Porsche 718, così il 4 cilindri turbo batte il vecchio 6 boxer

Porsche 718, così il 4 cilindri turbo batte il vecchio 6 boxer

Uno dei segreti è la funzione Dynamic Boost, che mantiene la valvola a farfalla completamente aperta anche se il pilota alza leggermente il piede dal gas

di Gabriele Cogni

09.05.2016 21:10

Porsche è tornata al motore 4 cilindri per il suo modello più piccolo oltre vent’anni dopo la 968, dismessa nel 1995. L’addio al 6 cilindri aspirato usato da sempre sulla Boxster è dovuto alle sempre più stringenti normative sulle emissioni.

La Casa tedesca ha saputo però gestire questo rinnovamento tecnico con maestria, riuscendo a coniugare la riduzione dei consumi (che raggiunge il 13%) con un considerevole aumento di potenza (ben 35 cv) e di coppia (fino a 100 Nm). Dati che vengono tramutati in emozioni quando si sale a bordo della nuova 718. Uno dei segreti è la funzione Dynamic Boost, che mantiene la valvola a farfalla completamente aperta anche se il pilota alza leggermente il piede dal gas in piena accelerazione, garantendo una reazione istantanea del motore quando si torna a premere il gas.

I progettisti, capitanati da Michael Wessels, attraverso un attento lavoro di regolazione della compressione dei gas di scarico e sul “precarico” del turbocompressore, hanno saputo ricreare la risposta spontanea del motore aspirato in questo turbo di nuova concezione. La disposizione dei cilindri, contrapposti a coppie, garantisce un’eccellente silenziosità attraverso la compensazione delle forze di massa. Grazie alla pompa benzina - capace di fornire all’iniezione diretta una pressione di 250 bar - ed alla posizione centrale degli iniettori, vengono invece garantite combustione ottimale, minori consumi e minori emissioni. Senza dimenticare l’estrema precisione dell’alzata delle valvole, ottenuta grazie all’introduzione di un albero a camme di scarico regolabile. Il tutto concentrato in un basamento di alluminio-silicio con rivestimento in ferro che pesa solo 8,1 kg.

Ma la sfida ingegneristica più difficile è stata quella di riuscire a creare un circuito di raffreddamento ottimizzato per un motore sovralimentato posizionato al centro della vettura, come confermatoci anche dal direttore dello sviluppo motori, Markus Baumann: “Per non modificare design e aerodinamica, abbiamo sfruttato le prese d’aria laterali dietro le portiere per aspirare aria di processo ed anche per il raffreddamento indiretto dell’aria di sovralimentazione”. Una soluzione innovativa che, attraverso un circuito supplementare del sistema di raffreddamento, permette la riduzione della temperatura dell’aria di sovralimentazione.

Funziona tramite uno scambiatore di calore (posizionato sopra il motore) in cui l’aria compressa proveniente dal turbo cede una parte del proprio calore al liquido refrigerante, il quale a sua volta scorre attraverso i radiatori posti dietro ad ogni presa d’aria.

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