Se dici Volvo&nbsp;pensi subito alla sicurezza. Ma in seconda battuta ci sono senza dubbio stile e innovazione. Ne &egrave; prova la nuovissima XC90, che inaugura un nuovo corso stilistico e nuovo importante capitolo della storia del marchio svedese. Ma ulteriori, pesanti indizi si incontrano rivangando il passato.  Perch&eacute; anche senza andare a ripescare le gloriose Volvo della serie &ldquo;P&rdquo;, non si pu&ograve; non ricordare che Volvo, ad esempio, &egrave; stata l&rsquo;artefice della diffusione a livello mondiale della familiare. Gi&agrave; negli anni &lsquo;70 con la celebre serie 240, successivamente con la 740 e negli anni Novanta con la 850. Quest&rsquo;ultima una vettura storicamente importante per svariati motivi. Il primo, quello tecnico, &egrave; che la serie 850 &egrave; stata la prima a introdurre sulle Volvo di questa categoria il motore anteriore trasversale e la trazione anteriore. E i motori, nella fattispecie, sposarono per la prima volta il frazionamento a cinque cilindri (sia benzina sia diesel, questi ultimi del Gruppo VW). La 850 ha introdotto anche novit&agrave; in materia di sicurezza, ovviamente: come le barre anti-intrusione nelle portiere (SIPS) e i poggiatesta anti-colpo di frusta (WHIPS).  Ma in particolare, con un modello specifico, la Volvo 850 T5 SW&nbsp;ha sdoganato per la prima volta il concetto di wagon sportiva. Parliamo della indimenticabile T5 (turbo, 5 cilindri) che nella met&agrave; degli anni Novanta era particolarmente in voga in Italia. E questo per due motivi: la variante sportiva nasceva con un 5 cilindri turbo di 2.3 litri, ma visto che in quel periodo i motori superiori a 2 litri erano fortemente penalizzati sotto il profilo fiscale, la &ldquo;T5 italiana&rdquo; adottava un 2 litri 20 valvole turbo da 210 cavalli. E bench&eacute; non fosse propriamente a buon mercato, &egrave; stata comunque ben posizionata perch&eacute; costava appena 4 milioni in pi&ugrave; rispetto alla corrispettiva versione aspirata (53 milioni di lire contro 49), pur a fronte di una dotazione di serie pi&ugrave; ricca e prestazioni sensibilmente superiori.  Volvo, peraltro, proprio sulle prestazioni della sua&nbsp;850 T5 SW&nbsp;aveva costruito una vincente strategia di marketing. Basti pensare che nel campionato turismo inglese BTCC veniva schierata, caso pi&ugrave; unico che raro, proprio una 850 SW da corsa. E ancora, nel 1994, proprio la 850 T5 SW di serie stabil&igrave; un record del mondo di velocit&agrave; e durata: 24 ore sull&rsquo;anello di Nard&ograve; in cui la vettur&agrave; copr&igrave; 5209 km a una velocit&agrave; media di 217 km/h. Una punta poco distante da quella massima che la Volvo poteva toccare, nella fattispecie 230 orari dichiarati e 228,9 effettivi da noi rilevati. Spiccavano poi un&rsquo;ottima accelerazione (0-100 in 7&rdquo;74) e notevoli doti di ripresa per via di un propulsore molto elastico, gi&agrave; disponibile a spingere con vigore poco al di sopra dei 2000 giri. Il rovescio della medaglia era rappresentato, ovviamente, da consumi non propriamente contenuti, specie in citt&agrave; dov&rsquo;era difficile coprire pi&ugrave; di 7 km/litro. E anche il comportamento stradale, nonostante le prestazioni elevate, era piuttosto turistico (ma molto comodo) e poco sportiveggiante. Volvo 850 T5 SW - Dati Tecnici e Rilevamenti   &nbsp; Volvo 850 T5 SW -&nbsp;La foto gallery 

Ha sdoganato per la prima volta il concetto di familiare sprint, capace di punte di 230 km/h

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Volvo 850 T5 SW, la prima wagon sportiva

Volvo 850 T5 SW, la prima wagon sportiva