Qoros, sfida cinese all’insegna della qualità

Qoros, sfida cinese all’insegna della qualità

di Redazione

15.02.2013 ( Aggiornata il 15.02.2013 10:02 )

Difficile mettere a tacere una convinzione più che comune. Che parla di prodotti cinesi di basso livello, specie quando si tratta di automobili. La Qoros Auto Co, sigla depositata nel 2007, si pone l’obiettivo di far ricredere gli scettici, puntando sulla qualità, almeno stando a quanto visto nell’anteprima di Monaco di Baviera, dove nascerà, pare, la diramazione europea di questo nuovo costruttore, che ha sede a Shanghai, con lo stabilimento produttivo di Changshu che potrà contare su una capacità produttiva di 150.000 veicoli l’anno, incrementabile fino a 450.000. Le premesse sembrano dunque ottime. Il 50% del capitale è della Chery (che è già presente in Italia con il marchio DR), il restante della Israel Corporation. Nel 2012 i dipendenti erano 300, di 25 nazionalità diverse, ad oggi sono più di un migliaio.

A capo di tutto Guo Qian, Presidente e ad, e il vice, Volker Steinwascher. Lo staff è di alto rango, visto che Qoros ha rastrellato quanto di meglio c’era sul mercato. A cominciare dal designer, quel Gert Volker Hildebrand in forza fino a due anni fa nel gruppo Bmw e autore di quella reinterpretazione della Mini che ha ottenuto grande successo su tutti i mercati. E’ uno dei nomi più illustri a livello tecnico-dirigenziale, che è composto da uomini provenienti, tra gli altri, anche da Volkswagen, Volvo, Jaguar, Land Rover e Saab. Tra questi, anche un italiano, Stefano Villanti, con un lungo passato alla McKynsey, nota multinazionale di consulenza a livello di marketing. Il risultato di questo sforzo è una berlina due volumi e mezzo, che entrerà in produzione a fine anno, ma soprattutto due concept molto interessanti, che vi proponiamo in anteprima e che si vedranno al Salone di Ginevra, per poi arrivare in Europa tra il 2014 e il 2015. Il primo è una station wagon, bella, per ora battezzata “Estate”, il secondo una crossover, chiamata Cross Hybrid, “la mia preferita”, dalle parole di Hildebrand.

La berlina è stata per ora siglata “GQ3” (o “Q3” o “3” visto c’è una querelle con l’Audi in corso) e sembra ben realizzata in ogni componente. I motori sono opera dell’austriaca AVL, tutti a benzina. Si va da un 1.2 3 cilindri turbo a un 1.4 turbo (a iniezione diretta) e non manca un 1.6 aspirato e un’altra versione sovralimentata. Le potenze arrivano fino ai 223 CV (compreso il motore elettrico) della Cross Hybrid, prevista anche in versione Hatchback, ovvero senza essere rialzata di 80 mm e senza le configurazioni estetiche off road. Il cambio, comune a tutti i modelli, è un Getrag a 6 rapporti manuale, più un 7 marce sequenziale, le componenti elettroniche fornite dalla Bosch, mentre per le “calzature” si è scomodata la Continental. La prima ad entrare in produzione sarà la berlina due volumi e mezzo, che arriverà da noi ad un prezzo (per nulla “cinese”) di circa 20.000 euro nell’allestimento (dei tre previsti) più ricco, che comprende anche il sistema di infotainment, dotato di schermo touchscreen da 8 pollici, integrato con lo smartphone.

Lodovico Basalù




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