Citroën C3, che cielo!

Citroën C3, che cielo!

di Redazione

01.12.2009 ( Aggiornata il 01.12.2009 16:08 )


Non delude le aspettative, la piccola C3. Vero, lo stile è per molti versi figlio di quello (peraltro apprezzatissimo) della prima generazione: perde un po’ delle sue forme tondeggianti (e molto verticali) in favore di linee più snelle, evidenziate dall’allungamento dei quattro elementi che formano le superfici vetrate e, in coda, dai gruppi ottici a sviluppo orizzontale che vanno a rimpiazzare gli spinnaker del passato. Nel complesso le superfici appaiono più lavorate, più fluide, sino a dare l’impressione che la compatta Citroën sia cresciuta molto più dei pochi centimetri che invece la separano dalla sua antenata: solo otto in lunghezza, mentre il passo è rimasto invariato. Non di meno, grazie a una progettazione più accorta la Casa francese è riuscita a regalare qualche centimetro in più alle gambe dei passeggeri (tre dietro, otto davanti): merito di una plancia poco profonda e di sedili limitati nello spessore. Discorso analogo per il vano bagagli, che arriva a quota 300 litri.
Va da sé che l’elemento di maggior impatto è rappresentato dal parabrezza battezzato Zenith (di serie per due dei quattro livelli di allestimento previsti) punto d’arrivo di una tendenza all’estensione dei cieli vetrati già portata avanti con la C4 Picasso. Qui in pratica il parabrezza raddoppia, sino a formare una vera e propria bolla attorno ai posti anteriori. Peraltro, il trattamento di brunitura della parte alta del cristallo mette al riparo sia dal rischio di cuocersi la testa al sole sia dall’eccesso di luminosità verticale, spesso fastidiosa per chi guida. E in ogni caso, si può sempre far conto sulla copertura assicurata dal padiglione scorrevole. Che incorpora minuscole alette parasole, non orientabili e ovviamente prive di specchi e luci di cortesia, inserite nei montanti. Sul padiglione mancano pure le maniglie di appiglio, peraltro non previste neppure sulle versioni dotate di parabrezza normale.
Detto questo, occorre riconoscere che l’ambiente interno fa segnare consistenti passi avanti, rispetto alla C3 prima generazione, e piazza la piccola francese fra le più gradevoli della categoria, per l’originalità delle soluzioni adottate e la cura dedicata ai rivestimenti. Il discorso riguarda in primo luogo la plancia, con la finitura lucida dell’elemento trasversale ( che può anche esser fonte di qualche riflesso) e con l’elegante laccatura nera della colonna centrale. In crescendo anche l’equipaggiamento, con le dotazioni a richiesta che prevedono un navigatore evoluto, nonché un impianto hi-fi corredato di tre uscite centrali e gli attacchi per i riproduttori digitali.

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Su strada la C3 mostra un carattere in linea con la sua nuova vocazione di vettura “generalista”, alternativa in tutto e per tutto a Fiesta e Punto. Le note migliori vengono dal comfort, con un livello di rumorosità contenuto su tutti i fronti, aerodinamica compresa, a dispetto del tanto vetro. Anche l’assetto privilegia le qualità di assorbimento, con regolazioni tendenti al morbido che lasciano un po’ di spazio al beccheggio sugli avallamenti e che al limite aprono la porta al sottosterzo.
In sostanza, la prima impressione è che la Casa francese abbia optato per una guida semplificata al massimo, fatta di reazioni graduali quanto prevedibili. Rimandando alla DS3 prossima ventura ( come noto, debutterà nei primi mesi del 2010) chi va in cerca di qualcosa di più intrigante, quanto a dinamica di marcia. Non di meno, resta censurabile la scelta di confinare l’ESP fra le dotazioni a richiesta per quasi tutta la gamma: è di serie solo nell’abbinamento fra allestimento di punta (Exclusive) e il turbodiesel più potente. A proposito di motori, la Citroën offre un ventaglio piuttosto ampio, che spazia da 61 a 120 cv per i benzina e da 70 a 110 per i diesel. Fra questi ultimi, l’HDI da 90 cv si presenta già sufficientemente attrezzato per offrire prestazioni decorose: la Casa francese gli accredita una punta velocistica di 180 orari e uno 0-100 in 11”.
Anche sul fronte benzina il propulsore di punta si fa notare soprattutto per la progressività delle risposte: accelerazione fluida ma non proprio rabbiosa, che comunque gli consente un buon 8” 9 sullo 0- 100, mentre la punta velocistica non va oltre i 190 orari. E nell’impiego autostradale soffre un po’ l’assenza di una sesta marcia, che permetterebbe al motore di girare più tranquillo, rispetto ai 3800 giri di quinta che già si rilevano a velocità- codice. Nuovi cambi ( compreso il sequenziale con comando robotizzato) sono comunque in arrivo già nel 2010, assieme a propulsori dotati di Start and Stop; in calendario per il 2012 invece il nuovo piccolo tre cilindri a benzina.
Da marzo ci sarà anche la 1100 Gpl, mentre per il 1400 da 75 cv la doppia alimentazione è disponibile già al lancio commerciale, in calendario a fine mese. A prezzi che partono da 12mila euro, e che in buona sostanza piazzano la C3 sulla stessa linea della Fiesta. Resta infine in listino sino all’estate prossima la versione attuale, ribattezzata Classic, con la sola alimentazione a Gpl.

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