Caso Daihatsu: al via i risarcimenti dopo la bufera delle auto truccate

Caso Daihatsu: al via i risarcimenti dopo la bufera delle auto truccate

Il provvedimento è stato preso dopo che l'azienda ha sospeso l'invio dei veicoli non conformi destinati ai mercati del sud-est asiatico e dell'America centrale e meridionale

di Redazione

28.12.2023 ( Aggiornata il 28.12.2023 15:57 )

In seguito al recente scandalo che ha coinvolto l'inchiesta sulla presunta "falsificazione" dei risultati dei crash test, Daihatsu ha annunciato provvedimenti decisi per limitare le conseguenze del blocco della produzione. Un portavoce dell'azienda ha dichiarato che saranno risarciti i 423 fornitori nazionali, con cui la Daihatsu intrattiene rapporti commerciali diretti, a causa della sospensione delle attività produttive negli stabilimenti in Giappone.

Una bufera che colpisce mezzo mondo

La sospensione delle spedizioni è stata attuata in seguito alle indagini sulla sicurezza che hanno rilevato problemi su 64 modelli, tra cui più di venti venduti con il marchio Toyota. Daihatsu ha interrotto l'invio dei veicoli non conformi destinati ai mercati del sud-est asiatico e dell'America centrale e meridionale, conme Thailandia, Indonesia, Malaysia, Cambogia, Vietnam, Messico, Ecuador, Perù, Cile, Bolivia e Uruguay. Il portavoce ha confermato che l'azienda valuterà attentamente l'impatto dello stop produttivo sulla vasta rete di fornitori, compresi quelli di dimensioni più contenute. Il risarcimento agli stessi fornitori sarà valutata in base ai volumi di affari intercorsi. Al momento, la Daihatsu ha ripreso la produzione delle auto a marchio Perodua in due stabilimenti e ripreso le consegne dei veicoli attraverso la sua filiale in Indonesia. La produzione, secondo quanto comunicato, non riprenderà prima della fine di gennaio 2024.

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