Nuova Rolls Royce Phantom, l'ottava meraviglia del lusso

Arriva l'ottava serie di quella che è emblema del lusso su quattro ruote. L'attenzione al comfort è assoluta, tale da rendere la Phantom VIII il 10% più silenziosa. Motore V12 biturbo, fari laser da 600 metri di copertura

28 luglio 2017

Sette generazioni in 92 anni di storia. Icona del lusso sconfinato, Rolls Royce Phatom giunge all'ottava serie. L'evoluzione è radicale, tecnica e tecnologica, abbinata a uno stile necessariamente ancorato alla tradizione. Si rischia di esagerare con i superlativi quando sotto la lente finisce una Rolls Royce, inevitabilmente è un raccontare di segni più. A partire dalla nuova "Architettura del Lusso", piattaforma che rappresenta la base della Phantom e, grazie alla scalabilità, sarà l'ossatura di ogni nuova Rolls in arrivo. Il suv Cullinan la prossima tappa, poi seguiranno la Ghost, la Wraith e la Dawn. Tutte beneficeranno di un'architettura del 30% più rigida ripetto al pianale della Phantom 7, interamente in alluminio.

Se lo stile parla da sé, il corto sbalzo anteriore con frontale verticale, la calandra in acciaio inox lavorata a mano, in contrasto con una coda dallo sbalzo ampio e andamento rastremato, non può esprimersi quel che sta sotto. Gli interventi sulla piattaforma hanno reso la nuova Rolls Royce Phantom più silenziosa del 10% rispetto alla precedente serie a 100 km/h, merito dell'utilizzo di materiale fonoassorbente disposto pressoché ovunque. Dal doppio strato in alluminio sul fondo della vettura e la paratia tra vano motore e abitacoli, alla schiuma densa iniettata per isolare la cabina.

Non restano escluse le portiere, il padiglione, persino il bagagliaio. Ben 130 kg di materiale fonoassorbente per toccare nuove vette del concetto di guida con il proverbiale "Effetto tappeto volante" Rolls Royce. I vetri sono spessi 6 millimetri, le gomme Silent seal presentano una schiuma specifica per filtrare i rumori più nascosti nella rotazione dei cerchi da 22 pollici: l'idea vale 9 db di riduzione. 

Un ruolo essenziale lo svolgono le sospensioni, pneumatiche e adattive, con la funzione predittiva fino a 100 km/h, grazie alla telecamera stereoscopica dietro il parabrezza, che scansiona l'area davanti al veicolo e modifica preventivamente la rigidità degli ammortizzatori. Elementi posti in uno schema con asse anteriore a doppi bracci sovrapposti e un posteriore a 5 leve. 

Il classicismo Phantom si sposa con la modernità e sfoggia fari anteriori laser, rilanciati come i più potenti sul mercato, in grado di illuminare fino a 600 metri davanti al veicolo. Altro tocco tecnologico, la chiusura automatizzata delle portiere posteriori. Quando il proprietario si accomoda sui sontuosi sedili posteriori, chi per lui sfiorerà la superficie touch sulla maniglia e si chiuderà la portiera  (ovviamente controvento, un must Rolls Royce). 

I sistemi di assistenza alla guida offrono i servizi di avviso di collisione imminente con riconoscimento dei pedoni, i "warning" sul cambio corsia, proseguendo con la visuale effetto elicottero in abbinamento al tetto panoramico, realizzata grazie a quattro telecamere dedicate. A bordo, la connettività passa da un hotspot wifi. E' la modernità necessaria, che interessa anche il cruscotto. O meglio: The Gallery. Una fascia unica in vetro temperato dietro alla quale si cela la strumentazione virtuale da 12,3 pollici. La chicca è costituita da uno spazio apposito per ospitare una miniatura, realizzazione pregiata secondo i desideri del committente.

Inutile sottolineare l'estrema cura e la qualità dei materiali, delle essenze di legno, la presenza dei tavolini picnic per i passeggeri posteriri, come il Rear Theatre Monitor, tutti azionabili elettricamente. Il poggiabraccio è studiato per assicurare la massima ergonomia e comfort, ispirato alle soluzioni degli yachts J Class. Rolls Royce Phantom VIII si potrà avere con sedute posteriori lounge, sedute singole, con poggiabraccio estraibile o con una console di comando fissa e relativo spazio per cristalli, bottiglie di champagne e vano refrigerato. 

Ultima nota per il cuore, il motore V12 da sei litri e tre quarti di cubatura. Tradizionalissimo nel frazionamento e cilindrata, non fosse per il passaggio al doppio turbo in lugo del precedente aspirato. Sviluppa 571 cavalli e 900 Nm di coppia già a 1.700 giri/min, trasferita alle ruote posteriori con l'ausilio di un cambio 8 marce ZF. 

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