Non c&rsquo;&egrave; pace per la situazione carburanti in Italia. I prezzi continuano a salire, nonostante il taglio delle accise che, fortunatamente, ha visto il Governo prolungarlo fino all&rsquo;8 luglio. Secondo quanto riporta Quotidiano Energia, il prezzo medio nazionale praticato della benzina, per quanto riguarda il self service, &egrave; salito a 1,952 euro al litro, il 31 maggio si attestava a 1,914 euro, con differenti marchi compresi tra 1,941 e 1,970 euro al litro (no logo 1,937).  Benzina sale ancora  Il problema dei carburanti non si risolve. Per quanto concerne invece il prezzo medio del diesel, sempre self service, &egrave; a 1,864 euro al litro, l&rsquo;ultimo dato lo vedeva a 1,831, con le compagnie tra 1,859 e 1,879 euro al litro (no logo 1,843). Sul servito, invece, per la benzina il prezzo medio aumenta a 2,080 euro al litro, al 31 maggio era invece a 2,049, con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi tra 2,046 e 2,165 euro al litro (no logo 1,986).  Cerchi un&#39;auto usata? Guarda qui 

<p>Per quanto riguarda il servito, invece, il prezzo medio aumenta a 2,080, con gli impianti colorati che registrano prezzi tra 2,046 e 2,165</p> 

Caro benzina: il costo sale, ora &egrave; a 1,952 euro al litro al self

        Il prezzo della benzina sale ma gli stipendi restano sempre gli stessi. Gli italiani alle prese con la grave crisi inflazionistica che ha fatto schizzare il costo dei beni alimentari, delle bollette e dei carburanti si troveranno a dover affrontare anche un altro problema apparentemente piccolo ma destinato a diventare grande se si dovesse presentare in modo prolungato: fare rifornimento al buio di notte. Accise benzina, cosa sono e quanto pesano sul costo del pieno La protesta I gestori degli impianti Faib, Fegica e Figisc hanno recentemente annunciato che da luned&igrave; 14 marzo lasceranno le luci spente nelle pompe riservate al self service durante le ore pi&ugrave; buie se il Governo non interverr&agrave; sulla situazione rincari. La paura principale che ha spinto a prendere questa estrema (e anche un po&rsquo; bizzarra) decisione &egrave; quella di un inevitabile calo dei guadagni. Gli italiani infatti, giustamente infastiditi dalla fortissima crescita dei prezzi sono portati ad utilizzare meno i loro mezzi, cos&igrave; da risparmiare sul costo dei carburanti. Per essere pi&ugrave; pratici, i benzinai stanno chiedendo a gran voce che il Governo adotti la cosiddetta &ldquo;accisa mobile&rdquo;, cio&egrave; quella che blocchi gli aumenti dell&rsquo;Iva su diesel e benzina. Ma non &egrave; tutto, perch&eacute; al problema del rifornimento al buio si aggiunge anche quello del pieno di carburante utilizzando la carta di credito: chi ha infatti un serbatoio da oltre 50 litri, si troverebbe obbligato ad effettuare due transazioni a causa del limite massimo di 100 euro al self service, a causa dei prezzi arrivati sopra i 2 euro l litro. L&rsquo;esecutivo da parte sua starebbe prendendo in considerazione un immediato intervento: in particolare il viceministro allo Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin avrebbe intenzione di proporre una sterilizzazione dell&rsquo;Iva o di una modifica sulle accise stesse, che ormai rappresentano il 60% della cifra pagata quando si fa rifornimento. Caro benzina, le 10 regole per risparmiare sul consumo di carburante       

<p>I gestori delle pompe di benzina chiedono immediati interventi del Governo per limitare le accise annunciando uno spegnimento delle luci nelle ore notturne</p>

Carburanti alle stelle, i benzinai protestano lasciando "al buio" le stazioni di servizio

        Self service a metano in Italia, la prospettiva sta diventando verosimile. Dopo aver superato il vaglio della Commissione Europea il&nbsp; 28 gennaio, il Ministero dell&rsquo;Interno e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno fimato, lo scorso 21 febbraio, lo schema di decreto, che modifica il testo&nbsp;attualmente in vigore della norma inerente l&rsquo;esercizio degli impianti di distribuzione stradale del gas naturale per autotrazione. In sostanza&nbsp;la modifica permetterebbe il rifornimento di metano in modalit&agrave; self service.&nbsp;Una volta pubblicata in Gazzetta Ufficiale, la nuova norma entrer&agrave; in vigore dopo 30 giorni e plausibilmente entro marzo 2019. Il punto successivo riguarder&agrave; lo sviluppo di un data-base di utenti on line. Al quale accreditarsi e dove creare e indicare, con un apposito tutorial, tutti&nbsp;i passaggi chiave del rifornimento. Si prospettano novit&agrave; importanti in Europa: il self-service per il metano &egrave; quasi "full". Ovvero disponibile 24 ore su 24,&nbsp;ma a volte limitato dal possesso di una card. Al momento i distributori in Italia sono circa 1300:&nbsp;217 in Emilia Romagna, 186 in Lombardia, 162 in Veneto. Potrebbe rivelarsi uno stimolo per rilanciare le vendite di auto a metano compresso CNG&nbsp;(Compressed Natural Gas)&nbsp;.       

Firmato dal Ministero dell'Interno e dal Ministero dello Sviluppo Economico lo schema di decreto che modifica il testo in vigore e apre al rifornimento da parte dei clienti

Self service a metano: presto operativo

Self-Service Metano e GPL, quale &egrave; la verit&agrave;? Fino a questo momento solo virtuale. La stazione automatica a gas naturale &egrave; un servizio che &egrave; gi&agrave; operativo in molti paesi in Europa, che abbiamo avuto modo di provare direttamente neltest in Olanda della Skoda Octavia G-Tec a metano.  Ma che in Italia &egrave; una chimera. Riportiamo integralmente l'articolo di metanoauto.com, il sito, autorevole, da anni di riferimento per chi adotta questo carburante alternativo.  &nbsp;  L'ennesima storia di (sciocca e superfua) burocrazia all'italiana ad uso e consumo di chi in realt&agrave; non vuole il self-service per il metano in Italia.  Il decreto ministeriale sul self-service del metano &egrave; uscito il 31 marzo ed &egrave; entrato in vigore il 9 maggio. Bene, ma che fine ha fatto?  Il famoso &laquo;tavolo tecnico&raquo;, che si pu&ograve; definire carbonaro poich&eacute; per lungo tempo non s'&egrave; saputo nulla e solo qualche indiscrezione ne ha rilevato l'esistenza e che si &egrave; riunito lungamente a Roma per concretizzare la norma del Decreto Monti del gennaio 2012, con buona pace del termine dei 90 giorni, ha stabilito che il self &laquo;vero&raquo;, all'europea per intenderci e chi ha viaggiato all'estero sa che ci si pu&ograve; rifornire liberamente con semplice carta di credito o di debito per pagare, in Italia lo si pu&ograve; fare ma solo se "gli utenti siano stati preventivamente autorizzati da parte di soggetti abilitati mediante l'attivazione di apposita scheda a riconoscimento elettronico rilasciata dai gestori o da altri soggetti che ne hanno titolo, previa verifica del possesso dei seguenti requisiti&hellip;"  Ebbene &egrave; stato creato un &laquo;mostro&raquo; che pare essersi perso nello spazio interstellare. S&igrave;, perch&eacute;, sempre da indiscrezioni, pare che vi siano due &laquo;correnti di pensiero&raquo;. Una che vorrebbe una tessera con validit&agrave; nazionale, l'altra (e si pu&ograve; immaginare chi) chiede di fare tessere per impianto o catene di impianti. Col risultato, in quest'ultimo caso, che il self se lo farebbe solo chi &egrave; del posto, salvo non fare una collezione di tessere da riempire una valigia. Risultato: il D.M. di fine marzo, nonostante tante aspettative, &egrave; rimasto ad oggi lettera morta.  Siccome si fanno sempre le cose in modo diabolico, rimane anche da capire chi (&laquo;soggetti abilitati&raquo;) dovrebbe emettere queste tessere, con quali caratteristiche, e via discorrendo. Scommettiamo che in questo Paese che &egrave; basato non su leggi e regolamenti, ma su di una serie infinita di circolari, ne arriver&agrave; di certo una anche di carattere interpretativo per questa tessera che probabilmente dar&agrave; ragione ad uno o all'altra posizione ma che potrebbe essere impugnata facilmente dalla parte che verrebbe scontentata.  Un piccolo particolare giova essere rammentato. Se all'atto della revisione periodica fosse anche data anche un'occhiata alla data di scadenza delle bombole, quindi del cartellino bombole, allora il cruccio della sicurezza svanirebbe di colpo. E renderebbe di colpo obsoleta la &laquo;scheda a riconoscimento&raquo; prevista dal D.M. 31.3.2014. E se ci fosse un collegamento fra le bombole revisionate e la targa dell'auto, che incredibilmente pare oggi non esserci, lo stesso GFBM avrebbe potuto rilasciare la famigerata tessera che s'&egrave; dimostrata solo un orpello burocratico in pi&ugrave; per ostacolare e non certo diffondere il self-service.  Ma anche questo interesse per la sicurezza pare che ora debba fare i conti con le grandi &laquo;novit&agrave;&raquo; tecnologiche come le bombole in composito. Il risultato &egrave; la confusionaria situazione che si &egrave; creata e che si pu&ograve; leggere in questo articolo pubblicato nei giorni scorsi.  Tornando al tema del self, &egrave; evidente pi&ugrave; che mai che il sistema all'italiano elucubrato in quel di Roma al famoso "tavolo tecnico", pare fra tesi contrapposte e ben documentate addirittura da altrettanti pareri di universit&agrave; (sarebbe curioso leggere le tesi contro il self... ma il diritto di accesso agli atti &egrave; escluso (!) in virt&ugrave; di quanto disposto dal D.M. 10.5.1994, n. 415 per gli &laquo;elaborati ed ogni altro atto tecnico concernente i prodotti soggetti ad omologazioni e approvazioni ai fini della normativa antincendi&raquo;, sia per le &laquo;relazioni sull'attivit&agrave; di comitati, commissioni, gruppi di studio e di lavoro&raquo;), &egrave; tutto tranne un sistema che possa agevolare il rifornimento di metano in self. Con buona pace dell'Europa. Quando all'estero si illustra la situazione nella penisola, si viene guardati con facce allibite. E ne hanno tutte le ragioni.  Tornando al tema del self, &egrave; evidente pi&ugrave; che mai che il sistema all'italiano elucubrato in quel di Roma al famoso "tavolo tecnico", pare fra tesi contrapposte e ben documentate addirittura da altrettanti pareri di universit&agrave; (sarebbe curioso leggere le tesi contro il self... ma il diritto di accesso agli atti &egrave; escluso (!) in virt&ugrave; di quanto disposto dal D.M. 10.5.1994, n. 415 per gli &laquo;elaborati ed ogni altro atto tecnico concernente i prodotti soggetti ad omologazioni e approvazioni ai fini della normativa antincendi&raquo;, sia per le &laquo;relazioni sull'attivit&agrave; di comitati, commissioni, gruppi di studio e di lavoro&raquo;), &egrave; tutto tranne un sistema che possa agevolare il rifornimento di metano in self. Con buona pace dell'Europa. Quando all'estero si illustra la situazione nella penisola, si viene guardati con facce allibite. E ne hanno tutte le ragioni.  Sul fatto poi che, nonostante il primo D.M. 11.9.2008 sul &laquo;self presidiato&raquo; avesse stabilito gi&agrave; allora lo standard ISO di riferimento con gli erogatori europei, per anni si sono continuati ad aprire impianti, anche autostradali, con erogatori non europei e quindi non adatti al self. Argomento su cui ci siamo gi&agrave; soffermati tempo fa. Reazioni: ovviamente, e purtroppo, nessuna.  Che il settore con i vari soggetti coinvolti debba porsi qualche domanda e darsi qualche risposta, sarebbe alquanto opportuno. Ma, come sempre, non lo far&agrave;. A discapito di chi sceglie il metano che, risparmio economico a parte, qualche aiutino all'ambiente lo d&agrave;.  Alla fin fine, purtroppo, l'interesse sembra solo quello di preservare le, spesso evidenti, situazioni di monopolio o oligopolio esistenti nel settore. Basterebbe chiedersi, per esempio, il perch&eacute; le aziende del gas non siano entrate nel certo non perdente settore del metano per autotrazione come avviene di norma all'estero.  &nbsp; &nbsp;Self-Service Metano e GPL, la giusta polemica di metanoauto.com 

Il sito di riferimento critica, con cognizione, l'esistenza solo "virtuale" dei distributori automatici 

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Caro benzina: il costo sale, ora è a 1,952 euro al litro al self

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