Opel, 25 anni di marmitte catalitiche, emissioni ridotte di oltre il 90%

Opel, 25 anni di marmitte catalitiche
Fu prima casa automobilistica europea a includerle nella dotazione standard dell’intera gamma

di Redazione

06.05.2014 ( Aggiornata il 06.05.2014 11:23 )

Opel, 25 anni di marmitte catalitiche, ecco la storia. Louis R. Hughes prese il comando di Opel nell’aprile del 1989 – 25 anni fa – si concentrò immediatamente sui convertitori catalitici. La prima decisione che prese sarebbe poi stata determinante per qualsiasi costruttore di automobili europeo: l’intera gamma di veicoli Opel a benzina sarebbe stata dotata di convertitori catalitici inclusi nella dotazione standard. Per la metà del 1989, 19 su 20 Opel a benzina vendute montavano un convertitore standard. Oggi le emissioni sono notevolmente inferiori rispetto ad allora – meno del 10% dei livelli precedenti l’introduzione dei convertitori catalitici – e Opel tra il 2013 e la fine del 2016, introdurrà tre famiglie di motori completamente nuovi e 13 nuove varianti, inclusi numerosi modelli derivati a basso consumo con emissioni ancora più ridotte. Andreas Dindorf, Engineering Group Manager per le Normative di Prodotto di Opel, racconta il motivo per cui nel 1989 venne presa la decisione di installare i convertitori catalitici come standard: “Le automobili dotate di convertitori catalitici erano più ‘ecologiche’ e i clienti potevano beneficiare di sgravi fiscali. Oltre a questo, poiché facevamo parte del Gruppo General Motors, avevamo accesso alle conoscenze specifiche e alle tecnologie utilizzate per il mercato statunitensee quindi eravamo più pronti al ‘grande salto’.” Già nel 1984, Opel aveva iniziato a lavorare al progetto e fu la prima casa automobilistica in Europa a montare un convertitore catalitico di produzione europea su una Opel Ascona 1.8 costruita per la Polizia tedesca e consegnata il 7 dicembre dello stesso anno. UCome funziona un convertitore catalitico? I motori endotermici producono gas di scarico come, ad esempio, gli idrocarburi incombusti (carburante incombusto), il monossido di carbonio (CO) e gli ossidi di azoto (NOx). I metalli preziosi contenuti nei convertitori agiscono come catalizzatori, dando inizio a una reazione chimica e trasformando i gas e il carburante incombusto in sostanze innocue quali l’anidride carbonica (CO2) e il vapor d’acqua (H2O). La tecnologia all’interno del convertitore catalitico ha fatto notevoli passi avanti. Anche la diagnostica è migliorata considerevolmente e oggi vengono posizionati sensori su entrambi i lati del convertitore per garantire il corretto funzionamento del sistema. Come spiega Roland Maucher, un altro importante cambiamento è rappresentato dall’integrazione del convertitore nel collettore di scarico, che aumenta di gran lunga l’efficienza del sistema. Nel corso di 25 anni, Opel ha introdotto sistemi di post-trattamento dei gas di scarico sui motori diesel – convertitori catalitici, filtri anti-particolato per il diesel (FAp) oppure combinazioni di entrambi i sistemi. Opel ha iniziato la produzione di due nuovi sistemi, il Lean NOx Trap (LNT) e il sistema di Riduzione Catalitica Selettiva AdBlue conforme allo standard Euro 6, entrambi in grado di ridurre il livello di ossidi di azoto (NOx) nei gas di scarico. I risultati di tutto questo lavoro sono sbalorditivi. Di fatto, le emissioni di un’auto diesel nel 1992 equivalgono a quelle di 140 vetture diesel nel 2014.  
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