La Tesla Model X Plaid accelera meglio di una hypercar

Se ci limitassimo al quadro prestazionale di Tesla Model X Plaid, verrebbe da domandarsi se le hypercar odierne abbiano ancora senso di esistere. Chiaro che un Suv non potrà mai competere a livello di dinamica di guida, ma quando sulla carta si dichiara un passaggio da 0 a 100 km/h di soli 2,6 secondi e una potenza nell'ordine dei 1020 cavalli (!) è chiaro che si è (in parte) sconfinato rispetto al proprio raggio d'azione.

Che poi Tesla, sia nel bene che nel male, ami far discutere pure sul fronte della tecnica è un dato di fatto. Questa versione della Model X, che riprendere le specifiche della Model S in edizione Plaid, offre una serie di spunti davvero interessanti. Da non dimenticare il dato relativo alla coppia: 1424 Nm. Dire che potreste trainarvi una casa è poca cosa. Al di là della battuta, il dato ufficiale è altrettanto considerevole, visto che la capacità di traino si attesta intorno ai 2.300 kg.

Pulizia assoluta

Esteticamente la Tesla Model X Plaid conferma le tipicità della gamma. Che tradotto significa che ciò che conta sta sotto pelle. Al di là del gusto personale, la linea del grande Suv elettrico fa della aerodinamica uno dei suoi punti di forza. Un vantaggio che può valere l'aggettivo “filante”, ma aiuta soprattutto a migliorare l'autonomia di marcia complessiva. Per chi ama i numeri, il coefficiente di Drag si attesta a quota 0,24.

Lo stesso minimalismo che definisce il design esterno prende forma anche a bordo. Rispetto al passato la volumetria interna non è mutata. I posti sono sempre quelli (sei per la Plaid) e il volume di carico anche: variabile a seconda della conformazione e del numero di sedute. A fare la differenza è la plancia, che trae spunto dall'esperienza di Model 3 e Y. Tutto si risolve quindi con il display touchscreen da 17" posto al centro. È inclinabile sia a destra che a sinistra, e ha una risoluzione di 2200x1300. C'è pure a differenza di Model Y e Model 3 un quadro strumenti digitale davanti al guidatore.

Ciò che sulle prime può spiazzare è invece il volante Yoke. Una sorta di cloche, che abbandona il classico formato circolare. Migliora la visuale frontale, ma muta (per un certo pubblico tradizionale e tradizionalista) le prospettive di guida. Come va? Leggete ancora qualche riga più in fondo.

La dotazione di serie si completa con il climatizzatore tri-zona, i sedili anteriori ventilati e il filtro dell'aria HEPA. Ma se il vostro interesse è la componente multimediale, sappiate che presenzia un processore fino a 10 teraflops di potenza. Essendo disponibile una discreta quantità di videogiochi, con cui giocare da qualsiasi sedile grazie alla compatibilità con cuffie e controller wireless, è un dato che andava menzionato.

Il segreto è il carbonio

Tanta prestanza, vedi lo 0 a 100 di cui sopra, ha ovviamente delle fondamenta da cui partire. In realtà sono tre, ovvero la formazione tri-motore della versione Plaid di Model X. Una disposizione tecnica condivisa anche con la Model S. Un motore è demandato alla gestione dell'asse anteriore, mentre due motori regolano quello posteriore. Sostanzialmente al retrotreno c'è un motore per ruota. Un vantaggio non solo in termini di potenza assoluta, ma pure di gestione della stessa e quindi della trazione.

In questa “sezione” della Model X Plaid oltre ai due motori, ci sono due inverter e due trasmissioni. Ci sono pure tre pompe dell’olio: due per i motori e una per le due trasmissioni. Tutte le unità del Suv Tesla sono del tipo sincrono a magneti permanenti, ma ciò che le distingue è il fatto di avere i rotori in carbonio. Sono poi dotati di cavi ad alto voltaggio in rame.

Per garantire un'autonomia di 543 km sfrutta il potenziale di un accumulatore specifico. Il pacco batteria è infatti realizzato con 7.920 celle cilindriche di tipo 1865. Sono collocare in 5 grandi moduli da 1.584 celle ciascuno, che significa 72 celle disposte su 22 file, che si traduce in una capacità complessiva di circa 100 kWh.

Su strada...

Il volante alla supercar ci ha convinto poco. Lo sterzo non è così diretto da poter effettuare una svolta girando solo di 180 gradi. Quando si supera quel limite si sente la mancanza di una corona tradizionale circolare. E poi la barra orizzontale è davvero larga. Ma sulle prime è divertente da usare, portando alla memoria i fasti degli anni '80, ma soprattutto di K.I.T.T.. Ciò detto, cosa che lascia basiti, indipendentemente dal fatto che abbiate avuto modo o meno di guidare una supercar moderna, è l'accelerazione.

Ci sono tre modi differenti di cui disporre: Soft, Sport, e Plaid. Il primo è caldamente consigliato se siete nel traffico, il secondo è divertente e appagante, il terzo richiede una certa attenzione. Un vera follia, che vi catapulta realmente nell'iperspazio. E se sbattete la testa contro il poggiatesta alla prima “sgasata” sappiate che è tutto nella norma. Non è possibile descrivere a parole la violenza con cui la Model X Plaid è in grado di accelerare. Davvero qualcosa fuori dal comune. Anche la sensibilità dell'acceleratore è immediata, per questo è doveroso avere lo spazio per affondare divertirsi ad accelerare. Il modo Plaid da accesso alla modalità Drag Strip, ovvero il launch control. Che, causa meteo avverso, non abbiamo provato. Ma ci rifaremo!