Suzuki vuole la luna e non &egrave; una battuta. Infatti, dopo il Google Lunar XPRIZE, la Casa giapponese dar&agrave; supporto economico a ispace, una societ&agrave; privata che sta organizzando missioni lunari. Ma che ha il supporto di&nbsp;realt&agrave; industriali importanti. Sino ad oggi ha raccolto&nbsp;fondi ben 90,2 milioni di dollari. I tempi sono stretti, ispace&nbsp;ha in programma di effettuare due missioni spaziali entro la fine del 2020. La prima, nei progetti&nbsp;per l&rsquo;ultimo trimestre del 2019, arriver&agrave; l&rsquo;orbita lunare per studiare da vicino la superficie della luna e fare sopralluoghi. Circa dodici mesi dopo &egrave; in programma lo sbarco sulla luna. Un modulo sguinzaglier&agrave; due rover, che mapperanno e studieranno l&#39;area.&nbsp;Poi il grande salto, con la creazione&nbsp;una stazione permanente che in grado di portare l&rsquo;uomo sulla luna con una certa frequenza.  In tutto questo cosa c&#39;entra Suzuki? In primis, ci crede. Ha concesso fondi e fornir&agrave; il suo know-how. Su tutte&nbsp;la trazione integrale 4WD ALLGRIP e i componenti superleggeri. Elementi fondamentali per la realizzazione e la mobilit&agrave; del rover lunare , destinato ai rilevamenti e alle riprese sul nostro unico satellite naturale. Dal suo canto, Suzuki con questa sinergia punta a uno scambio di tecnologie per accedere a nuovi processi per costruire automobili pi&ugrave; efficienti.  Ispace e Suzuki lavorano gi&agrave; nel concorso&nbsp;Google Lunar XPRIZE. Al vincitore andranno venti milioni di dollari: l&#39;obiettivo &egrave; di creare un rover che possa percorrere 500 metri sulla luna e inviare video e immagini. Un&#39;impresa privata: dovesse riuscire sarebbe meglio di qualsiasi spot per Suzuki. 

<p>Dopo il Google Lunar XPrize, fornir&agrave; supporto economico a ispace, una societ&agrave; privata che sta organizzando missioni lunari</p> 

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Suzuki vuole la luna e prepara i rover