Auto a Metano, officine sempre fondamentali per la diffusione

Auto a Metano, officine sempre fondamentali per la diffusione
L'analisi di Federmetano sull'importante sviluppo degli impianti a Gas naturale, di fabbrica e aftermarket

di Redazione

26.05.2015 ( Aggiornata il 26.05.2015 11:31 )

La metanizzazione dei veicoli in Italia dal primo dopo guerra fino alla fine degli ’90 è passata inevitabilmente dalle trasformazioni in after-market delle auto alimentate a benzina. Gli operatori della distribuzione del metano per auto hanno dovuto creare i presupposti per aumentare i veicoli alimentati a metano attraverso proprie officine e/o con la  collaborazione di officine esterne. Federmetano dal 1948 ad oggi ha sostenuto tali attività creando sinergie fondamentali con gli attori del settore, costruttori di kit, di serbatoi metano, per favorire l’installazione degli impianti sulle auto, anche mediante una attenta partecipazione ai tavoli tecnici dei Ministeri preposti e degli Enti istituiti alla verifica dei collaudi periodici dei serbatoi.

Senza l’ausilio delle grosse compagnie petrolifere, è stata creata una importante rete di distribuzione, per anni la principale nel mondo, grazie alla tenacia e l’organizzazione di operatori privati, contraddistinta da una vera e propria passione per un settore, che per caratteristiche ecologiche e di risparmio economico, sono risultate vincenti per il trasporto privato, di aziende e pubblico, nonostante le difficoltà incontrate nel corso dei vari decenni. E’ stato possibile creare dei veri e propri “Punti” di riferimento a livello nazionale di informazione, promozione, con servizi tecnici  “specializzati” atti a soddisfare le esigenze degli utenti.

Con l’interessamento dei costruttori di veicoli a questo carburante, economico, ecologico e sicuro, si è aperta una nuova era, nella quale sono semplicemente aumentati gli attori, che hanno portato ad aumento dei distributori, attraverso un aumento dei veicoli alimentati a metano.

In questa nuova fase di sviluppo particolare è necessario prestare particolare attenzione al ruolo determinante che rivestono le officine, soprattutto quelle che sono state in grado, in questi ultimi anni, di adeguarsi agli standard qualitativi richiesti, per evidenti esigenze degli utenti, ed  anche per l’aumento progressivo della tecnologia e della necessità di garantire livelli di applicazione e sicurezza sui lavori eseguiti, notevolmente maggiori rispetto al passato. Anche se non ci sono stati, ad oggi, grossi riconoscimenti da parte delle autorità competenti a queste specifiche attività collegate alle alimentazioni a gas, Federmetano è convinta che la vera professionalità e capacità degli operatori del settore possano nel corso dei prossimi anni diventare determinanti per le trasformazioni in after-market a gas Metano, in particolare dei veicoli di ultima generazione, e per la manutenzione e riparazione dei veicoli alimentati di serie a gas naturale.

Perché questo accada però è indispensabile che si creino determinate sinergie tra gli attori del mercato dell’after-market, con un sostegno di tutte le componenti in grado di creare e dare forza ad un settore in chiaro “debito di ossigeno”, dove conoscenze, specializzazione e capacità siano in qualche modo riconosciute e possa dare dei presupposti anche di carattere economico, fondamentali per la sopravvivenza di un importante settore. Secondo Federmetano tali presupposti ci sono e si possono materializzare solo attraverso uno sforzo comune con indirizzi univoci e specifici, visto che l’ottenimento di risultati coinvolge tutti gli interessi del sistema, con la creazione di un circuito di officine che garantiscano efficienza, efficacia e professionalità, nel rispetto delle norme. Esistono spazi evidenti commerciali ed anche tecnici per proporsi in modo adeguato e produrre una nuova Proposta valida di installazioni a metano, adite ad aumentare la gamma dei veicoli a gas naturale e quindi ampliare la scelta per gli utenti, creando nuovi punti di servizio “specializzato”, soprattutto nelle aree dove l’incremento del “nuovo” sistema della distribuzione del carburante Metano è rappresentato soprattutto da operatori  con impianti policarburanti che non hanno sviluppato, come in passato, attività di supporto alla metanizzazione. E’ inevitabile che tale proposta debba essere affiancata da un aumento di servizi offerti dal sistema e dalle officine, con studi dedicati, particolari garanzie sui prodotti, e servizi,  per garantire l’utente con una sana concorrenza ed avvicinarsi agli standard tecnico-commerciali delle officine Autorizzate dei  costruttori di veicoli, sfruttando anche le maggiori esperienze e capacità nel settore after-market.

Oltre alla sfavorevole congiuntura economica –ricorda l'ing. Flavio Merigo, Direttore Tecnico di NGV Italy e moderatore del convegno che si svolge oggi ad Autopromotec sul ruolo delle officine per la diffusione dei veicoli a metano - il settore delle officine di installazione di impianti GPL e METANO  sta vivendo una sorta di crisi d’identità. Da un parte ci sono quelle che ritengono sia fondamentale, per la sopravvivenza, la più  drastica riduzione dei costi  onde proporre al cliente il prezzo più basso in assoluto. Dall’altra ci sono quelle che ritengono che solo la specializzazione e la  possibilità di offrire servizi sempre più tecnologici , permetta di guardare al futuro con ottimismo. Si tratta, evidentemente, di due approcci del tutto di diversi; fondamentalmente il primo adotta la legge del “non spendere” e, pertanto, considera gli investimenti tecnologici e di acculturamento tecnico non necessari e procrastinabili. Il secondo, invece, al contrario, considera come “must” il continuo aggiornamento tecnologico e l’incremento della competenza degli addetti. Il tutto avviene all’interno di un quadro economico non certo florido: nel 2014 le trasformazioni di veicoli a metano hanno pesato per meno di 1/5 sulle immatricolazioni totali di NGVs e lo stesso andamento sembra confermarsi nel primo quadrimestre 2015. Per contro l’acquisto di veicoli OEM alimentati a metano, si mantiene (e nel primo quadrimestre si incrementa) su livelli piuttosto sostenuti (seppure ancora molto inferiori al GPL). Ma è proprio l’osservazione del mercato OEM che dovrebbe essere interessante per le officine. Come è noto i veicoli alimentati a metano ogni quattro anni devono effettuare dei controlli per il mantenimento del miglior livello di sicurezza ed inoltre, nel corso della loro lunga vita di esercizio, è inevitabile che essi siano sottoposti a manutenzione e/o riparazione. Questo implica che la richiesta di interventi sui veicoli a metano, essendo il circolante in continuo incremento, sarà progressivamente incrementata ma implica anche che le officine debbano  dimostrare, con evidenza oggettiva, la loro competenza. E’ opinione diffusa, infatti, che mentre gli OEM ed i System Manufacturers, essendo soggetti a stringenti standard tecnici e regolamentari, possano dare con le omologazioni di veicoli e componenti, ampie garanzie al cliente, lo stesso non si possa dire per le officine. Esse sono, quindi, considerate l’anello debole della ‘value Chain’ dei veicoli a metano principalmente a causa della generale incapacità di assicurare il mantenimento degli elevati standard qualitativi dei primi. Questo implica che omologazioni e garanzie possano decadere nel caso in cui gli operatori dell’officina non siano in grado di assicurare il rispetto dei requisiti tecnici contenuti nella documentazione obbligatoria (anche in tema di sostituzione/installazione/manutenzione ) emessa da OEM e System Manufactures. Non si tratta dunque di fare un distinguo tra ‘buone officine’ o ‘cattive officine’ ma di raccogliere la sfida lanciata dal mercato  tra chi sarà in grado, in futuro, di dimostrare il possesso nella necessaria competenza, conoscenza, abilità ed equipaggiamenti  per intervenire in modo sicuro sui veicoli a metano, senza compromettere le condizioni minime di sicurezza stabilite dal produttore dell’autoveicolo e/o del componente”.

 

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