Cop26, la provocazione Transport & Environment Italia «Meno auto circolanti e veloce transizione verso l’elettrico»

Cop26, la provocazione Transport & Environment Italia «Meno auto circolanti e veloce transizione verso l’elettrico»

"Occasione persa non aver aderito agli impegni assunti da altri Stati"

di Francesco Forni

15.11.2021 ( Aggiornata il 15.11.2021 08:45 )

Cop26. la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ha chiuso in chiaroscuro, ma l’automobile è sempre nell’occhio del ciclone.

Come noto l‘Italia non ha aderito, al pari altri Stati, a un addio ai veicoli endotermici entro il 2035.

Tra le reazioni più dure al dibattito che si è generato quella di Carlo Tritto, Policy Officer per la divisione italiana di Transport & Environment, la influente  federazione di associazioni a scopo non governativo con sede a Bruxelles. “Mai come durante la COP26 si stanno evidenziando i limiti e le incompatibilità che le nostre economie, basate sulle fonti fossili, hanno sulla salute del Pianeta.  Se a livello internazionale è molto positiva l’adesione dell’Italia alla dichiarazione per mettere fine alle garanzie pubbliche per nuovi progetti di estrazione di petrolio e gas (‘dirottando’ così 8 miliardi di finanziamenti dalle fonti fossili all’energia pulita), dall’altra è un’occasione persa per l’Italia non aver aderito agli impegni assunti oggi alla COP da altri Stati per dire addio alle auto a carburanti fossili entro il 2035”. 

Tritto rincara la dose “Eppure l’Italia detiene il record europeo  per densità di automobili (655 ogni 1000 abitanti) e non stupisce che il settore dei trasporti sia il principale driver delle emissioni di gas serra italiane, circa un quarto del totale. Come mostrano i recenti dati ISPRA, solamente le auto sono responsabili del 16% delle emissioni climalteranti della nostra economia. Questi numeri provano quanto sia urgente accelerare non solo nelle politiche e scelte internazionali ma soprattutto su quelle nazionali, rischiando altrimenti di risultare incoerenti”.

Tritto punta il dito, Transport & Environment, chiede di ridurre il parco delle auto circolanti e di spingere verso una sua decisa elettrificazione. “Le auto elettriche già oggi possono abbattere drasticamente le emissioni di gas serra. E contemporaneamente evitare, non avendo il tubo di scappamento, migliaia di morti premature dovute alla qualità dell’aria. È dalle auto che bisogna iniziare a dimostrare la volontà di passare dal bla bla bla all’azione. L’Italia deve supportare in sede europea il 2035 come data di phase-out per veicoli endotermici. E favorire target intermedi ambiziosi, al contrario di quanto dimostrato durante la giornata odierna alla COP26. Solo così potrà accompagnare l’industria nella trasformazione del settore dei trasporti verso le zero emissioni”.

Un aut aut fattibile?

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