Auto elettriche, la guerra dell'autonomia e dei prezzi

Auto elettriche, la guerra dell'autonomia e dei prezzi

L'Opel Ampera-e lancia la sfida dei 500 km, ma i prezzi rimangono troppo alti

di Roberto Gurian

04.01.2017 19:41

Negli ultimi anni il futuro dell’auto è apparso perlomeno altalenante. E nemmeno i costruttori riescono a prevedere con esattezza come saranno tra 15 o 20 anni le nostre amiche a quattro ruote.

Tra “car sharing” e carburanti alternativi, batterie ad alto potenziale e prospettive di guida autonoma, le possibilità sono numerose e a volte ricche di affascinanti prospettive.

Un primo chiaro indirizzo è comunque emerso al  Salone di Parigi, dove molti gruppi automobilistici hanno deciso di puntare sull’auto elettrica.

Grandi progetti, modelli di produzione e prototipi hanno popolato le sale della rassegna parigina indicando la volontà di proseguire in direzione della propulsione elettrica. L’impulso viene anche da batterie agli ioni di litio in grado di accumulare energia sufficiente per avere un’autonomia paragonabile a quella di un pieno di benzina o di gasolio.

In attesa di ulteriori sviluppi, magari con l’utilizzo di materiali inediti e rivoluzionari, tra le varie Case sembra così essere scoppiata la guerra dei chilometri, cominciando da ritocchi ai modelli già in vendita.

Sul fronte della Bmw, le nuove batterie da 94 Ah (Ampere/ora) permettono alla compatta Bmw i3 di aumentare l’autonomia dai 190 km con gli accumulatori da 60 Ah sino a 300 km.

La Renault, da parte sua, ha da tempo investito sul “tutto elettrico”, impegnandosi con ottimi risultati anche nel campionato di Formula E. Le nuove batterie agli ioni di litio da 41 kWh della Zoe ZE 40 hanno permesso di raddoppiare, o quasi, l’autonomia della citycar Renault, che sale da 220 a 400 chilometri.

Tra chi ha evoluto la propria auto elettrica c’è anche la Opel con la Ampera-e che, grazie a batterie da 60 kWh ha portato a 500 km la percorrenza utile con una ricarica. Come per i3 94 Ah e Zoe ZE 40, questo dato deriva dall’omologazione nel ciclo Nedc. Un po’ ottimista, ma comunque con un significativo allungamento dell’autonomia per un’auto da 150 kW (204 cavalli) e 360 Nm di coppia, in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 7”3. Nell’Ampera il pacco batterie (sistema da dieci moduli con 288 celle, realizzato in collaborazione con LG Chem) è alloggiato nel sottoscocca e capace di 60 kWh. L’aumento di autonomia lo si è ottenuto grazie anche all’efficacia del sistema di recupero di energia in rilascio e frenata.

Opel Ampera-e al Salone di Parigi

Opel Ampera-e al Salone di Parigi

Arriva l'elettrica Opel da 400 Km di autonomia

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Un accenno alla Tesla è comunque d’obbligo, visto che il Suv Model X aggiornato nel sistema elettrico, dichiara di poter percorrere più di 540 chilometri con un pieno di corrente. Le auto di domani promettono di fare almeno altrettanto se non meglio, con il Suv EQ della Mercedes che annuncia un’autonomia di 500 km nonostante ben 300 kW (407 cavalli) di potenza, anche grazie a batterie realizzate in casa. Il Suv sarà in vendita tra tre anni.

Entro il 2020 sarà realtà anche la I.D. Simile per dimensioni a una Golf, è spinta da un motore da 125 kW (170 cavalli) e dovrebbe essere in grado di muoversi per 600 km con una carica completa. Il tutto con prestazioni di discreto rilievo, dato che la velocità massima è di 160 km/h con un tempo inferiore a 8” per raggiungere i 100 orari con partenza da fermi. Per ora la diffusione delle auto elettriche è limitata, con una percentuale attorno all’1% sul totale delle vendite mondiali.

In Italia la diffusione è ancora inferiore, con la percentuale che scende allo 0,1%. Da gennaio a tutto settembre 2016 sono state immatricolate solo 951 vetture elettriche, con una flessione dalle 1182 unità dello stesso periodo del 2015. A tutto l’anno scorso, tra elettriche e plug-in ibride, nel nostro Paese si contavano solo poco più di 6100 vetture su un parco di 35 milioni di automobili.

Questo in contrasto con Norvegia e Olanda dove le cifre di diffusione sono oltre le 70.000 unità, e in mercati molto più piccoli del nostro. La difficoltà di ricarica e il timore di rimanere a piedi a causa della scarsa autonomia sono due tra i motivi che frenano le vendite delle elettriche.

Il terzo è quello relativo al prezzo ancora elevato di tutti i modelli elettrici a bloccare i potenziali acquirenti. La Nissan Leaf, in testa alle classifiche di vendita italiane, non costa meno di 24.000 euro nella versione d’accesso mentre quella con batterie da 30 Ah che le garantiscono i 250 km di autonomia dichiarati consta oltre 36.000 euro. La piccola Renault Zoe non scende sotto i 23.500 euro, ed è la meno costosa in assoluto. Per comprarsi la i3 servono però 36.000 euro ed anche l’Ampera-e, in consegna nel primo semestre del 2017,sarà in vendita negli Stati Uniti (dove si chiama Bolt) . a partire da 37.000 dollari. Difficile costerà meno in Europa, a prescindere da agevolazioni fiscali e bonus offerti dai vari governi.

A Parigi la promessa della Volkswagen è stata quella di vendere la I.D. al prezzo di una Golf turbodiesel, quindi a 22/23.000 euro. E la Mercedes è sulla stessa linea: ha affermato che il Generation EQ non costerà più di un Suv equivalente per dimensioni, come il GLC.

È dunque dal 2020 che potremo vedere l’effettiva diffusione di massa dei veicoli elettrici. Sulla carta la soluzione ideale per aiutare ad abbattere le emissioni nocive, almeno per quanto riguarda il fronte delle auto. Una volta affrontata e vinta la guerra dei chilometri percorribili in elettrico, sarà il caso di combattere quella dei listini.

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