Golf, Peugeot 308, Toyota Auris sfida hi-tech

VW Golf, Peugeot 308, Toyota Auris, sfida hi-tech
Impianti multimediali a confronto, la guerra fra costruttori si gioca anche sul campo dell’infotainment, spesso prerogativa di scelta di un modello

di Redazione

14.08.2014 ( Aggiornata il 14.08.2014 08:27 )

di Luca Sordelli  VW Golf, Peugeot 308, Toyota Auris, sfida hi-tech. C’erano una volta il semplice cruscotto, un’autoradio, i controlli dell’aria condizionata. Ora plance, volanti, sistemi di infotainament e connessione sono ben più sofisticati, complessi, ingombranti. Forse troppo, o forse ancora troppo poco, ma certo è che stanno diventando elementi sempre più importanti a bordo delle auto. Sono un fattore di scelta, al momento dell’acquisto, preponderante rispetto a solo poche stagioni fa. Sono diventati anche il più vistoso indicatore di “vecchiaia” di una vettura. In questo campo le cose cambiano più velocemente di quanto non succeda nell’automotive, basti pensare a quanto rapidamente uno smartphone viene recepito come superato. Ecco allora che abbiamo deciso di comparare tre regine del mercato, tre medie di grande successo, proprio a partire da questo ambito. Abbiamo messo a confronto Peugeot 308 e Volkswagen Golf, rispettivamente Auto dell’anno 2014 e 2013, e Toyota Auris Hybrid, l’auto che si sta imponendo come la “via democratica all’ibrido”, dall’anima green, ma dal prezzo ragionevole.
Peugeot 308

Peugeot 308, la più spettacolare

Dei tre sistemi, quello della casa francese è certamente quello con più personalità. Su tutto spiccano la dimensione dello schermo da 9,7’’, il più grande dei tre, ma anche la sua particolare collocazione. È molto in alto e si legge facilmente senza dover abbassare troppo lo sguardo dalla strada, ha un’inclinazione maggiore rispetto agli altri (anche questo favorisce la visione) ed esteticamente è molto moderno: appare come un tablet incastonato sulla plancia. Altra caratteristica fondamentale è che non solo è touchscreen, come gli altri, ma ha quasi eliminato qualsiasi tipo di pulsante o “rotella” (ce n’è una sola, per il volume, in basso vicino al lettore CD), ma tutto avviene sfiorando lo schermo, anche la gestione dell’aria condizionata. La prima virtù del sistema è proprio quella di saper fornire tante informazioni contemporaneamente, ma in modo molto chiaro. Qualsiasi funzione si stia utilizzando ci sono sempre dei sottomenu ai quattro lati dello schermo che ti riportano rapidamente a tutte le altre. I sette “pulsanti” a sfioramento laterali ti portano poi ancora più velocemente nei principali ambiti funzionali. Ci sono piaciuti molto: il sistema di gestione del climatizzatore, anche qui è come utilizzare un tablet; la velocità di riscrittura delle mappe quando le si fa scorrere con le dita; l’intuitività di tutti comandi; un libretto di istruzioni fatto molto bene; la discreta risposta dei comandi vocali. Dove invece ha perso qualche punto nei confronti delle avversarie è nella facilità di connessione con i dispositivi esterni (telefono Android e iPad), più lenta e macchinosa. Tra gli optional a disposizione ci sono le Peugeot Conected Apps che si possono utilizzare acquistando una chiavetta USB 3G dedicata (157 Euro) e si possono sfruttare una serie di utili applicazioni (le prime 11 preinstallate) su traffico, sicurezza, assistenza tecnica. Si possono poi scaricare anche altre applicazioni a partire da quelle di gestione della posta e Facebook.
VW Golf

VW Golf, una macchina da guerra

Del sistema utilizzato da Golf, che abbiamo provato nella sua versione migliore, la Discover Pro, colpisce la “potenza”. I punti di forza sono sicuramente la velocità di riscrittura delle mappe (la migliore) e in generale la rapidità nell’eseguire qualsiasi funzione. I sistemi installati sulle auto spesso non reggono il passo con i tablet che siamo abituati ad utilizzare normalmente, ma qui quasi non si percepisce la differenza (ci sono 64 GB di memoria, di cui 10 a disposizione per i propri file). L’impostazione della plancia è più tradizionale rispetto a quella della concorrente francese (il blocco per la gestione dell’aria condizionata è separato), ma ci sono un schermo touchscreen di ottime dimensioni (8’’) e risoluzione. A contraddistinguerlo è il sensore di prossimità: semplicemente avvicinando la mano allo schermo compare per magia una barra di funzioni. Idea brillante che consente di avere il monitor interamente a disposizione per la mappa del navigatore, ma poi anche tutte le principali funzioni a portata di dito. Anche qui si corre sullo schermo spostando le dita (come sui tablet) e c’è anche la funzione pinch to zoom: si ingrandisce o rimpicciolisce la mappa usando tre dita. Un altro punto di forza del sistema è la gestione dei sottomenu, la più funzionale dei tre impianti. Si naviga all’interno del sistema e si trova tutto quello che serve con estrema facilità. C’è piaciuta molto anche la gestione dei comandi vocali, la migliore del lotto, anche se nel complesso resta ancora difficoltosa (bisogna passare del tempo ad entrare in sintonia con il sistema e capire che cosa vuole da noi...) e il confronto con la facilità e con l’efficienza dei sistemi adottati sugli smartphone di ultima generazione è impietosa. Anche qui, come su Peugeot, c’è la possibilità di avere una connessione 3G dedicata con le relative Apps. Si può fare sia utilizzando una scheda SIM da inserire in uno slot dedicato, o con la connessione Buetooth sul proprio telefono. Google Earth e Google Street View sono le due funzioni più utili e spettacolari, che vanno a lavorare assieme a quelle del navigatore.
Toyota Auris
 

Toyota Auris, la più tradizionale

Nella nostra comparazione il sistema dell’Auris ibrida si pone all’estremo opposto rispetto a Peugeot. Se lì si vuole stupire, qui si vuole rassicurare. Le varie funzioni sono tutte a portata di mano, ma ci si arriva lavorando direttamente su otto tra pulsanti e “rotokey”, oltre ovviamente ai comandi che compaiono sullo schermo touchscreen. Questo non è molto grande, 6,1’’, e l’interazione con i comandi tradizionali è quindi necessaria. Del sistema però, nonostante lo schermo un po’ troppo piccolo per usufruire al meglio delle possibilità touch, ci è piaciuta la sua facilità di lettura: le finestre sono ben gestite e le informazioni arrivano in maniera molto chiara. Stessa cosa per la voce che fornisce le indicazioni stradali, delle tre è quella che ci è sembrata meglio calibrata in rapporto alla velocità dell’auto: le indicazioni per le svolte arrivano sempre al momento giusto e non ci sono ripetizioni fastidiose (stile suocera apprensiva) dei comandi. Molto bene anche la capacità di connettersi rapidamente con i vari device esterni, in particolare la rapidità nello scaricare la rubrica contatti. Ci è piaciuta molto anche la gestione dei comandi e dei settaggi audio, intuitiva, ma anche estremamente efficace. I due ambiti dove invece la Toyota Auris Hybrid se l’è cavata un po’ peggio rispetto alle due avversarie sono quelli dei comandi vocali (dettare le indicazioni per i luoghi da raggiungere è un’avventura) e quella della rapidità di riscrittura e di passaggio da una funzione all’altra.  

VW Golf, Peugeot 308, Toyota Auris, sfida hi-tech

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