Opel GT: doppio passaporto

Opel GT

di Redazione

18.05.2010 ( Aggiornata il 18.05.2010 11:07 )

Per l'impostazione studiata essenzialmente pensando al divertimento e al puro piacere di guida potrebbe essere considerata una specie di piccola Corvette.
Invece le sue origini, pur risalendo sempre a modelli del gruppo GM, sono da ricercare nella Saturn Sky e nella Pontiac Solstice. Lo stile comunque è stato sviluppato in Europa, presso l’Advanced Design Studio che la GM possiede in Inghilterra. L’impiego di fibra di vetro per la zona posteriore della carrozzeria, insieme a quello della capote in tela ad azionamento manuale, e ad altri accorgimenti strutturali ha contribuito a mantenere il peso in 1330 kg.
Garanzia di agilità, in combinazione con le dimensioni compatte (4,10x1,81x1,27 metri) e la generosità del motore. Il suo quattro cilindri di 2.0 litri a iniezione diretta, con fasatura variabile, turbocompressore e intercooler, è infatti in grado di erogare ben 264 cavalli a 5300 giri e permette alla biposto di toccare i 229 orari accelerando da 0 a 100 km/h in 5”7. L’abitacolo è a due posti “secchi” ma a bordo non mancano tutti gli equipaggiamenti indispensabili. Ottima la tenuta di strada, ma soprattutto la possibilità di controllare l’auto al limite come una vera sportiva, grazie alla trazione posteriore e alla possibilità di disinserire l’ESP.
Uniche pecche: il cambio, pur bello da manovrare con i suoi innesti secchi e precisi, dispone soltanto di 5 marce mentre il bagagliaio non concede che un volume davvero ridotto (66/157 litri).

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