Alfa Romeo, le auto del futuro. Aspettando l'Alfetta

Alfa Romeo, le auto del futuro. Aspettando l'Alfetta
Il nome dell'ammiraglia non è ancora stato deciso, ma a fine 2018 l'erede di un altra storica serie dovrebbe vedere la luce

di Francesco Forni

14 marzo 2017

Il piani di rilancio di Alfa Romeo sono ben saldi. Anche se potrebbero avere uno svolgimento variabile, seguendo gli orientamenti  del mercato.

I SUV dominano il futuro del Biscione e copriranno tre segmenti: C, D (lo Stelvio) ed E. Ma rimane imprescindibile un'altra "grande" Alfa, oltre allo sport utility. L'ammiraglia, retaggio del glorioso passato, e portabandiera essenziale per autenticare le ambizioni premium. Specialmente in Cina e in America, dove la grandi berline riscontrano apprezzamenti e regalano prestigio.

La vox populi vorrebbe battezzarla Alfetta, ma il nome non è ancora certo. La data invece è più definita. Al termine del 2018, se non ci saranno esigenze particolari o mutamenti del mercato.

Un'ammiraglia per incrociare altre big come BMW Serie 5, Audi A6, Mercedes Classe e Jaguar XF. Sempre realizzata sulla piattaforma Giorgio, ma con dimensioni maggiori rispetto la Giulia. Nell'ordine dei 5 metri di lunghezza: la Maserati Ghibili, tanto per fare un esempio in famiglia misura 4,97 metri.

A vent'anni dall'esordio della non fortunatissima Alfa 166 (1998) una grande berlina della classe di prezzo dai 50.000 euro in su. Forse prodotta a Mirafiori, come già delle auto del Tridente come la Levante.

Dopo o a ridosso dell'ammiraglia dovrebbero arrivare il Grande Suv il crossover, o piccolo SUV, e anche delle sportive, una coupé e una spider, realizzate sulla base della Giulia. Ricordate la Giulia Sprint anticipata da Auto? 

 





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