Citroen DS 19, l'erede della Traction Avant

Citroen DS 19, l'erede della Traction Avant

Commissionato a un team di ingegneri guidato da André Lefebvre, la DS 19, sul mercato dal 1955, è rimasta nel tempo un punto di riferimento per la stabilità a quattro ruote. Memorabile l’episodio della serie TV "Chips", del 1977, dove i due famosi poliziotti in moto fermano una DS che percorre, su tre ruote, le highways californiane

di Redazione

24.04.2019 11:05

Fu pensata nel 1938 per uscire all’inizio degli anni 40, ma la seconda Guerra Mondiale e gli aggiornamenti tecnologici portarono avanti il progetto ben oltre le intenzioni. Quando finalmente arrivò il momento del lancio, la DS 19 si presentò come la più avanzata auto della sua epoca. Pierre Jules Boulanger, nel 1938 direttore generale di Citroën, era proiettato sulla necessità di lanciare una erede della Traction Avant.

Citroen DS 19: le foto della 'dea' degli anni 50

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Un'auto, ma soprattutto una "dea" e un "désirée spéciale". Il Marchio francese sottolinea la sua immagine di eccellenza ed unicità con la Citroen DS 19, progettata nel 1938 e messa sul mercato nel 1955, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ecco tutti i modelli in commercio fino al 1975

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Un progetto articolato e complesso, commissionato a un team di ingegneri guidato da André Lefebvre che aveva già lavorato su modelli rivoluzionari come la Traction Avant e la 2CV. I due modelli hanno avuto nella genialità dello scultore e artista italiano Flaminio Bertoni la chiave per offrire su una meccanica avanzata e su un progetto ingegneristico decisamente evoluto anche un “vestito”, in grado di affascinare la gente e conquistare nuovi clienti. Così come accadde per la DS 19.

Citroën 2CV: da 'vettura piccolissima' a icona mondiale

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Presentata al Salone dell'auto di Parigi nel 1948, la 2CV, che diverrà uno dei simboli iconici per eccellenza di casa Citroën, ha avuto una genesi lunghissima. Il progetto T.P.I. (auto piccolissima) nasce addirittura nel 1934 e prende definitivamente il via l'anno seguente, dopo la morte di André Citroën, con delle specifiche a dir poco particolari: una vettura che possa trasportare due contadini in zoccoli e 50 kg di patate, o un barilotto di vino, a una velocità massima di 60 km/h e con un consumo di 3 litri per 100 km. Le sospensioni devono permettere l'attraversamento di un campo arato con un paniere di uova senza romperle, e la vettura dovrà essere adatta alla guida di una conduttrice principiante e offrire un confort indiscutibile. Facile da riparare e manutenere, dai costi ridotti e un'ultima raccomandazione: dovrà essere possibile salire e scendere con un cappello in testa. Il progetto, sospeso durante la seconda guerra mondiale, ebbe una svolta decisiva grazie al lavoro sulla carrozzeria (non richiesto) di Flaminio Bertoni e sul motore di Walter Becchia. I due, non lo sapevano, ma stavano creando una leggenda che sarà in produzione ininterrottamente fino al 1990.

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TELAIO RIGIDO E LEGGERO

Al di là dell’estetica dall’importanza fondamentale, va considerato il contributo di avanzata tecnologia fornito dal progettista Lefebvre e dal suo team. Per la Citroën DS 19 fu realizzato un telaio a piattaforma, rigido grazie a una progettazione accurata dei corpi cavi, ma al tempo stesso in grado di alleggerire il peso globale.

Sulla piattaforma venne fissata una scocca, leggerissima e dotata di punti di ancoraggio per gli elementi della carrozzeria, anch’essi leggeri e smontabili: tetto in plastica, cofano in alluminio, portiere e parafanghi. Il baricentro sotto l’asse delle ruote rendeva impossibile il ribaltamento della vettura, se non per colpa di trampolini o altri elementi artificiali. 

ADERENZA AL SUOLO

Non contento di questo, Lefebvre volle i due terzi della massa della vettura sulle ruote anteriori, direzionali e motrici, in modo da avere una perfetta aderenza al suolo e fece collocare tutti gli organi più pesanti dietro agli assali, così da ridurre al minimo gli sbalzi, anteriore e posteriore.

SOSPENSIONE IDROPNEUMATICA

Grazie alla sospensione idropneumatica (oleopneumatica, ideata da Magès), poi, era possibile alzare la vettura da terra sino a bloccare la sospensione. In tali condizioni, la DS 19, grazie alla sua particolare ripartizione delle masse, può viaggiare anche con una ruota posteriore completamente rimossa.

La caratteristica innovativa fu divulgata non solo da dimostrazioni pratiche durante saloni e prove su strada, ma è stata celebrata da cinema e tv: memorabile l’episodio della serie TV americana "Chips", del 1977, dove i due famosi poliziotti in moto fermano una DS che percorre, su tre ruote, le highways californiane, senza capire come questo sia possibile.

SU TRE RUOTE

La filiale sudafricana dell’azienda, per il lancio dei modelli DS per l’anno 1968, realizzò un filmato dove una “pattuglia acrobatica” di vetture danzano su tre ruote sulla pista di un autodromo, mostrando come la perfetta ripartizione delle masse permetta, anche in caso di frenata d’emergenza e senza tenere il volante, di fermarsi in poco spazio, senza deviare dalla traiettoria, anche dopo l’esplosione di una o due ruote, perfino dallo stesso lato della vettura.

La stabilità della DS 19 è rimasta un punto di riferimento nella storia dell’automobile, anche grazie ai successi raccolti nell’attività sportiva nel corso degli anni di produzione, in gran parte dovuti alle eccezionali qualità stradali date dalla ripartizione delle masse voluta da Lefebvre. 

AERONAUTICA

E ancor di più fece stupore il valore record dell’aerodinamica, un Cx di 0,4 sensazionale per quell’epoca, parliamo del 1955 (e fu prodotta poi fino al 1975): grazie a quel profilo sofisticato la DS riusciva a superare i 140 km/h con un propulsore di “soli” 70 CV e successivamente riuscì a toccare i 200 km/h con un propulsore di doppia potenza. Fu Lefebvre a studiare il progetto e a dare alla DS 19 quel profilo aerodinamico: ma non va dimenticato che fu André Citroën a “strapparlo” all’industria aeronautica in cui l’ingegnere si era formato

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