della squadra pluri-campione del mondo di Formula 1, la Red Bull. Da allora il logo Infiniti appare in bella vista sulle fiancate viola della monoposto che era di Vettel e ora &egrave; di Ricciardo.  NESSUN CONFLITTO di interessi ovviamente con la Renault che &egrave; il partner motoristico della Red Bull (ancora per&nbsp;poco...) perch&eacute; Infiniti fa parte del gruppo Nissan-Renault, quindi &egrave; roba di famiglia. Detto in parole semplici, Infiniti &egrave; il marchio di lusso di Nissan. E le sue origini sono curiose. Infiniti &egrave; uno dei marchi automobilistici pi&ugrave; giovani che ci sia perch&eacute; &egrave; nato soltanto 25 anni fa, nel 1989, quando i giapponesi cominciarono ad aggredire il mercato Usa. A quell&rsquo;epoca gli Stati Uniti vivevano un momento di grande boom economico - erano gli anni dell&rsquo;edonismo reaganiano - e cominci&ograve; a crescere fortemente la domanda di auto di lusso. Toyota, Nissan e Honda volevano sfruttare l&rsquo;onda positiva per fare profitti in Usa. Ma si resero conto che i loro brand avevano un&rsquo;immagine troppo popolare per vincere i pregiudizi dell&rsquo;americano medio. Cos&igrave; tutte e tre le aziende giapponesi conclusero che era pi&ugrave; facile imporre ex novo un marchio sconosciuto piuttosto&nbsp;che cercare di cambiare immagine a uno gi&agrave; esistente ma viziato dai pregiudizi. E ciascuna di loro &ldquo;invent&ograve;&rdquo; di sana pianta un marchio di lusso inedito con cui brandizzare le proprie berline di lusso fatte su misura per l&rsquo;americano benestante. La Honda cre&ograve; Acura, la Toyota diede vita a Lexus e la Nissan replic&ograve; con Infiniti. Dei tre marchi, Infiniti &egrave; quella che &egrave; riuscita a mantenersi pi&ugrave; coerente con l&rsquo;obiettivo che si era data. &Egrave; stato anche il marchio che ha saputo sfruttare di pi&ugrave; l&rsquo;esplosione di richieste di Suv di lusso in Usa. I profitti fatti da Infiniti in America hanno consentito alla azienda madre Nissan di compensare le enormi perdite che stava accumulando.    INFINITI ha anche saputo trovare, con le linee sinuose dei suoi modelli, una propria strada stilistica e creativa che l&rsquo;ha aiutata a identificarsi e costruirsi una precisa personalit&agrave;. Non sar&agrave; un caso che a capo della divisione prodotto di Infiniti, da dieci anni c&rsquo;&egrave; un francese che non &egrave; uno dei soliti ingegneri, ma &egrave; un manager laureato alla scuola Superiore di Belle Arti di Parigi con una tesi in Storia dell&rsquo;Arte. Ora Infiniti ha deciso di sbarcare con forza in Europa e ha deciso di fare del design il suo punto di forza dando carta bianca dal 2013 al nuovo capo dello stile: Alfonso Albaisa, un americano di origine cubana&nbsp;che si era fatto le ossa in Nissan. Albaisa &egrave; un 50enne con i capelli moderatamente lunghi e pettinati all&rsquo;indietro, barba lunga di un giorno ma ben curata e dall&rsquo;aria un po&rsquo; bohemien.  ALBAISA ha impresso un&rsquo;accelerazione vigorosa alla creativit&agrave; della Infiniti. I suoi designer hanno partorito una infinit&agrave; di concept car per sviluppare in modo sempre pi&ugrave; deciso gli stilemi del marchio Infiniti. Prima una berlina sportiva come la Q50 Eau Rouge, poi una berlina di lusso come la Q80 Inspiration, quindi una coup&eacute; avveniristica come la Q60 Concept. Poi Albaisa ha fatto aprire un nuovo centro design in Inghilterra, nel centro della city a Londra, che va da affiancarsi a quelli di San Diego e Atsugi in Giappone. &ldquo;Perch&eacute; Londra? Perch&eacute; vibra di entusiasmo giovanile - spiega Albaisa - e vogliamo tradurre quell&rsquo;entusiamo e adattarlo ai nostri prodotti di lusso per trasmettere un gusto pi&ugrave; europeo a Infiniti&rdquo;. Il risultato di questo sforzo creativo &egrave; la Q30, l&rsquo;auto compatta con cui Infiniti andr&agrave; da quest&rsquo;inverno ad aggredire in massa il mercato europeo. La Q30 &egrave; anche la prima Infiniti costruita in&nbsp;Europa (in Inghilterra, a Sunderland). E il suo design &egrave; la sintesi del nuovo stile Infiniti per sedurre gli automobilisti del nostro continente. Un&rsquo;auto con linee anticonvenzionali e di rottura in un segmento (quello della Golf ) che pi&ugrave; conservativo non potrebbe essere.    &ldquo;LA Q30 &Egrave; UN&rsquo;AUTO compatta - spiega Albaisa - di una categoria che non avevamo mai realizzato prima: &egrave; lunga 4,47 metri e ha una design molto filante, da coup&eacute;, e la postura un po&rsquo; rialzata da terra dei moderni crossover. Ha il montante alto, la silhouette di una shooting brake (una due volumi a met&agrave; fra coup&eacute; e station wagon, ndr), ma quando sali a bordo ti accorgi di come sia bassa e di come sia facile entrare e sedersi&rdquo;. Girando intorno alla Q30, Albaisa ci mostra in anteprima le originalit&agrave; di questa vettura il cui lancio &egrave; imminente. &ldquo;La forma esteriore della Q30 esprime forza e prontezza. Invita alla guida. Il marchio Infiniti &egrave; espressione del design. Vogliamo che i nostri clienti percepiscano la mano dell&rsquo;artista al lavoro quando guardano le forme muscolose e scolpite di una nostra auto. Il design della Q30 &egrave; identificato da linee dal carattere molto personale e da forme scultoree che sembrano perfettamente aderire a un corpo. Le forme scolpite sono nella tradizione di Infiniti. Il risultato &egrave; un design armonioso che pu&ograve; essere apprezzato con un colpo d&rsquo;occhio&rdquo;. Un design &ldquo;forte&rdquo;, realizzato appositamente per chi cerca esclusivit&agrave; ed individualismo. Ma anche un design &ldquo;dinamico&rdquo;, esaltato da tanti dettagli. Come quello che ci fa notare Albaisa sul montante posteriore: &ldquo;Nella vista di profilo si vede sul montante una curva in avanti a forma di mezzaluna. Serve a trasmettere un effetto dinamico a chi guarda l&rsquo;auto staticamente&rdquo;. Della Q30 sono molto particolari anche gli interni. &ldquo;Ci sono linee e superfici asimmetriche sulla plancia e negli interni per offrire la sensazione di uno spazio aperto dove i passeggeri si sentono rilassati mentre il conducente resta al centro dell&rsquo;esperienza di guida&rdquo;. I materiali e la cura del dettaglio sono altri aspetti su cui Albaisa ha insistito per esaltare l&rsquo;immagine &ldquo;premium&rdquo; della Q30. I cerchi ruota, grazie a un nuovo procedimento di taglio al laser, permettono un &ldquo;effetto colore&rdquo; che esalta la personalizzazione; in molte parti si &egrave; rinunciato alla tradizionale plastica cromata per usare metallo cromato- satinato che migliora la percezione di qualit&agrave;. Mentre il tessuto usato per rivestire tetto e montanti proviene dal mondo della moda ed &egrave; squisitamente italiano. Non &egrave; la classica Alcantara, ma &egrave; un simil-camoscio che si chiama &ldquo;Dinamica&rdquo;.  

Il marchio di lusso sbarca in Europa e ha deciso di fare del design il suo punto di forza 

Infiniti Q30, come nasce il design

  &nbsp;  Lisbona  Quando il clone, o presunto tale, si rivela esteticamente pi&ugrave; appagante dell&rsquo;originale: in termini stretti, l&rsquo;inedita crossover di dimensioni compatte che permette l&rsquo;ingresso di Infiniti (marchio di lusso dell&rsquo;Alleanza Renault-Nissan) nell&rsquo;importante segmento C nasce infatti tecnicamente da una costola della Mercedes Classe A/GLA, in virt&ugrave; della collaborazione sempre pi&ugrave; stretta tra i colossi dell&rsquo;automobile franco-giapponese e tedesco. Ma in verit&agrave;, le linee proposte sono forse le pi&ugrave; belle, sensuali e accattivanti di tutto il segmento, anche in virt&ugrave; di forme particolarmente slanciate grazie alla lunghezza sviluppata fino a 4,43 metri: non &egrave; poca cosa, in un settore effervescente dove il look ha un peso rilevante.   A questo, aggiungetevi che la Q30 va molto bene, si guida con grande armonia e piacevolezza ed offre un confort di viaggio di qualit&agrave;, all&rsquo;altezza delle sue belle linee scolpite: si candida senza dubbio al titolo di crossover compatta dell&rsquo;anno, se il gradimento di prima impressione si trover&agrave; sposato al meglio coi piani commerciali della Casa per la sua diffusione.   L&rsquo;abitacolo non &egrave; meno coinvolgente. Anche qui, forse in maggior misura, l&rsquo;occhio pi&ugrave; attento scorge qua e l&agrave; dettagli di evidente scuola Mercedes (registri elettrici sedili, comandi climatizzazione, navigazione, etc.), ma nel complesso l&rsquo;insieme ha un chiaro sapore Infiniti: i gi&agrave; clienti si ritrovano in ogni caso&hellip; &ldquo;a casa&rdquo;, quelli nuovi apprezzeranno un ambiente sicuramente &ldquo;premium&rdquo;. Lo spazio &egrave; di buona qualit&agrave;, specie anteriormente. Dove giusto le seduta leggermente rialzata sempre, anche a registro totalmente abbassato, pu&ograve; lasciar desiderare una regolazione pi&ugrave; ampia; per tutto il resto, ergonomia e confort regnano sovrani. Dietro, il divano &egrave; comunque ottimo per due (al centro resta il tunnel piuttosto in vista) quanto a libert&agrave; di movimento, per&ograve; la linea di cintura alta toglie ariosit&agrave; alla sistemazione. Bagagliaio discreto, non enorme (368 litri): qua si paga, un po&rsquo; come al posteriore, la scelta di linee cos&igrave; affusolate e coinvolgenti.   Della guida abbiamo accennato brevemente: l&rsquo;impostazione dinamica scelta dallo sviluppo Infiniti tratteggia una crossover a met&agrave; strada tra sportivit&agrave; e confort, dunque sufficientemente precisa e rapida tra le curve, pur senza spiccare, ed altrettanto a suo agio su ogni tipo di fondo. La guida &egrave; neutra ed ha un carattere tutto sommato soffuso, che per&ograve; trasmette benessere: quel che pi&ugrave; conta in questo sottosegmento C &ldquo;premium&rdquo;.  Tra i motori, spicca per rotondit&agrave; e prestazioni complessive a tutto campo l&rsquo;abbinamento con 2.2 turbodiesel da 17o cv, trazione integrale e cambio automatico doppia frizione a sette rapporti (docile e puntuale, non rapidissimo; 20,4 km/l in media, 216 km orari di punta, 0-100 km/h in 8&rdquo;5), ma in realt&agrave; il semplice 1.5 turbodiesel con trazione anteriore e cambio manuale, alla base dell&rsquo;offerta diesel, non mostra alcun fiato corto ed &egrave; anzi pi&ugrave; che godibile. La Q30 si presenta sul mercato da gennaio 2016 forte di cinque allestimenti, con prezzi a partire da 24.990 euro. Infiniti Q30, primo test su strada - foto   &nbsp;

Quando il clone si rivela esteticamente pi&ugrave; appagante dell&rsquo;originale, nasce tecnicamente da una costola della Mercedes Classe A/GLA

Infiniti Q30, primo test su strada

Infiniti Q30 gioca la carta dell'originalit&agrave; stilistica per provare a ritagliarsi una sua fetta di mercato nel segmento C premium e ci riesce, guardando il design esterno, affiancandolo a una piattaforma pregiata, presa in prestito da Mercedes Classe A. Si differenziar parlando un linguaggio spigoloso e di linee scolpite. Pi&ugrave; difficile era riuscire nell'intento a bordo, dove la trasposizione di particolari dalla due volumi tedesca &egrave; evidente.  I designer Infiniti hanno saputo interpretare diversamente (e bene) elementi come le bocchette del climatizzatore, la parte alta della plancia, aggiungendo un tocco di movimento intorno a componenti figli di un carry-over esteso, come le maniglie delle portiere. C'&egrave; anche un po' d'Italia dentro l'abitacolo di Infiniti Q30 - che, ricordiamo, sar&agrave; seguita dalla declinazione rialzata, QX30 - in particolare nel tipo di rivestimento dei montanti e del cielo, in simil-camoscio Dinamica.  &laquo;I tratti scolpiti dell&rsquo;esterno e il design asimmetrico degli interni di Q30 sono inconfondibilmente Infiniti. Con la Q30 stiamo entrando in un nuovo segmento per Infiniti e ampliamo l'offerta indirizzata ai nostri clienti. Questo veicolo &egrave; parte vitale della nostra strategia per affermarci tra i primi produttori mondiali di auto premium&raquo;, commenta il presidente di Infiniti, Roland Krueger. Completamente diversa, volendo proseguire nel parallelismo con Classe A, la visione della palpebra al di sopra della strumentazione. Si estende fino a ospitare il display del sistema infotainment, gestito dal selettore davanti al poggiabraccio sul tunnel, diversamente dal posizionamento a sbalzo del tablet sulla due volumi di Stoccarda. Differenti sono anche le forme dei braccioli sulla portiera e il volante, un tre razze dalla corona perfettamente circolare, in tempi in cui la moda &egrave; generalizzata verso un comando tagliato in basso.  Con le motorizzazioni che ricalcheranno alcune delle unit&agrave; viste sulla "cugina" Mercedes, l'attesa &egrave; tutta per conoscere quale sar&agrave; il prezzo con il quale Q30 si posizioner&agrave; sul mercato.  Fabiano Polimeni

La berlina compatta premium condivide molti elementi con Mercedes Classe A, il lancio a Francoforte

Infiniti Q30 svela gli interni

Programmato il futuro della produzione in Germania per i modelli di segmento C, Mercedes guarda al continente nordamericano e stringe un accordo con l'alleanza Renault-Nissan, che porter&agrave; a 1 miliardo complessivo di investimenti nel sito produttivo Nissan A2 di Aguascalientes. Daimler e l'alleanza hanno costituito una societ&agrave; ad hoc, incaricata della costruzione e supervisione dell'impianto, la COMPAS (Cooperation Manufacturing Plant Aguascalientes), una joint venture destinata a sfornare dal 2017 oltre 230 mila vetture l'anno, con l'impiego di una manodopera di 3600 addetti entro il 2020.  Nuove assunzioni che lavoreranno sulle compatte premium di Infiniti e Mercedes. Si inizier&agrave; nel 2017 dal marchio nipponico, per poi lanciare la produzione di veicoli a marchio Mercedes l'anno seguente. Quali saranno i modelli destinati a uscire dall'impianto messicano? Dire compatta premium per Infiniti equivale a dire Q30, pronta al lancio al salone di Francoforte 2015 e commercializzata entro fine anno in Europa. Seguir&agrave;, poi, Infiniti QX30, declinazione suv. Entrambe nasceranno su pianale Mercedes, in un gioco delle coppie che vede Stoccarda proporre Mercedes Classe A e GLA come dirette alternative, in aggiunta a Mercedes CLA e CLA Shooting Brake.  La societ&agrave; COMPAS &egrave; partecipata al 50% da Daimler, con il restante 50% a&nbsp;Nissan. Dettaglio di cruciale importanza, quello di Aguascalientes sar&agrave; il primo sito produttivo di auto compatte nell'area NAFTA, avvicinando la produzione ai mercati di riferimento.  f.p.

Daimler e l'alleanza Renault-Nissan investono 1 miliardo per un impianto che sforner&agrave; i modelli premium Infiniti e Mercedes

Mercedes e Infiniti, nuovo impianto per le compatte in Messico

Resta fedele all'impianto originario del concept, Infiniti Q30 Active. E' il primo esperimento nel segmento delle berline compatte che portano avanti i giapponesi, reso possibile grazie alle sinergie con Mercedes, visto che sotto l'abito disegnato da Alfonso Albaisa ci sono pianale e motori della famiglia Classe A. La partita andr&agrave; a giocarla pressoch&eacute; esclusivamente sul piano stilistico, dove propone un'originalit&agrave; che va oltre le linee della carrozzeria.  Sar&agrave; una berlina, metro alla mano, perch&eacute; i 147 centimetri d'altezza che ci si attende di ritrovare sul prodotto pronto per il mercato sono s&igrave; al "limite", ma di fatto non sforano decisi verso i crossover/suv compatti. Per quello ci sar&agrave; una Infiniti QX30, che alla Q30 star&agrave; come Mercedes GLA sta a Classe A. Eppure l'impressione di un prodotto trasversale resta, forse per quella luce presente tra asfalto e scocca, per le bordature intorno ai passaruota. Ecco, forse il senso puro di crossover &egrave; proprio nella contaminazione tra carrozzerie.  Al salone di Francoforte sveler&agrave; tutta la scheda tecnica, Infiniti Q30, per il momento ci si deve accontentare di una conferma, relativa al motore: la presenza dietro i passaruota anteriori della targhetta 2.2 d svela il quattro cilindri 2143 cc, verosimilmente declinato in due step di potenza, 136 e 170 cavalli, con l'alternativa tra cambio manuale o automatico. A meno di non voler impiegare il turbodiesel 1.6 dell'alleanza Renault-Nissan alla base dell'offerta a gasolio, con i 130 cavalli del dCi, che renderebbe superflua la presenza del 2.2 d da 136. Infiniti Q30 Concept   Guardando al design, Infiniti Q30 Active non cambia praticamente nulla del bel concept anticipato sempre a Francoforte ma due anni fa. Mutano i fari, non tanto nella forma esterna quando nella grafica interna, pur segnalandosi per elementi a led. La calandra resta l'elemento centrale, dalla quale nascono le nervature principali che scolpiscono passaruota e fiancata. Soluzioni diverse dal prototipo, invece, per il paraurti, sempre con tre elementi distinguibili ma dalle forme pi&ugrave; "tradizionali", specialmente la porzione centrale, a trapezio, mentre e estremit&agrave; abbandonano le aperture con profilo centrale, costituito dai fari fendinebbia.  Fabiano Polimeni

La prima foto ufficiale conferma l'impianto del concept. Motore turbodiesel 2.2 litri

Infiniti Q30 Active al Salone di Francoforte 2015

Da Francoforte a Francoforte, impiegandoci due anni. E' il lungo viaggio di Infiniti Q30, anticipata sotto forma di concept car nel 2013 e adesso in dirittura d'arrivo con il vestito definitivo. Non differir&agrave; troppo dalle linee della (bella) show car firmata Alfonso Albaisa, capo designer di Infiniti, e sar&agrave; il primo tassello dell'offensiva nel segmento C. Si partir&agrave; con una compatta sui generis, in grado di dire qualcosa in pi&ugrave; della concorrenza proprio relativamente allo stile, poi toccher&agrave; all'immancabile variante crossover, Infiniti QX30. Con quale scansione temporale? Primi mercati europei in autunno per Q30, debutto nel 2016 per QX30.  La base tecnica per entrambi i modelli &egrave; di prim'ordine, si tratta della piattaforma MFA che sta sotto Mercedes Classe A e GLA, motorizzata con il 2 litri turbo benzina da 211 cavalli e il 2.2 litri turbodiesel, anch'essi mutuati dalle cugine tedesche.  &nbsp;   &nbsp;  Decisamente diverse potrebbero, invece, essere le dimensioni, tanto pi&ugrave; se Infiniti Q30 rester&agrave; fedele al progetto annunciato dalla concept car. Allora eravamo di fronte a una berlina molto originale, dall'aspetto a met&agrave; strada tra compatta e crossover, un tranello giocato dalle forme perch&eacute; osservando l'altezza da 1 metro e 47 centimetri, era (e resta) difficile parlare di quote da crossover. La lunghezza, invece, si posizionava intorno ai 4 metri e 46 centimetri, un valore 17 centimetri superiore a una Classe A, volendo conservare il naturale metro di paragone.  Lo stabilimento in cui verr&agrave; prodotta Infiniti Q30 sar&agrave; quello Nissan di Sunderland, in Gran Bretagna.  Fabiano Polimeni

Da concept a prodotto di serie in 2 anni. Alla berlina seguir&agrave; il crossover QX30, entrambi su pianale Mercedes MFA.

6 risultati per 'infiniti-q30'

Infiniti Q30, come nasce il design

Infiniti Q30, primo test su strada

Infiniti Q30 svela gli interni

Mercedes e Infiniti, nuovo impianto per le compatte in Messico

Infiniti Q30 Active al Salone di Francoforte 2015

Infiniti Q30, debutterà al Salone di Francoforte 2015