Renault Zoe, elettrica “tout court”

Renault Zoe, elettrica “tout court”

di Redazione

27.03.2013 ( Aggiornata il 27.03.2013 11:56 )

La Renault è sempre più determinata a lasciare un imprinting indelebile sull’avvento – vicino o lontano che sia - dell’era elettrica. La Zoe, infatti, è la prima vettura europea di grande serie pensata specificamente per questo tipo di propulsione e non è frutto di un adattamento di una vettura già esistente con motore convenzionale come nel caso delle Kangoo e Fluence Z.E. Per le inevitabili economie di scala, però, alcune componenti strutturali derivano dalla Clio (rispetto alla quale la Zoe è più lunga solo di una paio di centimetri), mentre le sospensioni anteriori provengono dalla Megane.

La linea è personale e gradevole, anche se meno affilata rispetto alla Clio, mentre dentro imperano le plastiche rigide, seppure ben realizzate e con un piacevole design “lounge”. Lo spazio è ottimo anche dietro per un’auto di segmento B, però la presenza delle batterie al litio sotto il pavimento obbliga a tenere le ginocchia leggermente più alte rispetto alla norma. In base al solito ciclo di prova “fantasioso” (in questo caso è il NEDC), l’autonomia dovrebbe essere di 210 km ma la Renault, più realisticamente, promette da 100 a 150 km, secondo l’uso che si fa di acceleratore e dispositivi elettrici.

E durante la nostra prova, che però non prevedeva tratti autostradali (i più penalizzanti per un’elettrica), abbiamo verificato la sostanziale veridicità di questi valori. Si tratta quindi di un responso molto buono, merito sia della progettazione specifica della Zoe, sia dell’affinamento del sistema di recupero dell’energia in frenata, dell’adozione di un impianto di riscaldamento a pompa di calore e di pneumatici a bassa resistenza al rotolamento più efficienti: un “pacchetto” che, secondo la Renault, permetterebbe di ridurre il consumo di elettricità del 25%. Un ulteriore risparmio del 10% viene dalla funzione Eco, che riduce la potenza del motore e l’assorbimento del sistema di climatizzazione.

La vettura è dotata di un sistema di ricarica praticamente onnivoro, che può utilizzare sia la rete domestica da 3 kW (però con una “wall box” da acquistare o noleggiare a parte), sia colonnine da 22 o 43 kW. I tempi di ricarica sono di 6/9 ore nel primo caso, di un’ora per recuperare l’80% del range nel secondo e mezz’ora nel terzo, sempre per un pieno all’80%. Il tutto costa 21.650 euro nel caso della versione Life, che è già quasi full optional, o 23.450 euro per le Zen e Intens, con dotazioni più voluttuarie. A queste cifre vanno aggiunti mediamente 80 euro al mese per l’affitto delle batterie, secondo la consuetudine Renault. Però, poi, un rifornimento completo può costare anche a 2 euro, sebbene le cifre possano variare di molto secondo le innumerevoli tariffe dell’energia elettrica.

Su strada, come tutte le elettriche, la Zoe sorprende nella partenza da fermo e nelle riprese dalle basse velocità consentite dal motore da 65 kW (88 cv) e 220 Nm (22,4 kgm): la Casa dichiara 4” da 0 a 50 km/h e 8”6 da 0 a 80 km/h. Poi, all’aumentare delle andature, si fa progressivamente sentire il sistema di limitazione del consumo, per cui il passaggio 0-100 si fa in 13”5 e la velocità massima è plafonata a 135 km/h. Sono valori, comunque, che permettono di adottare con profitto perfino una guida brillante in città e sul misto stretto, anche se, in questo caso, si avverte la mancanza di una funzione che aiuti in decelerazione simulando il qualche modo l’effetto di una scalata.

Lo sterzo è leggero e un po’ asettico ma sufficientemente rapido, mentre la frenata è potente ma il comando ha un’azione un po’ lunga alla quale bisogna “fare il piede”. Le sospensioni, mediamente morbide, si irrigidiscono sulle sconnessioni secche ed è il prezzo che occorre pagare su un’auto il cui peso, a pieno carico, tocca quasi le due tonnellate. In ogni caso, l’auto c’è e ora tocca al nostro Governo fare qualcosa. In Francia, con gli incentivi statali, la Zoe costa 13.700 euro, quindi molto meno di una Clio di pari potenza ed equipaggiamento. Speriamo che anche da noi qualcosa si muova.


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