Auto elettriche: allarme per mancanza di punti di ricarica

Auto elettriche: allarme per mancanza di punti di ricarica

Una richiesta è stata lanciata da ACEA e riguarda l'incremento di colonnine non solo in Italia, ma in tutta Europa

di Redazione

18.10.2022 ( Aggiornata il 18.10.2022 10:17 )

Il tema delle auto elettriche e della transizione energetica apre dibattiti ogni giorno ed è sempre al centro di moltissimi e importanti temi. La scelta di passare ai veicoli a zero emissioni, abbandonando quelli a combustione interna, è un atto d'amore non solo per il pianeta ma anche per se stessi. L'aria che si respira diventa meno pesante e meno dannosa, ed è questa la ragione per cui ci si sta provando ad impegnare così tanto per questo fatidico passaggio.

È vero però che attualmente le condizioni per permetterlo sono tutto fuorché favorevoli: il costo di queste vetture è ancora decisamente alto e considerata la crisi, gli italiani non fanno ricadere la loro scelta proprio sulle elettriche. Ma c'è anche un altro problema, ossia la mancanza di colonnine. Queste non sono distribuite in modo omogeneo sul territorio e soprattutto sono poche rispetto a quelle che dovrebbero essere per garantire la transizione. L'allarme lo ha lanciato ACEA, ma in realtà non riguarda solo lo stivale, bensì tutta l'Europa.

La richiesta 

L'allarme lanciato da ACEA (Associazione Europea dei Produttori di Automobili) è volto a fare un richiamo ai politici con l'incremento dei punti di ricarica e di provare a gestire la grande differenza che c'è nell'Unione Europea fra un Paese e l'altro riguardo il numero di colonnine sul territorio. Questa la richiesta dell'Associazione: “Se vogliamo convincere i cittadini di tutta Europa a passare alla mobilità elettrica nel prossimo decennio, caricare queste auto dovrebbe essere facile come fare rifornimento oggi. Le persone non dovrebbero percorrere chilometri per trovare un caricabatterie, né dover aspettare anni per caricare il loro veicolo”.

In alcuni Paesi europei la situazione però sembra diversa. Nei Paesi Bassi ogni 1,5 km c'è un punto di ricarica per le auto elettriche. Ma se ci si sposta, per esempio, in Polonia – molto più grande a livello territoriale – le colonnine sono ogni 150 km. Una differenza enorme che, in qualche modo, deve necessariamente essere colmata.

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