Che Amarcord, con le &ldquo;vecchie&rdquo; Citroen e Peugeot

PSA&Friends, come coniugare passato e futuro

San Gimignano (Toscana)  Non capita tutti i giorni di poter balzare al volante di automobili che hanno fatto storia, aperto nuove vie, sia in termini di design, sia in termini di meccanica. PSA Italia, dunque Peugeot e Citroen, hanno avuto un&rsquo;idea molto brillante.  Quello di radunare diverse decine di giornalisti in terra toscana, mettendo a disposizione dei convenuti modelli come la Citroen DS, la 2CV o la Dyane, per passare alle Peugeot 205 GTi o CTi, ovvero Cabriolet, piccole sportive che hanno lasciato un segno tangibile presso gli appassionati. Ovviamente, insieme alla prova Heritage (o Vintage se preferite) c&rsquo;&egrave; stata quella con la produzione attuale, per un confronto improbabile ma comunque significativo.  Ecco dunque modelli recentissimi come la Citroen C3, se vogliamo l&rsquo;erede della 2CV. O perlomeno ideata per rivolgersi alla stesso tipo di clienti di allora, comunque giovani, spensierati, sbarazzini. Oppure la Peugeot 208 GTi, la piccola belva che con i suoi 208 CV diverte senza procurare patemi di alcun tipo, tale &egrave; l&rsquo;equilibrio raggiunto. E infine la DS5, attuale erede della mitica Dess&egrave;. Che tuttora sopravvive beata, con molto esemplari circolanti, grazie alla passione di vari club sparsi in tutto il mondo, (in Italia il club &egrave; stato battezzato Id&egrave;Desse) e conta pi&ugrave; di 1000 possessori della DS nei vari modelli costruiti. Presentata nel 1955 e prodotta fino al 1975, la DS deve la sua fama al fatto di aver messo in pratica, idee rivoluzionarie per l&rsquo;epoca, sposando tutte le caratteristiche di innovazione, eleganza e raffinatezza possibili e immaginabili.  E del resto i padri di questo autentico capolavoro, inconfondibile, oltretutto, sia chiamano Andr&eacute; Lef&egrave;bvre, che era un laureato in ingegneria aeronautica, oltre ad essere un fervente sostenitore delle ruote motrici anteriori, Paul Mag&egrave;s, altro ingegnere autodidatta, ma capace di progettare i sistemi idraulici della DS, comprese le famose sospensioni idropneumatica.&nbsp;  E il varesino Flaminio Bertoni, designer, scultore e pittore di talento, colui dal quale sono saltate fuori le &ldquo;forme&rdquo; dell&rsquo;incredibile automobile transalpina. Guidare una DS 20 con il cambio semiautomatico oppure una pi&ugrave; recente DS 23 con cambio manuale a 5 marce &egrave; stato comunque esaltante. Soprattutto per constatare come a livello di confort e di tenuta di strada i numeri di queste vetture ci siano ancora tutti. Certo, il motore da 103 CV (nel caso della DS20) o da 109 CV nel caso della DS 23 a carburatori, nonostante una cilindrata di 2347 cc, non sono gran cosa.  Ma non erano granch&eacute; neanche quaranta anni fa, dato che la DS non ha mai puntato sulle prestazioni estreme, ma su una guida vellutata per distinguersi dalla concorrenza. Certo, il cambio semiautomatico della DS 20 fa un po&rsquo; sorridere, anche se &egrave; notevole il suo funzionamento, che avviene tramite un sistema idraulico (inutile pensare a qualsiasi fonte elettronica) che spinge un perno che, avanzando e retrocedendo, innesta o disinnesta la frizione. Il conducente deve azionare una sorta di levetta posta dietro al volante, con 4 marce il cui azionamento non &egrave; immediatamente comprensibile. Nel 1966, con questi tipo di cambio, una DS vinse il rally di Montecarlo, anche se il motore aveva ricevuto una robusta dose di cavalli in pi&ugrave;.  Passando alla 2CV, visto che chi scrive l&rsquo;ha anche posseduta in passato, l&rsquo;emozione &egrave; stata grande. Con il piccolo bicilindrico boxer di soli 602 cc e 32 CV che continua a fare miracoli, pur se &egrave; montato su un scocca molto leggera. Rigorosamente, come la DS, a trazione anteriore, visto che a trazione anteriore era anche stata, prima della guerra ( e prima vettura di serie a farlo) l&rsquo;altrettanto mitica Traction Avant. Curioso, ma la 2CV guidata &egrave; un esemplare unico, dato che Citroen Italia ha preso un esemplare del 1981 e l&rsquo;ha fatto completamente restaurare, ma con i colori di un progetto restato all&rsquo;epoca inespresso, visto che la caratterizzazione estetica (bianco e giallo) &egrave; opera di Serge Gavin, artista, designer e grafico francese. Che durante la produzione della piccola utilitaria (avvenuta dal 1948 al 1990) prov&ograve; a far passare il suo progetto estetico, ma invano.  Nel terzo millennio, grazie a Citroen Italia, appunto, la &ldquo;Soleil&rdquo; (questo il nome) ha preso vita, rimessa in vita, bullone dopo bullone, da Guido Wilhelm, un autentico mago nel restaurare la 2CV. Che dire ancora? Che il terzo modello Heritage guidato &egrave; stata la Peugeot 205 CTi, spinta da un 1.6 litri da 115 CV (c&rsquo;era anche la 1.9 che di cavalli ne aveva 130), che &egrave;, di fatto, una automobile di met&agrave; anni ottanta in cui gi&agrave; di intravede l futuro, almeno a livello di prestazioni e di facilit&agrave; di guida. Con la DS e con 2CV &egrave; tutta un&#39;altra storia: vanno capite, non danno confidenza cos&igrave; facilmente. Ma &egrave; tipico, del resto, di due signore di alto rango, inimitabili, affascinanti, uniche. 

Che Amarcord, con le &quot;vecchie&quot; Citroen e Peugeot

PSA&amp;Friends, come coniugare passato e futuro

Successo per la sesta edizione di Milano AutoClassica, che ha ospitato oltre 60mila visitatori e un incremento del 18% rispetto all&rsquo;edizione di marzo. Il Salone dell&rsquo;Auto Classica e Sportiva ha visto la presenza di oltre duemila vetture e Marchi tra cui Abarth, Alfa Romeo, Aston Martin, Infiniti, Jaguar, Jeep, Lamborghini, Lancia, Land Rover, Maserati, McLaren e Tesla, su una superficie di 50mila metri quadrati.  Evento nell&#39;evento l&rsquo;asta Duemila Ruote, la pi&ugrave; prestigiosa ed estesa asta in tema automobilistico mai effettuata in Europa, battuta da RM Sotheby&rsquo;s. 817 lotti composti da auto, moto, natanti e bici d&rsquo;epoca, contesi da amatori e collezionisti giunti da tutto il mondo per aggiudicarsi i pezzi pi&ugrave; pregiati con rilanci in qualche caso davvero eccezionali. La punta di diamante dell&rsquo;asta, una Ferrari 275 GTB/6C Alluminio del 1966, &egrave; stata aggiudicata a oltre 3 milioni di euro.  Molto apprezzate le competizioni tra vetture storiche nella Classic Circuit Arena, un tracciato in asfalto lungo 1.4 km appositamente allestito. Due le gare ufficiali: Historic Rally, vinto da &ldquo;Febis&rdquo; su Lancia Stratos, e Historic Speed, vinto da Antonino Fiordilino a bordo di una Fiat Giannini 650 NP. 

Questo il volume d&#39;affari dell&#39;evento dello scorso week-end, che ha ospitato 60mila visitatori

Milano AutoClassica, successo da 70 milioni di euro

        Inizia oggi Milano AutoClassica presso la Fiera del capoluogo lombardo con &nbsp;la pi&ugrave; grande asta europea di vetture, moto e natanti d&rsquo;epoca, battuta da RM Sotheby&rsquo;s fino al 27. Una lotta &nbsp;mettere sul piatto 15 milioni per una Ferrari 250 SWB Competizione SEFAC del 1961. La sesta Milano AutoClassica apre domani i battenti a Fiera Milano (Rho) con 2000 auto d&rsquo;epoca in esposizione, di cui molte in vendita. Ma anche con il meglio della produzione attuale di Abarth, Alfa Romeo, Aston Martin, Infiniti, Jaguar, Jeep, Lamborghini, Land Rover, Maserati, McLaren, Tesla. Il tutto su 50mila metri quadrati coperti (padiglioni 18, 22 e 24), affiancati ad un circuito esterno di 1,4 chilometri destinato a gare, sfilate e test drive. Tra blasonate regine della strada, cariche di anni e di fascino, e supercar da sogno, c&rsquo;&egrave; solo l&rsquo;imbarazzo della scelta. Ma due vetture ben rappresentano i due mondi di Milano AutoClassica e ne sono la perfetta icona: la nuovissima Lamborghini Centenario, capolavoro di design e tecnologia prodotto in soli 40 esemplari per celebrare i 100 anni di Ferruccio Lamborghini, e un&rsquo;eccezionale Ferrari 275 GTB/6C Alluminio del 1966, che RM Sotheby&rsquo;s metter&agrave; all&rsquo;asta. Passato e presente si intrecciano a Milano AutoClassica, in una felice contaminazione premiata dal pubblico con un&rsquo;affluenza in crescita edizione dopo edizione. Un pubblico fatto da amatori e collezionisti di vetture d&rsquo;epoca ma anche da consumatori interessati a toccare con mano alcuni dei migliori prodotti proposti oggi dall&rsquo;industria automobilistica: dalla Aston Martin DB11, mai presentata prima a Milano, che con il suo nuovissimo motore biturbo da 5,2 litri &egrave; la pi&ugrave; potente e scattante DB finora realizzata, alla coup&eacute; sportiva Q60 di Infiniti; dalla pi&ugrave; performante Jaguar mai realizzata, la F-Type SVR cabrio spinta da un motore 5.0 V8 Supercharged con 575 cavalli, alla Model X di Tesla, il SUV pi&ugrave; sicuro, pi&ugrave; veloce e pi&ugrave; capiente della storia. Le &ldquo;classiche&rdquo;, cariche di anni e di fascino, restano comunque le regine della scena. E questa volta la gi&agrave; vastissima offerta di Milano AutoClassica viene ulteriormente arricchita da un evento senza precedenti: la grande asta di RM Sotheby&rsquo;s. Si tratta di auto, ma anche moto, natanti e biciclette d&rsquo;epoca, il cui valore spazia da alcune migliaia di euro ai 2-3 milioni. Nella fascia top fanno bella mostra di s&eacute;, accanto alla Ferrari 275 GTB/6C Alluminio, stimata 2,4-2,8 milioni di euro, esemplari unici come una Porsche Carrera GT del 2005, valore (650.000-800.000 euro); una Maserati MC12 del 2004 (1,1-1,3 milioni); una Ferrari 365 GTC del 1969 (550.000-650.000); una Porsche 959 Komfort del 1988 (600.000-700.000 euro). E molto altro. Tutti &ldquo;pezzi&rdquo; che ogni visitatore di Milano AutoClassica potr&agrave; vedere da vicino e apprezzare, poich&eacute; l&rsquo;accesso al padiglione 24 &egrave; libero. Solo l&rsquo;ingresso nell&rsquo;area specifica in cui si potr&agrave; partecipare all&rsquo;asta prevede un biglietto, una registrazione e un deposito cauzionale. Ma non basta. Per celebrare il sessantesimo anniversario della denominazione Veloce, apparsa per la prima volta su un&rsquo;Alfa Romeo nel 1956, verranno esposte a Milano AutoClassica le storiche Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce e Giulia Sprint GT Veloce, accanto - nel segno della contaminazione tra passato e presente - alla nuova Giulia Veloce, presentata per la prima volta in Italia dopo il lancio internazionale al Salone di Parigi. Anche in casa Lancia &egrave; tempo di celebrazioni, per l&rsquo;esattezza del 110&deg; anniversario dalla fondazione. Milano AutoClassica lo festegger&agrave; esponendo gli esemplari pi&ugrave; significativi della prestigiosa storia di questo brand, e tenendo a battesimo il programma Lancia Classiche, grazie al quale da dicembre i proprietari delle vetture storiche Lancia potranno usufruire dei servizi di certificazione e restauro delle &ldquo;Officine Classiche&rdquo; di FCA Heritage a Mirafiori, e del conseguente rilascio del &ldquo;Certificato d&rsquo;autenticit&agrave;&rdquo;.       

Apre il Salone con le auto e moto d&rsquo;epoca messe all&rsquo;asta da RM Sotheby&rsquo;s fino al 27. Esposti anche gli ultimi arrivi del mercato

Milano AutoClassica, vintage e novità fino al 27 novembre

Aria vintage auto al Motor Show 2016. Gioielli da red carpet&rsquo;, questo sono le auto in esposizione dal 3 all&rsquo;11 dicembre al salone bolognese. Un&rsquo;area di 4500 metri quadrati chiamata &ldquo;Passione Classica&rdquo; per raccontare al grande pubblico la storia della tradizione automobilistica italiana ed internazionale, un&rsquo;esposizione ideata per celebrare il quarantennale del Motor Show.  Passerella di stelle. Il fascino di automobili che raccontano la storia delle quattro ruote. Per citarne alcuni, Museo Alfa Romeo, Musei Ferrari, Museo di Torino, che esporr&agrave; la storia dell&rsquo;auto elettrica lunga oltre un secolo, il Museo Panini con le sue rarissime Maserati e per gli appassionati del genere ci saranno sia il Museo della Polizia di Stato con auto e moto mai esposte prima e il Museo delle Forze Armate Italiane, per la prima volta al Motor Show con i modelli storici utilizzati dall&rsquo;Esercito nelle missioni in Italia e nel mondo.  Tra i protagonisti anche ACI Storica, e ASI che presenter&agrave; alcune auto della collezione Bertone ed i registri di marca Alfa Romeo 6C, ASA, Lancia Delta, Stanguellini e Ford Mustang.&nbsp;  Presenti anche collezioni private, tra queste la Collezione Lopresto presente con le proprie auto e con un contributo per il centenario della nascita del grande designer Francesco Scaglione, la mitica collezione Righini, la Collezione Lamperti, con la rarissima Fulvia Zagato Cabrio, la Collezione Kaiser con cinque rarissimi esemplari e la Collezione Fumagalli, che arriva al Motor Show con le sue preziosissime Vespe e con la riproduzione di uno stand del brand del 1950.  Presente anche Zagato con una rarissima Porsche e la collezione RD con quattro imperdibili auto da corsa degli anni 70/80.  Ospite d&rsquo;onore anche la pi&ugrave; importante rassegna di auto d&rsquo;epoca in Europa, il Siha di Essen, con tre rarissime vetture per un ideale gemellaggio italo-tedesco. Anche le case automobilistiche ci faranno viaggiare nel tempo esibendo i propri storici modelli: da FCA Heritage con i modelli Abarth, Alfa Romeo, Fiat e Lancia, PSA con Citroen, DS e Peugeot, e poi Jaguar, Land Rover, Lamborghini e Mercedes. 

All&rsquo;interno del padiglione Heritage occhi puntati sulle auto pi&ugrave; esclusive della tradizione automobilistica in Italia e all&rsquo;estero

Motor Show di Bologna, largo al vintage con &quot;Passione classica&quot;

        Le glorie automobilistiche del passato, fra cromature e carburatori da regolare, attirano sempre pi&ugrave; appassionati. Ne sanno qualcosa in quel di Padova, dove si svolge a domenica 23 la manifestazione &ldquo;Auto e moto d&rsquo;epoca&rdquo;, una delle principali kermesse europee dedicate al vintage a quattro ruote. Ma ne sono consapevoli anche in AutoScout24, la pi&ugrave; importante piattaformaonline d&rsquo;Europa con oltre 2,5 milioni di annunci, che ha visto aumentare in maniera esponenziale la presenza di vetture d&rsquo;antan nel proprio database. Le &ldquo;nonnine&rdquo; a motore disponibili oggi sono ben 4.828 contro le 4.570 di un anno fa con un aumento del 5,65%. Nel 2014 erano 4.118. Una conferma della crescente attrattivit&agrave; di queste vetture.  Anche quest&rsquo;anno &egrave; stata stilata la classifica dei brand pi&ugrave; rappresentativi che vede in testa a tutti la Fiat con ben 1.305 modelli. La pattuglia di vetture della casa del Lingotto &egrave; davvero folta e l&rsquo;offerta &egrave; adatta a tutte le tasche: oltre all&rsquo;intramontabile &ldquo;frullino&rdquo;, ovvero alla 500 (modello d&rsquo;epoca pi&ugrave; ricercato in assoluto), non mancano veri pezzi unici come la rara Fiat 1100 Tv Pininfarina, una vettura molto amata dalla stessa famiglia Agnelli, in particolare da Umberto che la guid&ograve; da giovane pilota anche in pista. La versione coup&eacute; presente sulla piattaforma &egrave; fra le pi&ugrave; rare: ne furono prodotte 780 fra il 1953 e 1956, tutte realizzate rigorosamente a mano. Il suo costo supera i 200 mila euro. Presente anche una Fiat 512 Torpedo, vetture di lusso degli anni Venti, al costo di 95 mila euro. Il secondo gruppo pi&ugrave; numeroso &egrave; un&rsquo;altra icona italiana, l&rsquo;Alfa Romeo: in tutto sono 403 i modelli d&rsquo;epoca del Biscione. Anche in questo caso la scelta &egrave; vastissima. Chi fosse in grado di spendere oltre 300mila euro potrebbe parcheggiare nel proprio garage una mitica Sprint 1900 Superleggera mentre basta, si fa per dire, staccare un assegno da 240mila euro per mettersi alla guida di un&rsquo;affascinante Giulietta Sprint Speciale, disegnata dal genio aeronautico Franco Scaglione. Gli appassionati di vetture degli anni Venti non saranno di certo immuni al fascino della 1750 6C Torpedo de Luxe del 1929, carrozzata Farina. Il costo? 160mila euro.       

Su Autoscout24 il modello pi&ugrave; ricercato &egrave; la Fiat 500 del 1957, il mitico Cinquino

Auto d'epoca, l'interesse è in crescita

        Dal 20 al 23 ottobre ben&nbsp;4500 auto, 500 moto e 1600 espositori si danno appuntamento a Padova per il pi&ugrave; grande mercato Classic d&rsquo;Europa. Ad Auto e Moto d&rsquo;Epoca il fascino dell&rsquo;Heritage si unisce alle anteprime del automotive contemporaneo all&rsquo;insegna di una passione che unisce passato e futuro e una tradizione che continua a rinnovarsi. Per questo il salone &ndash; divenuto il primo in Italia &ndash; si apre con gli stand di ben 16 marchi internazionali, le auto che hanno fatto la storia e quelle che la faranno.  Le anteprime nazionali e novit&agrave; di Alfa Romeo, Abarth, Audi, Citro&euml;n, DS, Maserati, Land Rover, Jaguar, Mercedes, Pagani, Porsche, Tesla, Volkswagen e Volvo si affiancano ai modelli d&rsquo;epoca che hanno segnato l&rsquo;evoluzione e costruito il mito di ogni Casa automobilistica. Tra i padiglioni protagoniste le tre anime dell&rsquo;Heritage&nbsp;Lamborghini, riunite in un unico, grande stand con il&nbsp;Museo Lamborghini, il&nbsp;Polo Storico, il&nbsp;Lamborghini Club Italia&nbsp;e una panoramica emozionante dalla&nbsp;Miura&nbsp;alla&nbsp;Super Trofeo&nbsp;dei gioielli di Sant&rsquo;Agata. Peugeot&nbsp;celebrer&agrave; due vetture d&rsquo;eccezione: la trentennale&nbsp;205 Cabrio&nbsp;e la 402 Eclipse&nbsp;che arriver&agrave; direttamente dal museo di&nbsp;Sochaux. Il Registro internazionale Touring Superleggera partecipa con due capolavori assoluti: la prima Ferrari Sport 166 MM Barchetta &ndash; la prima &ldquo;vera&rdquo; Ferrari che fece nascere il mito del Cavallino &ndash; e la prima Lamborghini di serie, la 350 GT. Le pi&ugrave; belle Alfa Romeo, Lancia e Aston Martin DB4 &ndash; l&rsquo;auto di James Bond &ndash; sono pure esposte per celebrare la presentazione del libro, edito da Fucina, che racconta 90 anni di stile internazionale. Il settore dell&rsquo;auto in vendita, intanto, si conferma il pi&ugrave; grande d&rsquo;Europa con 4500mila modelli a disposizione degli appassionati che coprono l&rsquo;intero spettro dell&rsquo;Automotive. Ci saranno pezzi unici in Italia come la Pegaso; auto rarissime degli anni &rsquo;50 come la Ferrari 250 e cabriolet, berline e coup&eacute; di ogni epoca e marca. Tra i gioielli pi&ugrave; ricercati alcune delle auto pi&ugrave; belle mai prodotte: Porsche Speedster, Mercedes Ali di Gabbiano e la sua sorella 300 SL roadster, Maserati 350, Alfa 6C 1750, Ferrari Dino 246 e Ferrari 275, il mitico Testa Rossa, le Porsche 959 e 993 Turbo 4S e 2s sia cabrio che coup&eacute;, le Jaguar XK 120 e 140, le Lamborghini Urraco e Countach, Miura S e Miura SV. Decinei club storici partecipanti ognuno con una storia da raccontare e un mito da condividere. Tra le vetture che hanno fatto la storia non potevano mancare Lancia, rappresentata da ben 5 club per i 110 anni di storia - e la mitica 500. Quest&rsquo;anno il Fiat 500 club Italia porta una rassegna completa di tutte le serie: N del 1957, D del 1965, F del 1968, L del &rsquo;71 ed R del &rsquo;73. Il Club - 21mila soci di cui il 25 per cento sotto i quarant&rsquo;anni - si prepara gi&agrave; da ora a celebrare il 60esimo anniversario dell&rsquo;auto che, pi&ugrave; di ogni altra, racconta il volto pi&ugrave; sorridente del made in Italy nel mondo. Anche quest&rsquo;anno tra gli stand pi&ugrave; attesi &egrave; quello della Scuderia Jaguar Storiche con un modello che, nel 1955, conquist&ograve; addirittura la foto di copertina dell&rsquo;edizione di Capodanno del magazine statunitense Car Life. &Egrave; un&rsquo;incredibile XK120 OTS di colore rosa che venne impiegata come star nello spettacolo di pattinaggio artistico Icycles of 1955. A fianco, sullo stand, uno dei 5 esemplari esistenti al mondo e immatricolati per circolare su strada della Jaguar Palmer JP1 progettata dall&rsquo;ex pilota di Formula 1 Jonathan Palmer, in collaborazione con Jaguar nel 2003. Il Museo Nicolis di Villafranca, una delle istituzioni pi&ugrave; importanti legate all&rsquo;Heritage europeo, dedica la sua partecipazione ai ruggenti anni cinquanta: &ldquo;Un&rsquo;et&agrave; di gioia e ottimismo che ha trasformato l&rsquo;euforia del dopoguerra nell&rsquo;immaginario universale del sogno americano&rdquo; dice la giovane presidente Silvia Nicolis. A esemplificare un periodo dedicato alla giovent&ugrave; una splendida Ford &ldquo;Thunderbird&rdquo; del 1955, la risposta improntata al lusso e alla comodit&agrave; di Ford alla Corvette Chevrolet. Con la sua linea compatta, il vetro panoramico e le pinne laterali che diventeranno sempre pi&ugrave; accentuati, la Thunderbird &egrave; la quintessenza degli anni &rsquo;50 e uno dei capostipiti dello stile che li ha consegnati all&rsquo;immaginario collettivo. E le auto che hanno segnato un salto di qualit&agrave; sono uno dei temi dell&rsquo;edizione 2016: modelli che hanno fatto da apripista introducendo tecnologie completamente nuove che sarebbero divenute standard di serie. Tra questi il Circolo Patavino Autostoriche porta la prima vettura costruita in Italia: il motociclo Bernardi del 1894 concesso dall&rsquo;universit&agrave; di Padova a fianco di una Istant Classic Lamborghini per sottolineare l&rsquo;incredibile evoluzione in poco pi&ugrave; di un secolo di storia automobilistica. I modelli precursori portati dall&rsquo;A.A.V.S. includono, invece, la Diatto 150S del 1925 - la prima a sospensioni indipendenti -, la Chiribiri del 1925 &ndash; che introdusse il motore a doppio albero a camme in testa -, la Cord L29 del 1929 - prima vettura a trazione anteriore -. E mentre la passione per l&rsquo;Heritage cresce, crescono anche le opportunit&agrave; di lavoro legate al restauro di auto d&rsquo;epoca. Per questo &egrave; nato, proprio a Padova, il Villaggio del restauro, il centro di formazione di CNA Autoriparazioni al quale ad Auto e Moto d&rsquo;Epoca &egrave; dedicato lo stand. &ldquo;Il restauro dell&rsquo;auto d&rsquo;epoca &egrave; un&rsquo;arte e l&rsquo;Italia ha la filiera migliore d&rsquo;Europa - dice il presidente di CNA Autoriparazione Italia Franco Mingozzi. &ndash; &ldquo;Non &egrave; pi&ugrave; un settore di nicchia ed &egrave; venuto il momento di creare un network che formi le nuove generazioni e faccia conoscere una delle punte del made in Italy all&rsquo;estero&rdquo;. Tra i gioielli da collezione le quasi 50 supercar esposte dalla Galleria Pananti Casa D&rsquo;Aste. In primo piano la Ferrari 308 CARMA FF Gruppo 5, un&rsquo;auto da competizione nata dalla collaborazione di due grandi dell&rsquo;automobilismo: Carlo Facetti e Martino Finotto che, nel 1981, decisero di sfidare nientemeno che Porsche nel campionato mondiale. Tra le anticipazioni dello stand anche una Porsche 356 "sortie de grange". RICAMBI. Impareggiato in Europa, infine, il settore dei ricambi con 400 ricambisti professionisti.  Rari ingranaggi del cambio, carburatori, pistoni, fari e valvole si troveranno a fianco della pi&ugrave; ricercata componentistica elettrica, dei lamierati originali, tappezzeria, volanti, manualistica originale, gomme, cerchioni e ricambi su disegno originale, essenziale nella componentistica deperibile. &nbsp; &nbsp;  Dal 20 al 23 ottobre 2016 4500 auto, 500 moto e 1600 espositori si danno appuntamento a Padova per il pi&ugrave; grande mercato Classic d&rsquo;Europa. Ad Auto e Moto d&rsquo;Epoca il fascino dell&rsquo;Heritage si unisce alle anteprime del automotive contemporaneo all&rsquo;insegna di una passione che unisce passato e futuro e una tradizione che continua a rinnovarsi. &nbsp; Per questo il salone &ndash; divenuto il primo in Italia &ndash; si apre con gli stand di ben 16 marchi internazionali, le auto che hanno fatto la storia e quelle che la faranno.  Le anteprime nazionali e novit&agrave; di Alfa Romeo, Abarth, Audi, Citro&euml;n, DS, Maserati, Land Rover, Jaguar, Mercedes, Pagani, Porsche, Tesla, Volkswagen e Volvo si affiancano ai modelli d&rsquo;epoca che hanno segnato l&rsquo;evoluzione e costruito il mito di ogni Casa automobilistica.  &nbsp; Tra i padiglioni protagoniste le tre anime dell&rsquo;Heritage&nbsp;Lamborghini, riunite in un unico, grande stand con il&nbsp;Museo Lamborghini, il&nbsp;Polo Storico, il&nbsp;Lamborghini Club Italia&nbsp;e una panoramica emozionante dalla&nbsp;Miura&nbsp;alla&nbsp;Super Trofeo&nbsp;dei gioielli di Sant&rsquo;Agata.  &nbsp; Peugeot&nbsp;celebrer&agrave; due vetture d&rsquo;eccezione: la trentennale&nbsp;205 Cabrio&nbsp;e la 402 Eclipse&nbsp;che arriver&agrave; direttamente dal museo di&nbsp;Sochaux. &nbsp; Il Registro internazionale Touring Superleggera partecipa con due capolavori assoluti: la prima Ferrari Sport 166 MM Barchetta &ndash; la prima &ldquo;vera&rdquo; Ferrari che fece nascere il mito del Cavallino &ndash; e la prima Lamborghini di serie, la 350 GT. Le pi&ugrave; belle Alfa Romeo, Lancia e Aston Martin DB4 &ndash; l&rsquo;auto di James Bond &ndash; sono pure esposte per celebrare la presentazione del libro, edito da Fucina, che racconta 90 anni di stile internazionale.  &nbsp; Il settore dell&rsquo;auto in vendita, intanto, si conferma il pi&ugrave; grande d&rsquo;Europa con 4500mila modelli a disposizione degli appassionati che coprono l&rsquo;intero spettro dell&rsquo;Automotive. Ci saranno pezzi unici in Italia come la Pegaso; auto rarissime degli anni &rsquo;50 come la Ferrari 250 e cabriolet, berline e coup&eacute; di ogni epoca e marca. Tra i gioielli pi&ugrave; ricercati alcune delle auto pi&ugrave; belle mai prodotte: Porsche Speedster, Mercedes Ali di Gabbiano e la sua sorella 300 SL roadster, Maserati 350, Alfa 6C 1750, Ferrari Dino 246 e Ferrari 275, il mitico Testa Rossa, le Porsche 959 e 993 Turbo 4S e 2s sia cabrio che coup&eacute;, le Jaguar XK 120 e 140, le Lamborghini Urraco e Countach, Miura S e Miura SV. &nbsp; Decine, inoltre, i club storici partecipanti ognuno con una storia da raccontare e un mito da condividere. Tra le vetture che hanno fatto la storia non potevano mancare Lancia, rappresentata da ben 5 club per i 110 anni di storia - e la mitica 500. Quest&rsquo;anno il Fiat 500 club Italia porta una rassegna completa di tutte le serie: N del 1957, D del 1965, F del 1968, L del &rsquo;71 ed R del &rsquo;73. Il Club - 21mila soci di cui il 25 per cento sotto i quarant&rsquo;anni - si prepara gi&agrave; da ora a celebrare il 60esimo anniversario dell&rsquo;auto che, pi&ugrave; di ogni altra, racconta il volto pi&ugrave; sorridente del made in Italy nel mondo. &nbsp; Anche quest&rsquo;anno tra gli stand pi&ugrave; attesi &egrave; quello della Scuderia Jaguar Storiche con un modello che, nel 1955, conquist&ograve; addirittura la foto di copertina dell&rsquo;edizione di Capodanno del magazine statunitense Car Life. &Egrave; un&rsquo;incredibile XK120 OTS di colore rosa che venne impiegata come star nello spettacolo di pattinaggio artistico Icycles of 1955. A fianco, sullo stand, uno dei 5 esemplari esistenti al mondo e immatricolati per circolare su strada della Jaguar Palmer JP1 progettata dall&rsquo;ex pilota di Formula 1 Jonathan Palmer, in collaborazione con Jaguar nel 2003.  &nbsp; Il Museo Nicolis di Villafranca, una delle istituzioni pi&ugrave; importanti legate all&rsquo;Heritage europeo, dedica la sua partecipazione ai ruggenti anni cinquanta: &ldquo;Un&rsquo;et&agrave; di gioia e ottimismo che ha trasformato l&rsquo;euforia del dopoguerra nell&rsquo;immaginario universale del sogno americano&rdquo; dice la giovane presidente Silvia Nicolis. A esemplificare un periodo dedicato alla giovent&ugrave; una splendida Ford &ldquo;Thunderbird&rdquo; del 1955, la risposta improntata al lusso e alla comodit&agrave; di Ford alla Corvette Chevrolet. Con la sua linea compatta, il vetro panoramico e le pinne laterali che diventeranno sempre pi&ugrave; accentuati, la Thunderbird &egrave; la quintessenza degli anni &rsquo;50 e uno dei capostipiti dello stile che li ha consegnati all&rsquo;immaginario collettivo.  &nbsp; E le auto che hanno segnato un salto di qualit&agrave; sono uno dei temi dell&rsquo;edizione 2016: modelli che hanno fatto da apripista introducendo tecnologie completamente nuove che sarebbero divenute standard di serie. Tra questi il Circolo Patavino Autostoriche porta la prima vettura costruita in Italia: il motociclo Bernardi del 1894 concesso dall&rsquo;universit&agrave; di Padova a fianco di una Istant Classic Lamborghini per sottolineare l&rsquo;incredibile evoluzione in poco pi&ugrave; di un secolo di storia automobilistica. I modelli precursori portati dall&rsquo;A.A.V.S. includono, invece, la Diatto 150S del 1925 - la prima a sospensioni indipendenti -, la Chiribiri del 1925 &ndash; che introdusse il motore a doppio albero a camme in testa -, la Cord L29 del 1929 - prima vettura a trazione anteriore -.  &nbsp; E mentre la passione per l&rsquo;Heritage cresce, crescono anche le opportunit&agrave; di lavoro legate al restauro di auto d&rsquo;epoca. Per questo &egrave; nato, proprio a Padova, il Villaggio del restauro, il centro di formazione di CNA Autoriparazioni al quale ad Auto e Moto d&rsquo;Epoca &egrave; dedicato lo stand. &ldquo;Il restauro dell&rsquo;auto d&rsquo;epoca &egrave; un&rsquo;arte e l&rsquo;Italia ha la filiera migliore d&rsquo;Europa - dice il presidente di CNA Autoriparazione Italia Franco Mingozzi. &ndash; &ldquo;Non &egrave; pi&ugrave; un settore di nicchia ed &egrave; venuto il momento di creare un network che formi le nuove generazioni e faccia conoscere una delle punte del made in Italy all&rsquo;estero&rdquo;.  &nbsp; Tra i gioielli da collezione le quasi 50 supercar esposte dalla Galleria Pananti Casa D&rsquo;Aste. In primo piano la Ferrari 308 CARMA FF Gruppo 5, un&rsquo;auto da competizione nata dalla collaborazione di due grandi dell&rsquo;automobilismo: Carlo Facetti e Martino Finotto che, nel 1981, decisero di sfidare nientemeno che Porsche nel campionato mondiale. Tra le anticipazioni dello stand anche una Porsche 356 "sortie de grange". &nbsp; RICAMBI Impareggiato in Europa, infine, il settore dei ricambi con 400 ricambisti professionisti.  Rari ingranaggi del cambio, carburatori, pistoni, fari e valvole si troveranno a fianco della pi&ugrave; ricercata componentistica elettrica, dei lamierati originali, tappezzeria, volanti, manualistica originale, gomme, cerchioni e ricambi su disegno originale, essenziale nella componentistica deperibile.  &nbsp;        

Dal 20 al 23 ottobre ben 4500 auto, 500 moto e 1600 espositori si danno appuntamento per il pi&ugrave; grande mercato Classic d&rsquo;Europa

Auto e Moto d’Epoca di Padova, attese 4.500 auto

        Gioiello senza tempo.&nbsp;All&rsquo;inaugurazione della Techno Classica ad Essen, Porsche Classic ha presentato una 911 2.5 S/T restaurata, emblema di un&rsquo;entusiasmante storia di successi sportivi. La vincitrice della sua classe a Le Mans nel 1972 &egrave; stata rimessa in sesto nel corso degli ultimi due anni dai tecnici specializzati della Casa.&nbsp;Era messa davvero male: "La 911 2.5 S/T &egrave; stata rinvenuta alcuni anni fa da un collezionista statunitense in un vero e proprio stato di abbandono. I nostri tecnici hanno eseguito un lavoro molto accurato per restaurare la vettura sportiva secondo gli standard pi&ugrave; elevati. L&rsquo;esemplare ritrovato &egrave; un&rsquo;autentica rarit&agrave;: la vettura da corsa &egrave; stata costruita in soli 24 esemplari sulla base della 911 2.4 S Coup&eacute;. La fiducia che il cliente ha riposto in noi, affidandoci il restauro della vettura, ci gratifica. Il progetto &egrave; a dir poco unico e di grande significato storico&ldquo;.Le origini. Sviluppata per essere utilizzata dai team privati nelle competizioni sportive a loro riservate nel gruppo 3 (vetture GT di serie) e nel gruppo 4 (vetture GT modificate), la 911 2.5 S/T venne offerta in edizione limitata a partire dalla fine del 1971 dal reparto sportivo della Dr. Ing. h.c. F. Porsche KG, al prezzo di 49.680 marchi tedeschi. La 911 2.5 S fu conseguentemente modificata in fabbrica rispetto alla 911 2.4 S Coup&eacute; di serie per l&rsquo;impiego in pista, come alla Targa Florio, a Le Mans o nei rally, in base alla legislazione sportiva internazionale e offerta con un sovrapprezzo di 19.000 marchi.&nbsp;Per i tecnici del reparto Porsche Classic la sfida &egrave; diventata il restauro, con particolare riguardo alla carrozzeria. Dopo un primo esame della vettura in officina, i tecnici specializzati hanno individuato non solo un restauro effettuato sulla base del successivo modello cosiddetto G della 911, ma anche dei danni conseguenti ad incidente e riparati in modo improprio. Oltre a deformazioni nel tunnel e ai longheroni, la corrosione aveva provocato seri danni soprattutto alle pareti dei passaruota, sul tunnel e sul tetto. La grave deformazione del tetto fa supporre che per lungo tempo la vettura sia stata gradita compagna di giochi infantili. I lavori di restauro della carrozzeria sono stati quindi lunghi e complessi ed hanno incluso, fra l&rsquo;altro, anche l&rsquo;impegnativa ricostruzione e il rifacimento dei passaruota maggiorati, frutto di un parziale intervento artigianale. La 911 2.5 S/T ha cos&igrave; ottenuto un nuovo tetto e un nuovo fondo del serbatoio.Una volta terminati i complessi interventi alla lamiera, la carrozzeria della 911 2.5 S/T &egrave; stata sottoposta a cataforesi (KTL, verniciatura catodica ad immersione) e rivestita con uno strato protettivo anticorrosione secondo i pi&ugrave; elevati standard attualmente impiegati nella produzione della vetture di serie. Per questo, la carrozzeria restaurata &egrave; stata appositamente introdotta nel ciclo dell&rsquo;attuale produzione in serie Porsche. Infine, sono seguite la finitura e verniciatura della carrozzeria nell&rsquo;originaria tonalit&agrave; di colore giallo chiaro con il codice 117.La 911 2.5 S/T restaurata fino al minimo dettaglio dal reparto Porsche Classic, pu&ograve; essere esaminata anche da un punto di vista storico. Rappresenta l&rsquo;antenata diretta e il precursore tecnico iniziale della 911 Carrera 2.8 RSR, che dal 1973 in poi consacr&ograve; la sigla "RSR" come sinonimo di "vetture da competizione"(letteralmente: racing sport racing car) diventando, secondo la filosofia di Ferry Porsche, la quintessenza del costante sviluppo tecnologico delle vetture da corsa 911 e delle 911 di serie.       

La campionessa di classe a Le Mans del 1972 riportata agli antichi fasti

Porsche 911 2.5 S/T restaurata: come prima, più di prima

        Vintage? Sicuro, ma con dei tocchi speciali: costruita a mano, telaio in alluminio e altre chicche. Il Salone Top Marques di Monaco, in programma dal 14 al 17 aprile, sar&agrave; il palcoscenico del debutto mondiale della Effeffe Berlinetta che, dopo uno sviluppo durato oltre tre anni, ha raggiunto la sua forma definitiva ed &egrave; pronta per la produzione in piccola serie. Nata dalla passione dei fratelli Leonardo e Vittorio Frigerio, non &egrave; una replica nostalgica di una coup&eacute; degli anni Sessanta, sebbene sia concepita ispirandosi alle &nbsp;Alfa  Romeo di allora, ma un'auto progettata e sviluppata con tecnologie computerizzate d'avanguardia, oltre che modernissima dal punto di vista telaistico. A questo si aggiunge la costruzione interamente a mano, nel pieno rispetto della tradizione dell'artigianato italiano. &laquo;Al volante della Berlinetta si provano emozioni straordinarie - ha commentato Vittorio Frigerio - perch&eacute; &egrave; viva e ha un temperamento passionale sconosciuto alle auto di oggi; richiede una sensibilit&agrave; di guida sopraffina ma ha un'efficacia e prestazioni stradali di attualit&agrave; assoluta&raquo;. La carrozzeria interamente in alluminio ricopre un telaio in tubi in acciaio e honeycomb, le sospensioni anteriori entrobordo sono di tipo 'push road', mentre l'assale rigido posteriore &egrave; guidato da un parallelogramma di Watt. Il peso totale su strada della Berlinetta &egrave; inferiore agli 800 kg e il motore 2 litri  Alfa  Romeo &egrave; accoppiato a un cambio ravvicinato a 5 rapporti, entrambi preparati dallo specialista Carlo Facetti.       

Replica delle sportive Anni Sessanta, beneficia di un telaio al top ed &egrave; costruita a mano

Effeffe Berlinetta, italiana speciale: vintage nel design, telaio al top

Baruffaldi propone il casco Zar Vintage verde bosco, un modello che si rivolge al motociclista appassionato e attento ai particolari, allo sportivo alla ricerca di pi&ugrave; comfort e novit&agrave;.  Il casco jet &egrave; in fibra di vetro. Baruffaldi ha mantenuto la vestibilit&agrave; della memoria di forma e la leggerezza della fibra aggiungendo dettagli estetici e tecnici come la bordatura cromata. Con la taglia 1 copre la S e la M (tg 55/57) con la taglia 2 copre dalla M alla L (tg 58/60), taglia 3 (61-62 cm; &nbsp;XL). L&rsquo;interno prende la forma della testa dopo pochi minuti dal momento in cui viene indossato.  Materiale: calotta in fibra di vetro verniciata in verde bosco opaco.  Interno: &nbsp;anallergico estraibile in pelle nappa (colore &nbsp;cioccolato) con foam a memoria di forma traspirante. Ottimo fitting.  Peso:&nbsp;850 gr (+/-50 gr)  Prezzo: &euro; 244,00

Da Baruffaldi un nuovo casco jet : l&rsquo;interno prende la forma della testa dopo pochi minuti dal momento in cui viene indossato

Baruffaldi casco Zar Vintage

&nbsp; Tour di Napoli in sella a Vespa e Fiat 500 d'epoca: il successo dell'idea di Dario Buonfantino e Ambra Ser&ugrave; Anche TripAdvisor premia l'idea imprenditoriale di NapolinVespa Tour valutandola come una delle pi&ugrave; interessanti attivit&agrave; presenti a Napoli ed iscritte alla piattaforma. Il merito di questo grande riconoscimento &egrave; dei consensi degli stessi turisti, perlopi&ugrave; stranieri, che hanno provato almeno uno degli itinerari proposti.&nbsp;  L'idea imprenditoriale nasce nel Maggio 2012 da due cultori di Vespe Piaggio d'epoca: Ambra Ser&ugrave; e Dario Buonfantino. Non ci ha messo molto il progetto a diventare realt&agrave; conquistando una clientela varia, per et&agrave; e nazionalit&agrave;. I tour si estendendono dal centro storico di Napoli alla collina di Posillipo, dall'area vulcanica dei Campi Flegrei fino alla splendida costiera Amalfitana.&nbsp;  I turisti sono accompagnati da guide esperte, in completa sicurezza. Il tour &egrave; effettuato a bordo di Vespe d'epoca perfettamente restaurate. Il casco viene fornito dall'organizzazione, igienizzato con cuffietta monouso, L'itinerario comprende visite a musei o siti di interesse e una o pi&ugrave; soste per la degustazione dei sapori tipici.&nbsp;  Per informazioni il sito &egrave;:  www.napolinvespa.it   

Un'esperienza di viaggio unica? Ecco la proposta di NapolinVespa Tour: itinerari turistici a bordo di Vespe d'epoca

NapolinVespa Tour: un successo mondiale 

Spidi presenta Fandango: una giacca in pelle dallo spirito rivoluzionario Si chiama Fandango la nuova proposta in pelle di Spidi. Una giacca di ispirazione&nbsp;caf&eacute; racer che per&ograve; si distingue dalla tradizione grazie a moderne soluzioni e reinterpretazioni: look vintage e idee&nbsp;innovative, per essere tecnici con stile.  La qualit&agrave; per&ograve;, &egrave; sempre quella classica di Spidi, che per l'occasione utilizza pelle bovina pieno fiore di altissimo livello&nbsp;a concia naturale.  Le novit&agrave;? Una particolare tasca sulla schiena ideata per essere un pratico portaguanti, le preformature su petto e fianchi in stile anni '60 e perfette per cucire pacht o altre personalizzazioni, soffietti elastici sulle scapole e fodera interna elasticizzata per garantire il migliore comfort e praticit&agrave; nei movimenti in sella.  Fandango &egrave; dotata di&nbsp;protettori certificati EN1621-1 Multitech su spalle e protettori Forcetech sui gomiti, mentre come optional &egrave; offerto&nbsp;il paraschiena Warrior, certificato EN1621-2 Liv.1 che pu&ograve; essere facilmente aggiunto.  Spidi propone la giacca in pelle Fandango al prezzo di 449 Euro.  Caratteristiche tecniche:  - Pelle bovina pieno fiore da 1.1 mm   - Protezioni Multitech certificate EN1621-1 su spalle   - Protezioni Forcetech certificate EN1621-1 su gomiti   - Predisposizione per paraschiena Warrior certificato EN1621-2 Liv. 1   - Fodera interna in cotone elasticizzato   - 3 tasche frontali   - 1 tasca porta guanti sulla schiena   - 1 tasca interna di sicurezza   - Cinghie di regolazione sui fianchi   - Pant clip per l'aggancio ai pantaloni  -Peso prodotto: kg. 2.50  -Colore : Nero  -Taglie : 46/58  Giulia Cassinelli    [gallery ids="20001,20002,20000"]  &nbsp;

Una giacca in pelle in stile caf&eacute; racer: vintage nel look e modernissima nelle soluzioni tecniche

Si chiama Fandango l'innovativa giacca in pelle di Spidi

Yamaha porta in giro il passato in chiave moderna: parte domani lo Sport Classic Tour Inizia lo Sport Classic Tour un evento Yamaha che vedr&agrave; protagonista il fascino intramontabile dei modelli Sport Classic. Il primo appuntamento &egrave; domani a Milano per la 24esima edizione della Riding Season per poi continuare&nbsp;fino a fine Luglio con tantissime tappe che avranno come teatro i pi&ugrave; importanti eventi "custom &amp; bikers" italiani.  Un'occasione per scoprire pi&ugrave; da vicino modelli dal look vintage ma dalle prestazioni modernissime. Moto dai diversi caratteri che si prestano perfettamente alla customizzazione per accontentare i desideri di tutti gli appassionati.&nbsp; SR400, VMax, XV950 e XJR1300 ma anche le bellissime creature nate dalle menti dei preparatori migliori al mondo nell'ambito del progetto Yard Built come&nbsp;la SR400 "Lightning"&nbsp;di&nbsp;Deus Ex Machina, la XV950 "Pure Sports" realizzata da&nbsp;LowRide o&nbsp;la XJR1300 "Rhapsody in Blue"&nbsp;by Keino: tutto questo e molto altro sar&agrave; in tour con Yamaha nei prossimi mesi.  E quindi si parte Sabato 28 con la Riding Season, il raduno meneghino sulle rive dell'Idroscalo a cui seguir&agrave; dal 10 al 12 Aprile la prima edizione del Sanremo Motor Bike Show in Liguria. A Maggio, il 9, sar&agrave; di nuovo&nbsp;la Lombardia ad accoglier lo Sport Classic Tour in occasione di The Reunion, quando gli appassionati di special e caf&eacute; racer si incontreranno all'Autodromo di Monza con gare di accelerazione, show e anche un contest di burlesque. Poi&nbsp;ci si sposta a ovest a Lignano Sabbiadoro per il Biker Fest International e la settimana dopo, dal 23 al 24 Maggio, ancora special e passione al Gran Ferro di San Giovanni Persiceto (BO). Lo Sport Classic Tour terminer&agrave; l'ultimo weekend&nbsp;di Luglio, dal 24 al 26, con la terza edizione del vivacissimo SunRide di Pesaro (presso il molo di levante del porto).  In occasione degli eventi Sanremo Motor Bike Show, Gran Ferro e SunRide all&rsquo;interno dell&rsquo;area Yamaha saranno presenti le ultime creture&nbsp;di&nbsp;Jacopo Ghislanzoni, artista emergente specializzato nella realizzazione di opere pop-art sul&nbsp;tema delle due ruote.  &nbsp;  YAMAHA SPORT CLASSIC TOUR 2015 - CALENDARIO  28 Marzo,&nbsp;Milano - Riding Season  10-12 Aprile,&nbsp;Sanremo - Motor Bike Show 9 Maggio,&nbsp;Autodromo Nazionale di Monza - The Reunion 14-17 Maggio,&nbsp;Lignano Sabbiadoro - Biker Fest International 23-24 Maggio,&nbsp;Bologna - Gran Ferro 24-26 Luglio,&nbsp;Pesaro &ndash; SunRide  &nbsp;  Giulia Cassinelli  

Yamaha porta in giro la passione vintage: da domani a fine Luglio la gamma Sport Classic &egrave; in tour

Inizia il Yamaha Sport Classic Tour

Fiat 500 Vintage '57

Guardatelo guidare la sua Morini 3 &frac12;. Guardatelo affrontare i tornanti, guardatelo negli occhi. E' Giovanni Burlando, 75 anni, campionissimo genovese delle corse in salita, in sella dal 1958. Uno stile di guida unico: piedino fuori nei tornanti, come fanno oggi Valentino e gli altri. Le sue moto da corsa (Motobi, Ducati, Aermacchi e Benelli) le curava (e cura ancora oggi) da se', prima nella sua officina di Corte Lambruschini a Genova, ora nel box a Creto, proprio sul percorso della mitica gara genovese "Doria-Creto". Ha gareggiato contro tutti, dagli assi dei circuiti (Pasolini, Agostini) ai miti della salita (Bergamonti, Tenconi e Buscherini). &nbsp; Questo bellissimo video, realizzato da Ugo Roffi, racconta la sua storia. Da non perdere. Federico Garbin    &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;

Moto, gare e tantissima passione... Il pilota genovese Giovanni Burlando ci parla della sua storia in un video

Giovanni Burlando si racconta

Harley-Davidson celebra il passato proponendo una novit&agrave;, la leggendaria latta d&rsquo;olio di Milwaukee utilizzata da meccanici e appassionati di tutto il mondo dal 1935 al 1957. In edizione limitata, la Vintage Oil Can contiene l&rsquo;attuale e apprezzato olio H-D 360 Motorcycle Oil. In questa versione speciale, la consueta confezione di plastica ergonomica &egrave; stata sostituita dalla pi&ugrave; classica latta di metallo nei colori Harley-Davidson.  L&rsquo;olio originale H-D 360 &egrave; stato sviluppato e testato appositamente per il bicilindrico americano. La sua speciale formula contribuisce a prevenire l&rsquo;usura del motore e a mantenerlo pi&ugrave; fresco, pulito e privo di residui, scorie di vernice e corrosione.  La Vintage Oil Can pu&ograve; essere utilizzata in tutti i motori raffreddati ad aria oppure, per gli amanti del collezionismo, entrare a far parte dei cimeli e dei ricordi da tenere in garage o in casa.  L&rsquo;articolo Vintage Oli Can, in edizione limitata, &egrave; distribuito in esclusiva presso i concessionari ufficiali della rete Harley-Davidson, fino a esaurimento scorte.  Prezzo: &euro; 15,00 Iva inclusa  

Per i collezionisti arriva dal passato la storica latta d&rsquo;olio made in Milwaukee 

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