Auto elettrica, ricarica sempre difficile

Auto elettrica, ricarica sempre difficile

Per viviere al meglio la transizione ecologica, bisogna ripensare al concetto di mobilità. Al netto delle infrastrutture, bisogna saper sfruttare tutte le opzioni che offre lo sharing per il famoso "ultimo miglio

di Andrea Brambilla

13.03.2023 10:59

L’auto elettrica è certamente il futuro della mobilità, nonostante sia ancora sotto al 4% del mercato le Case auto, quasi tutte, stanno puntando su vetture a zero emissioni. Le infrastrutture per la ricarica però restano il punto delicato di questa transizione, sono in crescita anche nel nostro Paese, ma spesso non sono sufficienti. E’ vero che passare all’auto elettrica significa anche rivedere il concetto di mobilità e soprattutto avere tempi diversi per un viaggio, ma se non si dispone di una wall-box nel proprio posto auto, di casa o ufficio, ci si deve per forza affidare a ricariche pubbliche con tutte le variabili che si possono incontrare, come quelle che raccontiamo in questo servizio.

La nostra esperienza

Abbiamo in prova la nuova Hyundai Ioniq 6, ottimo cx, batteria 77,4 kWh, trazione posteriore con motore di 168 kW (229 cv) e cerchi da 18”. L’auto ha un’autonomia dichiarata di 614 km, e una velocità autolimitata a 185 km/h. La ricarica dispone del sistema a 800 V che permette di passare dal 10 all’80% della batteria in soli 18 minuti. Però la nostra vettura ha una carica di poco superiore all’60%, l’abbiamo guidata per alcuni giorni e realizzato il servizio fotografico e video, e abbiamo in programma una trasferta in una zona dove le colonnine sono poche e lontane dalla nostra meta. Ecco che quindi è importante ricaricarla al massimo per permetterci due giorni senza l’ansia di ricarica. Premetto che non abbiamo un abbonamento, anche perché non guidiamo auto elettriche tutti i giorni, e quindi paghiamo a consumo. 

Il lisitno completo della nuova Hyundai Ioniq 6

Inizia la caccia alla colonnina libera

La prima idea è di trovare una colonnina fast per ricaricarla velocemente, ma ovviamente vicino all’ufficio. La vettura è dotata di un efficace navigatore che indica le colonnine AC (corrente alternata) quelle lente e di DC (le fast) a corrente continua. Purtroppo nelle vicinanze non troviamo punti di ricarica potenti e quindi decidiamo di affidarci ad una da 22 kW.

Ma nel frattempo monitoriamo sull’app se delle colonnine DC in zona si liberano. E siamo fortunati, una poco più distante si libera. Nel frattempo noi in quasi 27 minuti abbiamo ricaricato…solo 4,7 kWh! 

Un po’ pochi per una vettura che ne consuma realmente una media di circa 20 ogni 100 km. Ma abbiamo speso solo 2,63 euro.

La colonnina fast

Un chilometro di distanza ed ecco una colonnina da 50 kW disponibile e quindi possiamo sperare di ricaricare la Hyundai Ioniq 6 e partire per il nostro viaggio. 

Però siamo distanti dall’ufficio, ma per fortuna davanti alla colonnina c’è una stazione BikeMi e per risparmiare tempo prendiamo una bicicletta. (foto 5).

Quindi si pedala verso l’ufficio e in poco più di 5 minuti siamo alla scrivania e si risparmia pure con l’abbonamento.

Ricarica completata

Dopo 47 minuti circa l’app ci avvisa che la ricarica è completa e quindi riprendiamo la nostra due ruote e con altri 6 minuti di bicicletta e ritorniamo alla  nostra Ioniq 6.

La vettura questa volta è carica e sul cruscotto leggiamo 400 km di autonomia. Abbiamo speso 24,38 euro e la ricarica è durata poco più di 46 minuti.

Ora possiamo partire per la nostra destinazione certi che non avremo problemi di autonomia. Il risultato è che, nonostante queste piccole difficoltà, viaggiare in elettrico in realtà si può fare anche senza l’ansia della ricarica.

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