Chevrolet Captiva Eco Logic GPL 2.4 LS

Vista frontale Chevrolet Captiva Eco Logic GPL 2.4 LS

di Redazione

25.11.2008 ( Aggiornata il 25.11.2008 09:42 )

L SUV “educato”, con un occhio di riguardo per l’impatto ambientale e soprattutto per le tasche degli automobilisti, esiste. A due anni dall’esordio della Captiva, Chevrolet presenta infatti la versione bi-fuel (o Eco Logic) della sua Sport Utility a completamento della gamma di modelli offerti con l’impianto GPL. Quest’ultimo, montato all’origine, ovvero con omologazione diretta del Costruttore, permette di usufruire dei 1.500 euro di incentivo statale, che fanno scendere il prezzo della vettura da 27.900 a 26.400 euro. L’impianto a gas è stato progettato con regolazioni, cablaggi e serbatoi specifici, in grado di assicurare un corretto funzionamento del motore nel tempo. Tra l’altro, anche le sedi valvole sono state rinforzate appositamente per l’uso con il GPL. Tant’è che sulla Eco Logic rimangono immutati la garanzia triennale e i tagliandi previsti ogni 15.000 km.

Con 1 euro di GPL mediamente si percorrono più di 12 km

ESTERNAMENTE niente differenzia questa versione dalle altre e anche l’abitabilità rimane la stessa: ottima per 5 persone. In pratica la Captiva a GPL si riconosce solo per l’indicatore del gas, a sinistra del volante. La partenza avviene a benzina, ma dopo pochi secondi, quando il propulsore raggiunge i 40- C, passa a gas. Durante la marcia si può cambiare alimentazione quando si desidera, semplicemente premendo il pulsante al centro dell’indicatore. La Captiva Eco Logic è accreditata di una percorrenza media di 7,9 km con un litro di gas liquido. Possono sembrare pochi, ma il risparmio è reale, anche rispetto al diesel. Con 1 euro di GPL (che costa circa 0,65 euro al litro) mediamente si percorrono infatti più di 12 km, mentre con la Captiva 2.0 litri turbodiesel da 150 cv, che tra l’altro considerando l’incentivo costa 3.250 euro in più, ci si ferma a 10 km. Per un pieno di gas (43 litri) servono 28 euro, che garantiscono circa 340 km: un’autonomia non eccezionale, ma bisogna considerare che in più ci sono i 65 litri del serbatoio a benzina.

L'unico segno distintivo della Captiva bi-fuel rispetto alla versione a benzina è rappresentato dall'indicatore a led del livello di GPL montato nella parte sinistra della plancia

Il serbatoio del GPL occupa il vano del ruotino di scorta, che a sua volta finisce nel bagagliaio dentro a una sacca, ingombrandolo. Volendo si può però lasciare il ruotino in garage dato che Chevrolet offre di serie il kit “Gonfia e Ripara” con due bombolette (ma ne servirebbero tre per rimettere in sesto a dovere il pneumatico) e un compressorino elettrico.

TANTO in città che sulle strade extraurbane, il 4 cilindri benzina 2.4 litri da 136 cv e 22,4 kgm assicura una sufficiente elasticità di marcia, ovviamente senza velleità sportive. La velocità massima è indicata in 183 km/h e lo 0-100 km/h in 11”5, prestazioni che nel passaggio dalla benzina al gas si riducono solo del 2/ 3%. In pratica risultano rilevabili solo strumentalmente. La trasmissione manuale a 5 marce (l’automatica per ora non è prevista sulla bi-fuel) risulta precisa come la trazione integrale “on demand” che, tramite un giunto viscoso a controllo elettronico attivato magneticamente, è in grado di trasferire parte della coppia dall’asse anteriore a quello posteriore, fino a un rapporto di 50/ 50. Buono il confort generale, merito anche dell’efficiente insonorizzazione. Rimane perfezionabile il diametro di sterzata che, un po’ troppo ampio, limita nelle manovre più strette.

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