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di Redazione

27.03.2009 ( Aggiornata il 27.03.2009 10:16 )

Loris Casadei

57 ANNI, FORLIVESE, È IL DIRETTORE GENERALE DI PORSCHE ITALIA. TRA LE SUE PASSIONI QUELLA PER L’EDITORIA
Quali sono le passioni più importanti della sua vita?
"Il sogno che avevo da piccolo era quello di vivere una vita in cui ogni giorno finisse soddisfatto dall’apprendere qualcosa. Quindi, il mio piacere più totale è apprendere. L’elenco di tutto quello che ho provato a fare è immenso. Per citarle solo una curiosità, per le lingue, conosco bene inglese e tedesco ma ho studiato il francese, lo spagnolo, l’arabo, il russo, l’indu, lo svedese. L’ho fatto per una forma di curiosità e di conoscenza del mondo. Poi, un grande amore della mia vita è stato l’alpinismo, una cosa che oggi non posso più fare, ma che si è trasformato in una grande passione per l’aikido e le passeggiate in montagna che condivido con tutti i miei figli".
Conosciamo la sua passione per l’editoria. Come è nata e cosa le piace pubblicare?
"Quattro anni fa un amico mi mostra tutta una serie di pensieri molto interessanti di suo padre e decido di aiutarlo, disponendo un’edizione critica dei suoi scritti per pubblicarli. Lo abbiamo proposto a varie case editrici ottenendo un rifiuto perché era un materiale tutto sommato complesso. Così è nata “Casadei Libri” e abbiamo deciso di pubblicarlo. Da qui è iniziata la ricerca di testi un po’ difficili, che esplorano altri mondi. Siamo una piccola casa editrice, usciamo con 7/8 testi all’anno, non esclusivamente orientati agli aspetti politico - religiosi, ma a 360° su tutti i mondi".
Riesce a condividere le sue passioni con i suoi figli?
"Con il più grande, Lorenzo, seguo la casa editrice. Con Giacomo e Maria, condivido l’amore per la bicicletta. Abbiamo girato la Zelanda, l’Olanda, il lago di Costanza, quest’anno faremo la Mosella e la Loira".
C’è una frase che lei si ripete nei momenti difficili, sia in quelli personali che in quelli professionali?
"Nella mia vita privata penso sempre che “non è nel momento del pericolo che devi temere i nemici, ma nel momento del successo”. Invece, nella mia professione ricordo sempre una frase - credo imputabile a Churchill: “Non credo in nessuna statistica che io non abbia personalmente falsificato”. Una grande verità".

Rolf Studer

È IL DIRETTORE DEL SALONE DELL’AUTOMOBILE DI GINEVRA, UNO DEGLI APPUNTAMENTI PIÙ IMPORTANTI DELL’ANNO. DOPO QUASI QUARANT’ANNI NEL MONDO DELL’AUTOMOBILE LA SUA PASSIONE PER LE QUATTRO RUOTE È ANCORA INTATTA
Quali sono le sue passioni ?
"La mia famiglia, la mia professione, il mio golf, la mia cucina".
Sono passioni giovanili o sono cresciute con il tempo?
"Da sempre ho desiderato una famiglia integra, lavorare nel campo dell’auto é ancora oggi l’attività che sogno, purtroppo ho iniziato a giocare a golf solo 6 anni fa, mentre la cucina é un hobby che mi trasmise mia madre già all’età di 12 anni, quando mi insegnò a preparare una buona torta di mele".
Qual é il suo week end ideale?
"Su un campo da golf (preferibilmente sul lago di Garda in Italia!), con mia moglie e i miei amici".
In quale posto le piace essere la sera dopo il lavoro?

"A casa, a giocare a golf oppure nel Jazzclub".
C’é una frase che si ripete spesso nei momenti difficili?
"Sì. Mio padre era un uomo saggio ed ha fatto in modo di trasmettermi il principio di avere pazienza nella vita, cosa che spesso a me, che sono del segno dell’Ariete, manca. Nei momenti difficili riaffiorano alla mente le sue parole e, quindi, qualche volta riesco a ridimensionarmi e a considerare gli eventi con una certa distanza".
Per un uomo e un professionista che vive a stretto contatto con le automobili cosa vuol dire passione per una vettura?
"Un’auto può ancora oggi entusiasmarmi come avveniva 39 anni fa, quando ho iniziato a lavorare nel campo".
Qual é l’auto a cui sono legati i ricordi più belli?
"La mia prima auto! Era una Sunbeam Alpine anno 1954, Cabriolet, a 2 posti e con il rivestimento dei sedili in pelle colore rosso. Consumava allora (1962) quasi tanto olio quanta benzina. Di rimando, il successo con le giovani donne era garantito".
Che cosa sceglierebbe tra l’iPod e il DVD Player?
"DV D"
Il navigatore o i sedili riscaldati?
"Navigatore"
Autostrada o strada di collina?
"Autostrada"
Decappottabile o SUV?
"Coupé/Cabriolet combinata"

Claudio Melis

NATO IN SARDEGNA, OGGI LAVORA IN TRENTINO NEL RISTORANTE STELLA MICHELIN DE LA SIRIOLA DELL'HOTEL CIASA SALARES. NELLA SUA CUCINA CERCA “CARATTERE, PROFUMI, RICORDI D'INFANZIA DELLA CUCINA DI MIA MADRE”
Quali sono le tue passioni?

"Viaggi, champagne, grandi rossi biodinamici, trekking, lettura, la mia famiglia".
Puoi elencarci i viaggi, passatempi, tempo libero, insomma le tue preferenze?
"Una per tutte la Maratona a New York City e sei fantastici giorni in città con la mia compagna, poi film d'autore (ultimo visto "Il cacciatore di aquiloni" di cui ho prima letto il libro), musica d'autore (De Andrè, Conte, Jannacci), tanti, tanti, tanti libri".
Quale passione giovanile ha lasciato spazio alla maturità negli anni?
"Il windsurf: da quando non lavoro più in Sardegna ho sempre meno tempo per praticarlo".
Posso affermare che hai fatto della passione la tua professione?
"Più che una passione diventata professione è una professione diventata passione: nel '91 facevo già il cuoco da 5 anni, ma dopo una cena da Gualtiero Marchesi a Mi in Bovesin de la Riva (sono partito apposta dalla Sardegna e sono stato sponsorizzato da un amico perché io non avevo una lira), quando sono uscito dal locale ho capito che quella era la mia passione, che volevo cucinare in quel modo, e da quella sera il lavoro è diventato modo di vita, prendendo con il tempo la sua direzione e la sua personalità".
Weekend ideale?
"New York, aperitivo al King Cole Bar dell'Hotel ST Regis, cena da Masa, dessert al bar del Mandarin Hotel al 36° piano, cocktail al Flatiron Lounge, riposo all'Hudson di Starck. Il mattino dopo colazione da Baltazhar, poi a piedi tutto il giorno per la Grande Mela".
Vorrei farti abbinare un piatto ad un auto: Ferrari California?
"Veloce ed elegante: asparagi bianchi alla griglia e fegato grasso".
Mercedes GLK
"Possente: guanciale di manzo all'amarone".
Toyota iQ
"Piatto di prosciutto crudo".
C’è una frase che ti ripeti spesso nei momenti difficili? Personali e professionali?
"Accadono cose nella vita che sono come domande, passa un minuto oppure un anno, poi la vita ti risponde" frase di Baricco, utile in tutti i casi".

Filippo Magnini

VINCENDO I 100 METRI STILE LIBERO AI MONDIALI DI MONTRÉAL NEL 2005 HA TRASFORMATO L’ITALIA IN UN PAESE DI NUOTATORI. L’AMORE PER L’ACQUA NON È L’UNICO NELLA SUA VITA...
Filippo, quali sono le tue passioni?

"In un certo senso, lo sport è la mia passione. Oltre al nuoto, ti dico il beach volley. Considera che di tempo libero ne ho davvero poco, forse il sabato e la domenica... Amo molto gli animali. Ho una cagnolina, Kira, presa da poco, ed una gatta da un anno e mezzo, Regina. Occuparmi di loro è una delle passioni. Poi il cinema, in sala e in dvd. So a memoria tutti i film di Terence Hill, Christian De Sica mi fa ridere da matti e ultimamente mi ha entusiasmato Ironman".
Quella per l’acqua che passione è?
"Da piccolo era inconsapevole. I miei genitori mi raccontano che mi tuffavo dal pedalò, stavo con la testa sotto l'acqua. Poi è diventata una passione più grande e concreta, che aveva i colori dei miei sogni: tutti i giorni della mia vita in vasca, per allenarmi, sognando di diventare campione del mondo o arrivare alle Olimpiadi. Oggi i sogni si sono avverati e la passione per il nuoto è diventata parte del mio ciclo vitale. Se sto senza nuoto, senza la piscina, sento che mi manca qualcosa".
Il successo professionale ha in qualche modo cambiato le tue passioni e il tuo modo di trascorrere il tempo libero?
"La vita cambia per forza, in meglio ma anche in peggio. Fino a due-tre anni fa, ad esempio, d'estate e quando potevo, andavo spesso in discoteca oppure in montagna a sciare e a “massacrarmi” le gambe. Adesso non ho più quella spinta a fare le sei di mattina a ballare o, se vado in montagna, preferisco passare il tempo in un cottage, magari in una bella spa o alle terme. Preferisco rilassarmi".
Week end ideale?
"L'ho vissuto recentemente, a Londra per quattro giorni".
Facciamo un gioco: abbiniamo un'automobile ai tuoi colleghi. Pellegrini e Filippi che auto sarebbero?
"Federica un Porsche turbo. Alessia è molto elegante come atleta, probabilmente una Mercedes SLK".
Rosolino e Boggiatto?
"Per Max è difficile, mi viene in mente un'auto un po' vecchia ma che va forte uguale, tipo un Golf GTI. Alessio è una Maserati, lui è proprio un “lord”.

Roberto Piccinelli

AUTENTICO GURU UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO DELLA NIGHTLIFE ITALIANA. AUTORE DELLA GUIDA AL PIACERE E AL DIVERTIMENTO, E DEL SITO/BLOG WWW.PIACEREEDIVERTIMENTO.COM, VEDIAMO COME SE LA CAVA CON LE PASSIONI
Roberto, quali sono le tue passioni?

"Le mie tre D, per antonomasia, Donne, Design e Documentari. Con l’appoggio di Moda, Giornalismo, Food e Drink di qualità. Viaggi, soprattutto: sono sempre alla ricerca di locali nuovi… Poi, Tex Willer e Carlo Cassola (La ragazza di Bube!), Bee Gees e Rabindranath Tagore (poeta indiano), il film Figli di un Dio minore e a teatro L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde".
Come è nata la passione per la vita notturna?
Praticamente, è stata una necessità. Gli esordi lavorativi, legati alla moda mi hanno portato a girare per il mondo e a confermare la mia capacità di saper sempre scegliere il club più “à la page” del momento. Per di più, io entravo, gli altri no... Poi, stanco di passare il tempo a dare informazioni in merito ed essere disturbato nei momenti più inopportuni, ho deciso di occuparmene in modo scientifico".
Il locale del momento a Milano e a Roma?
"Hollywood (ha appena riaperto) a Milano e La Cabala a Roma fra le discoteche. Per il resto, direi Resentin e Sottarponte".
La serata in cui ti sei divertito di più in vita tua?
"La prima volta allo Studio 54 di New York. Correva l’anno 1978".
Qual è l’auto per antonomasia della vita notturna?
"Provate a lasciare una Ferrari nera davanti all’ingresso del locale e ve ne rendete conto da soli".
Facciamo un gioco. Quale serata o locale consiglieresti a questi personaggi del mondo dei motori: Lewis Hamilton?
"Lo Sketch, a Londra. Per diventare modaiolo del tutto".
Valentino Rossi?
"Osteria degli Ultimi, a Tavullia (PU). Casa sua, amici suoi".
Michael Schumacher?
"Motocicli Veloci, a Milano. Hai voluto la conversione? Luca di Montezemolo? Caribe, a Modena. Per puntare sul rosso anche quando non c’è il sole".
Lapo Elkann
"Pacha, a Ischgl. I trasgressivi amano le go-go dance targate Coyote Ugly" .

Alessio Fronzoni

AMMINISTRATORE DELEGATO DI LOWE PIRELLA FRONZONI, UNA DELLE AGENZIE DI COMUNICAZIONE PIÙ IMPORTANTI IN ITALIA. UN UOMO CREATIVO E SOPRATTUTTO PIENO DI PASSIONI
Quali sono le sue passioni?

"Sono nato nell’anno cinese della “Scimmia”, quindi sono poche le cose che non mi incuriosiscono. Mi interessa (quasi) tutto, leggo di tutto, incamero tutto, ma poi rimuovo (cioè dimentico) ciò che non è centrale alle mie passioni: la “Persona” - ovvero condividere pensieri, ascoltare opinioni, stimolare provocazioni insomma, “creare una relazione autentica” -, la “Creatività” - il pensiero laterale, orizzonti diversi, punti di vista non convenzionali - e conseguentemente il “Volo” ovvero la naturale area di sovrapposizione di queste due passioni: è curiosità, è ricerca del “nuovo”.
Week end ideale?
"Passato con persone intelligenti volando in elicottero".
Sottofondo musicale ideale di un week end così?
"Il motore a turbina del Bell 206. Solo per gioco, mi dica qual è la comunicazione di un’automobile più brutta e quella più bella che ha mai visto in vita sua? La più brutta, per me, è sicuramente XXX (a quanto pare resterà in segreto, ndi) mentre la più giusta e bella è quella utilizzata per il lancio del Maggiolino Volkswagen in US “Nobody’s perfect”.
Facciamo un giochino con i piloti. Che tipo di comunicazione abbinerebbe a Lewis Hamilton?
"Comunicazione aspirazionale".
Valentino Rossi?
"Comunicazione emotiva".
Michael Schumacher?
"Comunicazione iperbolica".
La serata in cui si è divertito di più in vita sua?
"Tutte le sere dell’unica estate in cui non avevo materie da riparare a settembre…"
Lei guida? Se sì che auto ha?
"Guido con estremo piacere una MG spider del 1972… anche se durante l’inverno prendo una sacco di freddo, ne vale la pena".
C’è una frase che si ripete spesso nei momenti difficili? Personali e professionali?
"Ho sempre detto “..se po’ ffà!” e mi è quasi sempre andata bene. Da qualche mese “Yes, we can!”




Interviste di Stefano Cocci

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