Auto a metano, in Italia sono quasi 1 milione

Auto a metano, in Italia sono quasi 1 milione

Ma le vendite sono in calo: Federmetano chiede una politica legislativa più sensibile al carburante ecologico

di Redazione

17.10.2016 18:59

Nonostante un calo di vendite nel 2016, l’Italia ha quasi raggiunto la soglia di 1 milione di veicoli a metano in circolazione. Secondo gli ultimi dati disponibili, infatti, gli autoveicoli a metano in circolazione nel nostro Paese sono 970.000.

Questo dato è emerso durante la relazione di Licia Balboni, presidente di Federmetano, tenuta nel convegno “CNG per autotrazione: note sulla DAFI e variazione di pressione sui metanodotti – opportunità e soluzioni”, che si è svolto a Verona in occasione della manifestazione Oil&nonoil.

“Il metano per autotrazione – ha sottolineato Licia Balboni – rappresenta un settore di eccellenza italiana noto in tutto il mondo. Negli ultimi tempi però sono emersi alcuni fattori che rischiano di rallentarne il processo di crescita, come suggerisce il campanello di allarme rappresentato dalla diminuzione delle immatricolazioni di auto a metano registrata negli ultimi mesi. L’intero settore chiede quindi una maggiore attenzione e l’attuazione di politiche legislative che possano favorire la crescita, anche in virtù delle importanti qualità ecologiche del metano, che è il carburante con le minori emissioni di sostanze nocive tra quelli oggi maggiormente diffusi”.

L’intervento della presidente di Federmetano è poi continuato mettendo in evidenza le linee principali della direttiva 2014/94/EU sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, la cosiddetta DAFI, una normativa che stabilisce i requisiti minimi per la costruzione armonica della rete per i combustibili alternativi e definisce i criteri di sviluppo e localizzazione dei punti di rifornimento di GNL e GNC.

Lo schema del decreto legislativo che nel nostro Paese recepisce la direttiva europea è stato trasmesso alle commissioni parlamentari Trasporti e Attività produttive della Camera che dovranno esprimere il parere entro il 27 ottobre. La direttiva europea prevede per gli Stati membri il recepimento entro il prossimo 18 novembre.

Nel corso del convegno è stata rivolta un’attenzione particolare alla questione della variazione di pressione di esercizio sui metanodotti, una problematica che ha colpito gli operatori del settore costringendo alcuni ad un costoso e completo ricambio dei compressori. Di questo hanno parlato in una tavola rotonda, moderata da Alfredo Zaino, la presidente di Federmetano Licia Balboni, Simona D’Angelosante di Snam Rete Gas e Giovanni Baroni, amministratore delegato di X3Energy.

Alla tavola rotonda sono seguiti gli interventi dei principali operatori del settore che hanno presentato possibili soluzioni tecnico-commerciali per adattare gli impianti alle nuove pressioni di esercizio sui metanodotti. In particolare, sono intervenuti Giovanni Papagni di Gas Natural Vendita Italia, Paolo Albellonio (direttore tecnico di CUBOGAS MTM CNG), Gianni Baroni (direttore vendite di Aspro Italy srl) e Lorenzo Serafini (compressor engineer di Safe spa).

“Per venire incontro alle esigenze dei proprietari di stazioni di servizio, in relazione alla questione della variazione di pressione di esercizio – ha dichiarato Giovanni Papagni di Gas Natural Vendita Italia – la nostra offerta prevede la concessione in uso di un nuovo compressore adeguato alle esigenze della stazione nel caso in cui debba essere sostituto quello attualmente in uso. La nostra offerta include poi anche la manutenzione ordinaria e straordinaria delle attrezzature ed una remunerazione tramite royalty per ogni kg di gas venduto dai distributori”.

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