Mercato auto, risalita lenta

Mercato auto, risalita lenta

I dati delle immatricolazione fanno segnare una crescita, lenta è costante, ma c'è poco da essere positivi analizzando il quadro generale

di Pasquale Di Santillo

02.03.2023 11:00

Risalita. Costante, lenta, forse troppo, ma risalita. I dati di immatricolazione del mercato italiano delle auto a febbraio hanno fatto registrare un altro segno positivo, per un 2023 che si prospetta come un anno di recupero dei volumi persi l’anno precedente. Nel mese appena concluso il segno positivo arriva a +17,5% rispetto al 2022 con 130.65 immatricolazioni contro le 110.915 dello scorso anno. Così, nei primi due mesi del 2023 siamo a +18,2%, risultato figlio anche al graduale anche se ancora parziale  ripristino delle forniture e delle consegne dei modelli. Il quadro infatti, al netto delle diatribe politiche in atto a Bruxelles, tra blocco alle vendite dei motori a combustione interna e rinvii vari, non autorizza ad esagerare con l’ottimismo. Infatti, se si confronta il dato di vendite dei primi due mesi dell’anno con quello del 2019, torniamo indietro un deprimente -24,7%.

Sfida

In attesa si sciolga il nodo UE e si pronunci anche il Consiglio Europeo, Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta in Italia le Case automobilistiche estere, ha ribadito: “L’industria automobilistica è pronta a raccogliere la sfida delle emissioni zero in applicazione del principio della neutralità tecnologica. Ma tale obiettivo potrà essere raggiunto solo attraverso un coordinamento stabile e programmato tra industria, mercato e istituzioni e attraverso i necessari sostegni”. 

Comprensione e incentivi

Senza queste condizioni, l’Italia rischia di diventare il fanalino di coda in Europa e di trasformarsi in un paese di serie B, con seri problemi a livello industriale e occupazionale: “L’industria italiana va difesa e rilanciata non con azioni protezionistiche, anche di tipo commerciale, ma creando le condizioni per portarla tecnologicamente all’altezza delle altre aziende europee e mondiali. Il nostro Paese non merita di perdere questa opportunità di crescita e sviluppo. Serve accelerare l’infrastrutturazione di colonnine di ricarica pubbliche, potenti e veloci, in particolare lungo le autostrade o strade statali, ma anche di quelle private. La transizione va fatta recepire al consumatore fornendo rassicurazioni circa piani e strategie per la cui realizzazione sono necessari incentivi che però, secondo l’UNRAE, devono essere meglio congegnati rispetto a quelli attuali”. 

Le proposte

Sempre a proposito i incentivi, sono queste le proposte dell’UNRAE

-  Includere tra i beneficiari tutte le persone giuridiche, senza esclusione alcuna.
-  Eliminare le soglie del price cap, o in alternativa ripristinare una soglia unica a 50 mila euro.
-  Allungare i termini per il completamento delle prenotazioni ecobonus da 180 a 360 giorni.
-  Riportare al 2023 il fondo-incentivi inutilizzato nel 2022, 125 mln per la fascia di emissioni 0-20 g/Km e 147 mln per la fascia 21-60 g/Km.
-  Accelerare l’iter dei recenti decreti sul finanziamento per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica a favore di privati e condomini che, allo stato attuale, prevedono tempi di attuazione molto lunghi.
-  Emanare velocemente le norme attuative per la realizzazione di colonnine di ricarica, come previsto dai decreti MASE.
Resta, infine, ancora insoddisfatta la necessità di una revisione strutturale del trattamento fiscale delle auto aziendali, modulando detraibilità IVA e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2. 

Struttura del mercato

La struttura del mercato del mese, mostra un andamento di crescita iper tutti i canali di vendita. I privati a febbraio crescono del 2,9% (6,4% nel bimestre), mentre continua il boom del noleggio a lungo termine (rispettivamente +54,8% e +59,5%).

Tra le alimentazioni, benzina e diesel segnano una crescita delle immatricolazioni nel mese, con il benzina che si mantiene al 26,1% di quota (in linea con il 26,3% del cumulato) e il diesel che scende al 19,2% (-3,0 p.p. e al 19,1% nel bimestre). Il Gpl sale al 10,1% di quota nel mese, in linea con il 10,2% del cumulato, mentre il metano arriva a coprire lo 0,2% delle preferenze nel mese e nel bimestre. In febbraio, come anticipato anche a causa di incentivi mal congegnati, le elettriche crescono di poco (+20,8% nel due mesi, con una nota che sta quella bassa del bimestre 2022, cioè 3,1%. Mentre vola l’ibrido (full e mild) che cresce del 25,5% con una quota del 36,5%.

Meglio di niente, aspettando Bruxelles.

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