Il Ministro dei Trasporti tedescoAlexander Dobrindt ha testato la guida autonoma in autostrada, a bordo di un’Audi A7. La piloted driving della berlina-coupé tedesca ha impressionato il membro del governo di Angela Merkel, che ha viaggiato sulla Autobahn A9 (attrezzata e usata dalle Case tedesche anche a questo scopo) nel traffico di tutti i giorni.
Viaggiato, al posto di guida, ma senza toccare il volante, mettendosi nelle condizioni che in un futuro prossimo potrebbero essere quelle quotidiane di molti automobilisti.
Dobrindt è rimasto estasiato dal progresso, reale. “La guida autonoma non è più fantascienza. Nel giro di pochi anni automobili come questa si muoveranno sulle nostre strade. I progressi della tecnologia digitale sono in grado di aiutare e sostituire il pilota in molte mansioni, assicurando comunque assoluta sicurezza”.
Non si tratta di primi passi, anzi. Audi ha fatto viaggiare dalla Silicon Valley a Las Vegas una A7 Sportback, quasi novecento chilometri di strade aperte al traffico senza nessuno che toccasse il volante. La capacità dell’auto di viaggiare da sola apre poi nuovi scenari per i parcheggi, cruccio degli automobilisti che popolano le grandi metropoli: basterà un tap su uno smartphone o su uno smartwatch per spedire l’auto per i fatti suoi a cercarsi un posto e farsi venire a riprendere.
Come funziona? E’ governata moltissimi sensori, radar, videocamere e uno scanner laser. Dispone del sistema zFAS, quello che ha guidato la RS 7 Sportback senza pilota sul giro veloce a Hockenheim. I dati di guida vengono elaborati da algoritmi che l’intelligenza artificiale esamina, ampliando quindi la sua banca dati per affrontare una quantità superiore di contesti sulla strada.