BMW i prepara i8 Roadster e iNEXT dopo la nuova i3

BMW i prepara i8 Roadster e iNEXT dopo la nuova i3
Un piano a medio termine composto da tre modelli: prima il restyling dell'elettrica, nel 2020 i NEXT per proiettarsi al futuro

di Redazione

16.03.2016 ( Aggiornata il 16.03.2016 16:23 )

Cinquantamila auto consegnate dal lancio del brand nel 2013, il 20% della flotta car-sharing Drive Now elettrificata, la continua espansione dei sistemi ibridi sulla gamma di BMW a propulsione tradizionale. Parte da qui, BMW i, per guardare al futuro. Fatto di nuove costruzioni leggere, guida autonoma, un connettività sempre maggiore a bordo e tra veicolo e infrastruttura. I temi che, nel 2020, tratterà BMW iNEXT, prossimo step di prodotto nell'offerta BMW i. Della "terza" alternativa, dopo i3 e i8, se ne parla ormai da tempo e Harald Kruger, a capo del consiglio d'amministrazione di BMW, ha approfittato della conferenza stampa di presentazione del bilancio per illustrare la strategia Number One-Next e tracciare il percorso da seguire. Prima di iNEXT, però, ci sarà spazio per il rinnovamento dell'offerta di BMW i3. Nella seconda metà di quest'anno è attesa l'introduzione di una variante con batteria potenziata, in grado di incrementare l'autonomia di marcia del 25%. Non rappresenterà l'unico intervento, poiché assisteremo anche a un aggiornamento del design. Confermata la duplice strada, elettrica pura o con range extender, per quanti psicologicamente preferiscono poter contare su un motore a scoppio ad alimentare le batterie in caso di esaurimento della carica. L'obiettivo si sposta al 2018, invece, per quanto concerne BMW i8 Roadster. L'idea di una i8 scoperta non è nuova ed è tornata d'attualità lo scorso gennaio, al CES di Las Vegas, dove l'ibrida sportiva si è presentata senza il tetto e con un'innovativa interfaccia uomo-macchina, fatta di comandi gestuali, totale riprogettazione della plancia, ampio spazio a schermi di generose dimensioni e integrazione estesa del concetto di auto in rete, capace di comunicare con l'infrastruttura. Tra due anni si materializzerà il prodotto di serie e non dovrebbe scostarsi più di tanto dal concept BMW i Vision Future Interaction. Kruger ha anticipato anche l'arrivo di un modello Mini con architettura ibrida plug-in. Potrebbe essere la futura Countryman, nata sul pianale UKL già adottato da BMW Serie 2 Active Tourer, dalla quale riprendere lo schema tecnico per l'abbinata tra motore termico ed elettrico. Se, oggi, siamo alla terza generazione di auto plug-in ibride, BMW prospetta un futuro prossimo, di quarta generazione, con un'estensione sempre maggiore dell'autonomia elettrica, fino ad arrivare alla quinta generazione, sulla quale già oggi sono al lavoro i tecnici di Monaco di Baviera. In un'ottica più ampia che non sia quella di prodotto, BMW - recentemente protagonista di uno studio legato alla frontiera dell'IFTTT, l'Internet delle cose - punta a cogliere la spinta della digitalizzazione nel mondo della mobilità per «semplificare la vita, renderla più sicura e conveniente. Negli anni a venire, il gruppo si concentrerà nell'ampliamento delle proprie competenze tecniche, allargando gli obiettivi della connettività tra individui, veicoli e servizi, rafforzando attivamente la mobilità sostenibile», riporta la nota dalla conferenza di presentazione del bilancio. La prova sulla neve di BMW i8 Fabiano Polimeni

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