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Land Rover studia l'automazione in fuoristrada

La sfida per il futuro prossimo è mettere a punto un sistema capace di scannerizzare sia la strada che i terreni accidentati, per regolare autonomamente la velocità del veicolo e non solo

Land Rover studia l'automazione in fuoristrada

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

12 lug 2016 (Aggiornato alle 16:56)

Cruise control adattivi, assistenti al cambio di corsia involontario, frenata d'emergenza, sono tutti dispositivi entrati ormai non solo nel lessico comune dell'appassionato, ma tra le dotazioni sempre più frequentemente proposte su tutti i veicoli. C'è una nuova frontiera dell'automazione, però, alla quale guarda con interesse Land Rover, ed è quella della guida in fuoristrada. Da un marchio che ha nel proprio DNA la mobilità là dove il nastro d'asfalto finisce, era prevedibile attendersi una certa sensibilità.

Il progetto di ricerca Autonomous All Terrain Driving si inserisce nel filone dei sistemi che in futuro potrebbero sbarcare sulle grande produzione di serie. Nello specifico, quelli che sono dispositivi noti, utilizzati per il funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida, quindi radar, telecamere, sensori a ultrasuoni e laser di tipo LIDAR, andranno affinati nel loro utilizzo combinato per soddisfare le sfide che si incontrano in fuoristrada.

La principale, va da sé, la continua variazione del fondo, sia per composizione che per conformazione. Riconoscere gli sterrati, i tratti più scivolosi, la presenza d'erba, di rocce, di pozze d'acqua, è fondamentale per impartire le "istruzioni" al veicolo e consentire una marcia automatizzata. Grazie al Surface Identification and 3D path sensing, l'area di fronte l'auto viene scansionata dai sensori a ultrasuoni, con un campo d'azione di 5 metri, mentre la videocamera copre una distanza più ampia, 30 metri. Conseguentemente al riconoscimento del tipo di fondo sul quale si troverà l'auto di lì a breve, il Terrain Response viene automaticamente regolato sull'impostazione migliore per la trazione.

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Grazie al Terrain-based Speed Adaption, invece, è la velocità a essere adeguata, ridotta per passare su ostacoli o per affrontare, ad esempio, un guado (a tal proposito, è già presente su alcuni modelli di Land Rover il rilevatore di profondità). Ulteriore sistema che concorre a "guidare" l'auto, l'Overhead Clearance Assist, grazie al quale - una volta impostata l'altezza del veicolo, che può comprendere, ad esempio, bagagli sul tetto - viene avvisato il guidatore della possibilità o meno di passare senza toccare con ostacoli che possono essere alberi, rami o anche infrastrutture che ritroviamo in città.

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Land Rover ha effettuato la prima dimostrazione anche della condivisione di dati tra due veicoli in off-road, quel protocollo Car-to-X grazie al quale mettere in rete i veicoli tra loro e con l'infrastruttura. Nel dettaglio, due Range Rover hanno marciato in convoglio, a breve distanza (il sistema funziona fino a 1 km), con la macchina in testa che non solo ha condiviso la posizione con il veicolo a seguire, ma anche tutte le istruzioni "vitali" legate alla velocità, la configurazione d'assetto, l'escursione delle sospensioni e l'aderenza di ciascuna ruota, fornendo un quadro già chiaro a chi arrivava dopo per adottare il miglior set-up. Gli sviluppi futuri della tecnologia consentiranno l'automatico adeguamento delle caratteristiche del veicolo al seguito.

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