Volkswagen Golf, la serie 8 è già realtà (virtuale)

La progettazione della prossima generazione fa diffuso ricorso alla digitalizzazione. Le simulazioni su modelli di realtà virtuale sono possibili grazie alla ricostruzione grafica del prototipo

28.09.2017 15:12

Una progettazione sempre più digitalizzata, che fa ricorso agli strumenti offerti dalla realtà virtuale per confrontare molteplici soluzioni in fase di definizione delle caratteristiche di un modello. E' l'attualità, che porterà, ad esempio, alla nascita dell'ottava generazione di Volkswagen Golf. Non una semplice raffigurazione grafica, quanto la possibiltà concreca di replicare fedelmente il funzionamento di specifici elementi del veicolo. 

I vantaggi sono anzitutto di tempo, poiché non serve la materiale realizzazione del prototipo per esaminare determinate caratteristiche. Vantaggi economici, vista la necessità di un numero minore di prototipi fisici. Grazie all'impiego di visori di realtà aumentata, è possibile avere una rappresentazione in scala reale e perfettamente funzionante del veicolo da sviluppare.

Al Virtual Engineering Lab Volkswagen di Wolfsburg si lavora alla futura Golf e, per rappresentare le potenzialità della realtà virtuale, gli ingegneri hanno simulato il funzionamento dell'impianto di climatizzazione e il direzionamento dei flussi d'aria nell'abitacolo.  La progettazione virtuale nasce su dati  realistici, valori che vengono simulati da motori grafici avanzati per essere rappresentati a quanti sono dotati del visore di realtà aumentata. 

Se lo scenario della progettazione attuale fa diffuso affidamento alle simulazioni con possibilità di interagire con il modello grafico ricostruito, il futuro nel quale investe Volkswagen passa dalla creazione delle esatte sensazioni che si avrebbero al tatto. Più semplicemente: toccare una superficie che non esiste per scoprire forme  e bordi degli interni. Un progetto di ricerca lanciato presso l'Università di Stanford (California) ha l'obiettivo di trasformare in "realtà", tramite un sistema di punti sensibili, uno scenario virtuale. 

In senso più ampio, si tratta di replicare su una scala e dimensioni maggiori, le funzionalità dei sistemi di comando a gesti più avanzati, in grado di offrire la sensazione del tocco di un tasto pur in assenza di qualsiasi pulsante fisico. 

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