Auto elettriche, in Italia le vendite sono in calo

Auto elettriche, in Italia le vendite sono in calo

Nel 2016 è diminuita la vendita di elettriche, segmento che in Italia vale solo lo 0,1% del mercato. I problemi derivano da incentivi e infrastrutture

di Francesco Colla

03.01.2017 15:12

Le auto elettriche sono ormai da qualche anno tra le protagoniste dei saloni automobilistici. Recentemente abbiamo visto la nuova Opel Ampera, così come i prototipi Mercedes EQ e Volkswagen ID e ora FCA presenta a Las Vegas la Chrysler Portal concept

L’Ampera, compatta da 500 km di autonomia massima, verrà commercializzata a partire dalla prossima primavera in Norvegia e Stati Uniti, poi la vendita verrà allargata a Germania, Paesi Bassi, Francia e Svizzera. E in Italia? Da noi arriverà a fine anno o all’inizio del 2018 perché, come spiega Peter Christian Küspert, Vice President Sales & Aftersales di Opel Group, “abbiamo quindi deciso di frazionare l'introduzione della vettura in Europa, partendo dai paesi dove esiste già una infrastruttura per le vetture elettriche o da quelli che hanno mostrato la volontà di essere in prima fila nell'adozione di vetture elettriche”.

L’Italia dunque non è tra questi paesi. E le vendite delle vetture zero emissioni lo dimostrano: mentre nel 2016 le ibride hanno fatto registrare un netto +48% (dati Unrae), le elettriche hanno subito una flessione, con 1403 vetture immatricolate contro le 1.484 dell’anno precedente. Nel contesto di un mercato come quello italiano, che nell’anno appena conclusosi ha registrato l’immatricolazione di 1.847.493 vetture, le elettriche valgono lo 0,1%. I motivi possono essere essere svariati. E basta dare uno sguardo alla mappa sottostante per rendersi conto della diffusione di colonnine di ricarica rapida CCS in Italia e in Francia.

Un altro punto riguarda gli incentivi. Rimanendo in Francia gli incentivi per l’acquisto di un’auto elettrica, il bonus écologique, arriva a 6.000 euro, coprendo un massimo del 27% del valore dell’auto. Una Renault Zoe in allestimento Life da 23.600 euro può dunque arrivare a costarne 17.600. In Italia i veicoli elettrici godono dell'esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per cinque anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione e in quasi tutte le città non pagano il ticket di sosta. Ma la differenza è comunque sostanziale. Tanto che lo scorso agosto Bruno Mattucci, Amministratore delegato Nissan Italia (leader del mercato con la Leaf) aveva lanciato un appello alle istituzioni: “Siamo pronti a sostenere il Governo per individuare un indirizzo strategico per la mobilità elettrica in Italia: gli incentivi all’acquisto di un modello come la Leaf agevolerebbero subito la clientela. Altra proposta sarebbe quella di inserire i veicoli elettrici tra i beni e i servizi soggetti all’aliquota Iva ridotta del 4% alla quale dovrebbero essere affiancati, lo ripeto, incentivi adeguati”.

Incentivi e infrastrutture. Sono questi i limiti della diffusione delle elettriche tanto che le Case automobilistiche si stanno attrezzando per ovviare alle debolezze strutturali e per vendere meglio i propri prodotti. Vedi il recente accordo tra BMW, Daimler, Ford e Volkswagen, che hanno firmato un memorandum d’intesa per creare il più grande network di ricarica in Europa facilitando gli spostamenti a lungo raggio dei veicoli elettrici. Nel 2017 verranno posate circa 400 colonnine a ricarica iper-veloce da 350 Kw. Si tratterà solo dell’avanguardia: entro il 2020 ne verranno installate a migliaia. L’espansione della e-mobility ha bisogno di due elementi – ha dichiarato il Dr. Dieter Zetsche, presidente Daimler – veicoli convincenti e infrastrutture di ricarica. Con il nostro nuovo brand EQ stiamo lanciando la nostra offensiva di prodotto elettrica: nel 2025 la nostra gamma includerà più di dieci modelli a zero emissioni. La disponibilità di stazioni di ricarica consentirà la mobilità su lunghe distanze per la prima volta, convincendo più clienti a optare per un veicolo elettrico”.

Il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio lo scorso marzo aveva dichiarato: "L'elettrico deve essere rafforzato in Italia. Sto ragionando per fare nei prossimi tre anni 20.000 stazioni di ricarica. Dobbiamo pensare a questo come a una grande infrastruttura nel nostro Paese. Non c'è bisogno di invocare chissà quali finanziamenti, c'è la possibilità di fare un piano nazionale molto forte lungo le principali dorsali e nelle città metropolitane". Un progetto ambizioso, considerando che in Italia al momento sono presenti un migliaio di colonnine.     

 

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