Produzione auto in Italia, spunta Chery tra le case "corteggiate"

Noto per la partnership di lungo corso in atto con il Gruppo DR, recentemente alle cronache per il piano di espansione in Europa con i marchi Omoda e Jaecoo - da commercializzare anche in Italia -, il Gruppo Chery finisce nell'elenco di quei costruttori ai quali guarda il governo italiano per incrementare i volumi produttivi di auto realizzate in Italia.

Dopo i contatti avuti con Byd e le discussioni con Tesla, il forte indiziato per contribuire all'obiettivo di 1,3 milioni di auto prodotte in Italia - da un volume di poco meno di 800 mila unità assicurate nel 2023 da Stellantis - è proprio Chery, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Reuters.

Chery possibilista sulla produzione in Europa

Byd ha chiarito come un'espansione della produzione, dopo l'impegno annunciato in Ungheria per il primo impianto europeo, sia immaginabile solo in una fase successiva al consolidamento che dovrà realizzare il marchio in Europa. 

Quanto alla presenza europea di Chery e la produzione nel vecchio continente, si registrano le parole di Jochen Tueting, direttore operativo di Chery Europa: "Stiamo esplorando diverse possibilità in tutta Europa, alla ricerca dell'installazione potenziale di una produzione locale per il futuro. Stiamo intrattenendo discussioni in varie località sparse in Europa in questa fase".

Secondo le fonti raggiunge dall'agenzia Reuters, oltre a Chery vi sarebbe Great Wall Motor tra gli interlocutori con i quali il governo sarebbe in contatto.

Omoda e Jaecoo non solo elettrico

Quel che più conta di un potenziale impegno produttivo da parte di Chery in Italia (la Spagna sarebbe l'altra opzione europea al vaglio) è la strategia sul prodotto di serie, bilanciata tra modelli elettrici e proposte termiche. I modelli Jaecoo - marchio presentato nel 2023 - J7 e J8 sono spinti da motori benzina e ibridi plug-in, è il volto "premium" di Chery. 

Quanto a Omoda, i suv C5 ed E5 guardano al segmento C con proposte turbo benzina ed elettrica, modelli del dfebutto a inizio 2024 nel Regno Unito.