Abbiamo guidato la XL1: fa 100 Km con un litro

Abbiamo guidato la XL1: fa 100 Km con un litro

di Redazione

12.03.2013 ( Aggiornata il 12.03.2013 12:13 )

Percorrere 100 km con un litro di carburante? Sembra fantascienza, eppure l’auto capace di riuscirci esiste già. Si chiama Volkswagen XL1 ma a dispetto della sigla futuristica, non si tratta nemmeno di un semplice prototipo, ma di una vettura finita e completa in ogni dettaglio. Che sta per essere messa in produzione in piccola serie e andrà in vendita tra pochi mesi. L’abbiamo guidata in anteprima, per renderci conto di che effetto fa viaggiare a chilometri zero con un litro.

La genesi di questa vettura si deve al grande boss del gruppo VW, Ferdinand Piech, uomo di grandi visioni tecniche. E risale a tanti anni fa. Piech, che fa parte della dinastia Porsche per parte di madre, negli Anni ‘60 e ‘70 era il capo del reparto corse Porsche (la leggendaria 917 nacque sotto il suo comando) e fin da allora aveva la convinzione di quanto fosse determinante, anche nel motorsport, impiegare materiali leggeri per diminuire al massimo il peso dell‘automobile. Nelle corse allo scopo di aumentarne le prestazioni, nel campo delle auto stradali per migliorarne l’efficienza e i consumi. Negli anni ‘90 Piech, assunto il comando della Volkswagen, fece costruire e mettere in vendita una versione speciale della Vw Lupo estremamente alleggerita e risparmiosa che arrivava a percorrere 100 km con tre litri di gasolio.

Ma il traguardo ambizioso che aveva in mente era un altro: costruire la prima auto al mondo a rompere il muro dei 100 km con un solo litro di carburante. C’è voluta la tecnologia dell’ibrido, motore termico+gasolio, per raggiungere l’obiettivo. Gli ingegneri tedeschi hanno lavorato oltre dieci anni raffinando e perfezionando il progetto XL1 prima di poter dire che l’ambizioso traguardo posto da Piech era stato ottenuto. Il primo prototipo che allora si chiamava L1, nato nel 2003, era una specie di basso siluro biposto con i sedili in fila uno dietro l’altro per rendere più profilata l’aerodinamica e somigliava più a un veicolo da record che a una vera automobile. Pesava appena 290 kg, aveva un motore diesel monocilindrico per consumare ancora meno, faceva già 0,99 litri per 100 km (che vuol dire percorrere 101 km con un litro) ma era quasi inusabile sulle strade di tutti i giorni per la scomodità delle forme e le vibrazioni del motore.

Una seconda generazione nacque nel 2009 e stavolta era più “civile”, un motore già di tipo full hybrid ma aveva ancora i posti in linea e poi eccedeva i limiti promessi: 1,39 l/100 km, pari a 72 km/litro. Non ci eravamo ancora. Finalmente la terza generazione, chiamata XL1, ha segnato un deciso passo in avanti: motore bicilindrico Tdi full hybrid di 800 cc da 48 cavalli, cambio Dsg, sistema plug-in, batterie al litio per permettere al motore elettrico (che eroga 27 cv) di arrivare a 50 km di autonomia puramente elettrica. Così la X1 ha ottenuto e superato gli obiettivi sperati: 0,9 l/100, ovvero 111 km con 1 litro di gasolio! E soprattutto è diventata una vera automobile usabile sulle strade di tutti i giorni: ora le due persone siedono affiancate, anche se leggermente sfalsate per ridurre la larghezza totale dell’auto.

C’è un bagagliaio discreto e la XL1 dentro è spaziosa dentro quanto basta per far stare comodamente i due occupanti. Il frontale è largo e piatto, poi verso la coda la XL1 diventa profilata e aerodinamica; tanti artifici servono a migliorarne l’efficienza energetica: le ruote dietro sono coperte per generare meno vortici e quelle anteriori hanno i cerchi carenati; mancano i retrovisori per evitare di avere sporgenze che peggiorassero l’eccezionale Cx di 0,185. Questa è l’unica cosa cui bisogna abituarsi quando si sale al volante: i due retrovisori esterni sono sostituiti da due telecamere che proiettano su due piccoli display collocati sugli sportelli l’immagine posteriore e bisogna spesso abbassare lateralmente lo sguardo per osservare il traffico alle spalle prima di cambiar direzione.

Per il resto, la Volkswagen L1 si guida come una normale automobile, solo che si è seduti molto in basso: come su una sportiva. Pensate che è più corta di una Polo e più bassa di una Porsche Cayman. E poi manca il servosterzo (sempre per salvaguardare energia). Non dà fastidio perché le ruote sono di piccola sezione, salvo nelle rotonde o nelle manovre dove la durezza dello sterzo si fa sentire. AL centro della plancia c’è un bel pulsante E che se schiacciato privilegia la propulsione elettrica. E allora si viaggia in silenzio, anche a velocità sostenuta, ascoltando soltanto il rumore di rotolamento dei pneumatici; ma quando serve potenza basta schiacciare a fondo il gas e il motore Tdi a gasolio subentra con un buffo rumore da trattore.

Alla fine si guida come un’auto normale, solo che alla fine del viaggio ci si sente gratificati osservando la rassicurante informazione del consumometro che dal cruscotto, in perfetta grafica Volkswagen, ti ammicca dicendoti “0,9 L/100”. Noi nel nostro test abbiamo coperto 44 km praticamente con un paio di bicchieri di gasolio. Alla bella media di 110 km con un litro! Scusate se è (troppo) poco...

Alberto Sabbatini



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