Toyota, c'è l'interfaccia Ford per le app a bordo

Toyota, c'è l'interfaccia Ford per le app a bordo
Si punta alla creazione di uno standard a vantaggio dei consumatori, mantenendo una struttura open source

di Redazione

04.01.2016 ( Aggiornata il 04.01.2016 17:29 )

Le app dello smartphone a bordo dell'auto sono già realtà. E diventeranno un fenomeno dalla portata sempre più ampia, basta guardare i dati comunicati da Ford, che ai 5 milioni di vetture oggi dotate del sistema SYNC AppLink prevede se ne aggiungeranno altri 28 milioni entro il 2020. Un'evoluzione continua, che deve fare i conti a un tema chiave in campo tecnologico: la definizione di uno protocollo condiviso, che ampli il più possibile il bacino di costruttori che scelgono di adottare una piattaforma tecnica per offrire l'interfaccia con gli smartphone a bordo dei propri veicoli fino a costituire uno standard. «Il reale beneficio di un'interfaccia comune per le comunicazioni con le app dello smartphone sta nella definizione di uno standard che offra maggiori possibilità per i clienti e al tempo stesso permette a diverse compagnie di avere la libertà di differenziare i rispettivi brand. Ford sta rendendo disponibile il software con licenza open source, perché i clienti dell'industria possano trarne beneficio se tutti "parlano una stessa lingua"», ha commentato Don Butler, direttore esecutivo di Ford, divisione Veicoli connessi e servizi. Toyota è un altro dei marchi che aderisce e adotta l'interfaccia Ford, altri stanno vagliando le potenzialità, come Mazda, Subaru, Honda e il gruppo PSA. Ford SmartDeviceLink è l'interfaccia adottata dai sistemi di infotainment dell'auto per comunicare con gli smartphone e replicare le app sul display, rendendo possibile il loro comando anche con istruzioni vocali, ma anche in direzione "opposta" con le info dal veicolo allo smartphone, per essere analizzate e tenere sotto controllo il funzionamento dell'auto; fornitori di software come QNX Software e UIEvolution stanno lavorando per integrare lo SmartDeviceLink sui propri prodotti, con la possibilità offerta dall'essere un protocollo open source e come tale libero per essere differenziato a seconda dei vari costruttori che decideranno di adottarlo, sia sul fronte grafico che per le funzioni legate al veicolo. Fabiano Polimeni

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