Le immatricolazioni del segmento electric non vantano numeri positivi: nel mese di settembre sono state immatricolate solo 5.088 unità
07.10.2022 ( Aggiornata il 07.10.2022 18:21 )
Il mercato auto di settembre 2022 ha visto una buona ripresa per le auto a benzina e Diesel immatricolate, ma un forte calo invece per quelle elettriche. Infatti, secondo i dati dell'UNRAE, le immatricolazioni delle auto a batterie sono state 5.088. Il numero, paragonato all'anno 2021, non è per niente confortante in quanto registra il 40% in meno di veicoli “green” venduti (l'anno precedente erano 8.496). Per quanto riguarda le ibride plug-in, ne sono state immatricolate 4.452, anche qui se si paragona all'anno 2021 dello stesso periodo, si può segnalare il 20% in meno.
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Quello che sorprende è che in teoria se si considera la crisi energetica che sta mettendo in ginocchio molti italiani, è strano che la spinta sia stata più verso le auto a combustione interna, piuttosto che quelle elettriche. La transizione, infatti, è l'obiettivo che molti Paesi vogliono raggiungere. Basti considerare che per il 2035 sarà vietato l'uso di vetture a benzina e Diesel. Invece, in questo caso, è l'immatricolazione di questi veicoli ad essere auementata.
Il Presidente dell'UNRAE, Michele Crisci, si esprime così: “In primo luogo un robusto stimolo al rinnovo di un parco circolante molto anziano che causa conseguenze drammatiche in termini ambientali e di sicurezza stradale. Occorre, poi, accelerare l’infrastrutturazione di tutto il territorio nazionale con punti di ricarica pubblici e privati, indicando chiaramente tempi, luoghi, tipologie di colonnine da installare e soggetti incaricati di gestire gli investimenti. Infine, una revisione strutturale della fiscalità che pesa sul settore, sia nei confronti dei privati sia delle aziende. Il tutto – conclude - facendo salve le esigenze di equità sociale e di coesione territoriale”.
C'è poi da sottolineare che un altro problema è la scarsità di punti di ricarica. Su questo si è mosso il Parlamento europeo, il quale ha proposto di installare entro il 2026 punti di ricarica ogni 60 km lungo le principali strade e autostrade dei Paesi dell'Unione Europea, compresa dunque l'Italia. La speranza è che questo, come l'utilizzo usato più correttamente degli incentivi, possa stimolare all'acquisto di auto elettriche affinché anche la transizione risulti essere il più “facile” possibile.
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