Auto elettriche e ibride, aumentano i controlli del fisco nel 2023

Tra le novità che dovrebbero arrivare nel 2023, apportate dal governo Meloni, ci sono senza dubbio maggiori controlli: la lotta all’evasione fiscale, infatti, è uno dei punti cardine delle promesse fatte dalla presidente. E in questi controlli non mancheranno quelli relativi al settore dei motori, con la Guardia di Finanza che farà il lavoro maggiore.

Cosa succede nel 2023

In particolare, la Gdf punterà la sua lente sui modelli con potenza superiore a 120 kW se si tratta di veicoli ibridi e a 70 kW in caso di quelli elettrici. Il motivo? Come ben sappiamo, le vetture a zero/basse emissioni hanno attualmente dei costi molto elevati, specialmente quelle con una potenza importante, elemento questo collegato “all’evoluzione del contesto di riferimento caratterizzato dall’appeal in crescita per i veicoli ad alimentazione elettrica o ibrida”, come si legge in una circolare della Guardia di Finanza

Com’è accaduto in passato per auto quali Ferrari, Lamborghini, Porsche (le auto di lusso hanno sempre rappresentato un “segnale” per trovare gli evasori), la Gdf cercherà di capire se chi ha fatto l’acquisto ne abbia effettivamente la possibilità economica. Insomma, l’obiettivo è controllare come gli italiani spendono i loro soldi e trovare possibili evasori (senza contare che c’è chi percepisce sussidi pur non avendone diritto).

Dal 2023 l’attenzione si sposta sui modelli ecologici che aggiorneranno il sistema del Cete (Controllo Economico del Territorio) che permette alla Guardia di Finanza di incrociare i dati sui redditi e quelli che riguardano altri patrimoni detenuti dal contribuente, individuando eventuali posizioni a rischio.

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