Sulla nave portacontainer Dali, veicoli come auto, camion e moto ammontavano a circa il 30,9% del carico totale: le conseguenze del tragico incidente
02.04.2024 ( Aggiornata il 02.04.2024 12:21 )
Il crollo del Francis Scott Key Bridge di Baltimora, avvenuto lo scorso 26 marzo, ha lasciato sgomento il mondo intero e ha causato notevoli disagi anche nel settore dell'industria automobilistica. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale infatti, i veicoli rappresentano la prima categoria per volume di carico, con una percentuale del 30,9 che comprende auto, camion e mezzi a due ruote.
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Al secondo posto si collocano i container, con il 26,6% del carico totale, seguiti dal dry bulk, che include materiali grezzi come carbone e grano, con il 24,1%. Le stime delle spese legate all'incidente variano, con Barclays che indica un costo potenziale intorno ai 3 miliardi di dollari, mentre Lloyd's di Londra valuta i danni al ponte a 1,2 miliardi. "A seconda della durata del blocco e della natura della copertura per l’interruzione dell’attività nel porto di Baltimora, le perdite assicurate potrebbero ammontare a un valore compreso tra 2 e 4 miliardi di dollari", ha detto Marcos Alvarez, managing director per i rating assicurativi globali presso Morningstar Dbrs.
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