E' l'auto la causa principale dello smog nelle grandi citt&agrave; e dell'innalzamento dei livelli di PM10? Se servivano dei dati a sostegno della tesi, questi hanno detto esattamente il contrario: il blocco del traffico a Milano e Roma non solo non ha visto l'abbassamento dei valori di PM10 nell'aria, ma ha registrato addirittura un innalzamento . Porre rimedio a una situazione allarmante richiede politiche di ampio respiro, che passino anche dal settore della mobilit&agrave; privata su due e quattro ruote, agevolando anzitutto il ricambio di un parco auto circolante il pi&ugrave; anziano d'Europa, ma che al tempo stesso non si fermino qui.  Un incontro al ministero dell'Ambiente tra il titolare del dicastero Galletti, il presidente dell'ANCI Fassino e quello della Conferenza delle Regioni Bonaccini, ha portato a definire delle linee guida generali, valide per l'intero territorio nazionale. Si guarda a un piano di medio periodo, interventi su tre anni, con 405 milioni di euro di risorse gi&agrave; programmate, che andranno a impattare sulla mobilit&agrave; sostenibile, per la quale sono riservati 35 milioni, destinati agli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro; 50 milioni di euro andranno all'incremento delle postazioni di ricarica elettrica, intervento positivo ma che si scontra con l'irrilevanza numerica odierna del parco vetture elettriche circolante; ben 250 milioni di euro, invece, serviranno per migliorare l'efficienza energetica nelle scuole, nei condomini e nelle strutture sportive; 70 milioni di euro, infine, andranno alla riqualificazione degli edifici dell'amministrazione pubblica centrale.  E nell'immediato? C'&egrave; l'accordo perch&eacute; i sindaci possano intervenire, in caso di sforamento dei limiti di PM10 per oltre 7 giorni, disponendo l'abbassamento della temperatura dei riscaldamenti nelle abitazioni e negli uffici di 2&deg; C, ridurre di 20 km/h la velocit&agrave; nei centri urbani del territorio comunale, limitare l'impiego di biomasse per uso civile l&agrave; dove esistono sistemi alternativi di riscaldamento, incentivare l'utilizzo dei mezzi del trasporto pubblico locale, stanziando a tal proposito 12 milioni di euro.  Gli interrogativi, tuttavia, persistono. Chi vigiler&agrave; sull'effettivo rispetto delle disposizioni su base comunale, in particolar modo sull'abbassamento della temperatura per il riscaldamento di casa? Se a nulla sono serviti i blocchi del traffico, quanto potr&agrave; pesare nell'economia dei valori di PM10 una riduzione della velocit&agrave;? Peraltro, c'&egrave; una visione errata&nbsp;a monte, quella che immagina&nbsp;le emissioni inquinanti unicamente in funzione della velocit&agrave;, senza considerare che ad andature pi&ugrave; basse facilmente si useranno&nbsp;marce pi&ugrave; basse e regimi di rotazione del motore superiori, quindi con un effetto potenzialmente&nbsp;opposto a quello di riduzione delle emissioni. A meno di non voler imporre anche la marcia da usare... Inoltre, si spinge per un uso dei mezzi pubblici superiore, ma sarebbe proprio da questi mezzi che dovrebbe iniziare il rinnovamento del parco circolante con soluzioni ecologiche e a basso impatto.  Se si cercavano interventi risolutivi al problema dell'inquinamento da PM10 in citt&agrave;, servir&agrave; attendere ancora: misure pi&ugrave; incisive o l'arrivo della pioggia...  Fabiano Polimeni

Al ministero dell'Ambiente definite una serie di azioni a disposizione dei sindaci in caso di sforamento dei limiti di PM10

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Smog, velocità ridotta in città tra le misure adottabili