Nuovi display, i "punti di vista" su Audi A6 e Passat

Nuovi display, i "punti di vista" su Audi A6 e Passat
Due display differenti con pro e contro della nuova soluzione ad alta risoluzione

di Redazione

20.08.2015 ( Aggiornata il 20.08.2015 07:17 )

di Federico Cociancich L’infotainment, che indica il mix fra i sistemi di informazione e quelli d’intrattenimento, è diventato uno degli aspetti fondamentali su cui stanno puntando tutte le case automobilistiche (spinte soprattutto dal marketing) per convincere i consumatori ad acquistare un nuovo modello. Gli utenti sono ormai smartphone-dipendenti e negli ultimi 5-6 anni si è assistito a una vera e propria rivoluzione dell’interfaccia tra l’uomo, l’auto e i dispositivi mobili. Le Case non vogliono assolutamente perdere il controllo sul modello di interazione ma devono, al contempo, offrire agli utenti sistemi al top. Il cui funzionamento si avvicini il più possibile a quello dei propri dispositivi, tenendo sempre presente le problematiche legate alla sicurezza. I cruscotti digitali più evoluti hanno comunque una grafica bidimensionale, con pixel grandi e una grafica antiquata, oggi abbiamo invece la potenza necessaria per visualizzare mappe tridimensionali e veri e propri rendering realistici di strumenti analogici. È in questo scenario che il Gruppo VW sta introducendo sui propri modelli il nuovo Virtual Cockpit, un display da 12,7 pollici che sostituisce la strumentazione analogica, e che abbiamo avuto modo di provare sulla nuova Passat. Lo abbiamo messo a confronto con un sistema “classico” di una Audi A6, che utilizza invece un display centrale da 7 pollici controllato da una manopola posta sul tunnel e da una zona sensibile al tocco vicino al cambio, simile a quella dei mousepad di un Pc. Avere un display ad alta risoluzione al posto della classica strumentazione analogica è decisamente d’effetto, anche solo per le animazioni che fanno vedere l’auto dall’esterno ed espandono i tachimetri virtuali. Il funzionamento è assolutamente fluido, si possono ricreare effetti che simulano materiali come la fibra di carbonio e vengono aggiunte alcune informazioni: ad esempio si può leggere l’autonomia in cifre all’interno del tachimetro analogico e si può impostare il Cruise Control come una levetta sulla parte esterna del contachilometri. La virtualizzazione dei tachimetri viene ridimensionata quando il veicolo si muove per far spazio alle informazioni sulla navigazione e sulle funzioni di intrattenimento, come la radio e o le telefonate tramite smartphone. Basta una pressione sui comandi al volante per passare fra le tre configurazioni possibili.

Nuovi display, i "punti di vista" su Audi A6 e Passat

Display VW Passat
Display Audi A6
La prima ha la mappa di navigazione a tutto schermo e gli indicatori spinti negli angoli, utile per la marcia di tutti i giorni; in alternativa, posso scegliere di avere navigatore al centro e strumenti grandi, per una guida più dinamica o, ancora, il solo contagiri al centro della scena per una guida totalmente sportiva. La mappa di navigazione viene visualizzata per intero con il rendering degli edifici in 3D, a differenza di quanto accadeva con i vecchi display, che mostravano solo le principali indicazioni di svolta e che creavano un po’ di confusione specialmente nelle rotonde e negli svincoli complessi. Con tutti questi effetti e animazioni gli avvisi sullo stato della macchina come la temperatura del liquido di raffreddamento o il livello dell’olio si perdono un po’ di vista, ma probabilmente si tratta solo di farci l’abitudine.   Dove questo  nuovo schermo mostra la corda rispetto a quello standard al centro, è nel sistema di controllo. I comandi al volante sono sì “a portata di dita” ma di fatto consentono azioni piuttosto limitate, costringendoci a volte a diversi passaggi per arrivare alla visualizzazione desiderata. Il display centrale invece offre maggiori possibilità e un accesso immediato a qualunque funzione desiderata, nonostante quello dell’Audi non sia di tipo touch, ma sia controllabile solo dalla manopola centrale e dalla zona pad vicino al cambio. Ci sono diverse implicazioni di sicurezza da tenere in considerazione: lo schermo deve distrarre il guidatore il meno possibile, sono quindi preferibili le icone ai menù, e se utilizzato con le dita, deve essere facilmente raggiungibile in ogni suo punto senza che il pilota si sposti dalla posizione di guida corretta. Per quanto riguarda la visibilità, il display al posto della strumentazione analogica oltre a trovarsi in una posizione ideale per lo sguardo è meno soggetto a riflessi durante la guida, grazie alla forma della plancia che lo mantiene sempre in ombra. I display centrali invece soffrono dei riflessi e, specialmente con il tetto apribile, possono diventare davvero illeggibili nelle giornate molto assolate. In compenso sono maggiormente personalizzabili: è possibile, ad esempio, utilizzare le proprie foto come sfondo, oppure la casa può scegliere di aggiornare il software e riposizionare eventuali comandi per migliorarne l’ergonomia. In conclusione i due display non sembrano antagonisti ma piuttosto si completano: il Virtual Cockpit è estremamente efficace per quanto riguarda la visualizzazione di dati sul veicolo e durante la navigazione, quello centrale offre più informazioni (e visualizzate meglio), riguardo all’intrattenimento, per le impostazioni del sistema e con le telecamere di sicurezza dorante la retromarcia.

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