Rivoluzione elettrica: annunciato un motore ultracompatto senza magneti o terre rare

Realizzato dalla storica azienda tedesca ZF, promette di offrire le stesse prestazioni dei motori a magneti permanenti in meno spazio, sfruttando un design mai visto prima 

di Redazione

20.09.2023 ( Aggiornata il 20.09.2023 15:25 )

L’annuncio non viene da qualche sconosciuta startup cinese ma dal Gruppo tedesco ZF: questo motore ultracompatto per auto elettriche senza magneti o terre rare è caratterizzato da un design innovativo pensato per trasmettere l'energia attraverso un eccitatore induttivo all'interno dell'albero del rotore, senza un contatto meccanico. Quindi, si distingue dai cosiddetti motori sincroni ad eccitazione separata (SESM), anch’essi privi di magneti e già in circolazione, sia per le dimensioni sia per la potenza garantita.

Il nuovo motore I2SM di ZF Friedrichshafen (attualmente in fase di prototipo), non solo elimina la necessità di magneti, ma riduce anche il numero di componenti necessari rispetto ai primi prototipi privi di magneti, contribuendo in questo modo a risparmiare spazio.

Cosa c’è di negativo nelle terre rare?

Come sappiamo, l’uso dei motori sincroni a magneti permanenti (scelto dalla maggioranza dei produttori), è l’aspetto più critico quando si parla di veicoli elettrici. Soprattutto da un punto di vista ambientale, per le problematiche di smaltimento delle terre rare ma anche per quanto riguarda le difficoltà di approvvigionamento di questi materiali indispensabili per i motori permanenti, difficoltà che può comportare ritardi nella produzione.

La soluzione dell’azienda tedesca, presentata all’IAA di Monaco di Baviera, potrebbe presto cambiare le cose.

Meno 15% di energia persa, meno 50% di gas serra

Il Dr. Holger Klein, CEO dell’azienda fondata da Ferdinand von Zeppelin, ha dichiarato che l'uso del nuovo motore I2SM potrebbe ridurre le perdite di energia dovute alla trasmissione di oltre il 15%. Inoltre, i tecnici prevedono una riduzione del 50% delle emissioni di gas serra associate alla produzione del prodotto stesso, misurate in termini di impronta carbonica.

ZF ha l’ambizione di avviare la produzione del nuovo motore il prima possibile, con l'obiettivo di renderlo compatibile sia con le attuali piattaforme a 400 V sia con le future piattaforme a 800 V.

Oltre ai vantaggi derivanti dall'eliminazione delle terre rare e dal design compatto e potente, l'I2SM elimina le perdite tipiche dei tradizionali motori elettrici PSM. Ciò consente una migliore efficienza a livello operativo, in particolare nel caso di lunghi viaggi in autostrada ad alta velocità.

Le alternative in fase di sviluppo

ZF non è l'unica azienda a lavorare su motori elettrici privi di magneti: anche l'azienda tedesca Mahle sta sviluppando un progetto simile. Tuttavia, se confrontiamo i due prototipi, la soluzione di ZF sembra più promettente soprattutto per le dimensioni più contenute.

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