Volkswagen Touareg: ha fatto piazza pulita

Volkswagen Touareg: ha fatto piazza pulita

di Redazione

19.05.2010 ( Aggiornata il 19.05.2010 10:06 )

Focalizzate per bene il logo Hybrid che compare su calandra, fiancate e portellone della nuova Touareg. Perché in un futuro più vicino di quel che possiate immaginare, questa sigla diverrà familiare quanto la doppia V del marchio di Wolfsburg: il prossimo anno arriveranno Jetta, Golf e Passat ibride; l’anno successivo sarà la volta della famiglia di utilitarie elettriche Up, di Jetta e Golf elettriche; per arrivare all’anno 2018 in cui, a detta della Casa, Volkswagen sarà il leader di mercato fra le vetture ibride ed elettriche.
La nuova Touareg, insomma, è la testa di ponte per un futuro sempre più verde. Anzi blu, il colore del mare e del cielo che per Volkswagen è sinonimo di pulizia ambientale (vedi la gamma Bluemotion). Pulizia, tra l’altro, troviamo sia la parola giusta per definire il nuovo Suv tedesco, atteso nelle concessionarie nel weekend dell’8 e 9 maggio. Innanzitutto pulizia stilistica, perché se a una prima fugace occhiata la nuova Touareg può apparire simile alla precedente — scelta voluta per dare continuità a un modello che ha piazzato 500.000 unità —, in realtà la faccenda è completamente diversa. L
’attuale è più grande di prima in termini di dimensioni, ma grazie all’abilità del designer Walter De Silva appare più compatta, slanciata e dinamica. Tracciando linee semplici ed eleganti e giocando molto sulle proporzioni fra i volumi, ecco che la nuova Touareg si presenta con un aspetto più filante e snello.
Che guarda caso corrisponde effettivamente a una forma fisica migliore di prima: il nuovo modello ha perso da 203 a 222 kg di peso (a seconda della versione) grazie a mirati interventi a scocca e meccanica. Per il telaio sono stati impiegati materiali e acciai più leggeri, sottopelle si è fatto largo uso d’alluminio per le sospensioni (- 47 kg solo qui) ed è cambiata la trazione integrale: ora c’è quella di derivazione Audi, con differenziale Torsen centrale, mentre a richiesta (1.880 euro) è sempre disponibile la precedente, con il centrale e il posteriore bloccabili (si chiama 4XMotion).

Su strada tutto questo corrisponde a una sensazione di maggior agilità globale, sia in un impiego urbano, sia fra le curve. E naturalmente il peso inferiore va a beneficio dei consumi, che mediamente sono più bassi del 25%.
In termini di emissioni ridotte, un discorso a parte lo merita la versione Hybrid, che mette sul piatto una scheda tecnica invidiabile: 240 km orari, 0-100 in 6”5 a fronte di un consumo combinato di 12,2 km/litro. Merito del motore elettrico da 47 cavalli che, in fase di partenza, dà man forte al V6 3.0 TSI con compressore da 333 cavalli: partendo con un filo di gas lavora soltanto l’unità elettrica, man mano che viene richiesta potenza entra in ballo anche il motore termico, il cui funzionamento è soft e vellutato ai regimi medio-bassi ma al tempo stesso piuttosto grintoso alle quote più alte.
C’è anche la possibilità di marciare solo in elettrico, spingendo il tasto “e-mode”, ma solo fino a 50 km/h e finché le batterie reggono.
Un altro artefice dei bassi consumi è il nuovo cambio Tiptronic a 8 rapporti, che è di serie su tutta la gamma Touareg come pure il sistema Start/Stop. La logica di gestione mira a infilar dentro il maggior numero di marce nel minor spazio possibile, al fine di contenere i consumi. Con l’unico piccolo fastidio che, al momento di richiedere potenza per un sorpasso, le scalate sono giocoforza numerose; pensate ad esempio a un 8a 2a in caso di kick down... Del resto è apprezzabile la rapidità di cambiata, poiché gli slittamenti del convertitore sono molto contenuti e i passaggi avvengono con un netto taglio d’alimentazione. Altro vantaggio delle otto marce, quello di avere sempre il motore al regime di coppia ideale. Coppia che nel caso della Hybrid è molto consistente, grazie a 44,9 kgm che diventano 59,1 col boost del motore elettrico, ma mai quanto quella garantita dai due turbodiesel disponibili al lancio.
Già con il noto 3 litri V6 da 240 cv e 56,1 kgm ci si può togliere parecchie soddisfazioni, grazie alla sua spinta decisa e vellutata al tempo stesso. Ma il massimo sono i chilogrammetri sprigionati dal V8 4.2 TDI, che con la stessa rotondità e silenziosità di funzionamento del sei cilindri mette sul piatto 81,6 kgm per spinte decisamente appaganti.

Un aiuto ecologico al V6
Ha un diametro di 30 cm, è lungo 7 cm, pesa 55 kg. Parliamo del motore elettrico da 47 cavalli, che lavora in parallelo al termico ed è sistemato fra il V6 3.0 TSI e il nuovo cambio automatico a 8 rapporti. Il principio di funzionamento prevede che l’elettrico aiuti il termico in fase di partenza e quando viene richiesta la massima potenza. Può funzionare anche solo l’elettrico, ma solo per 2 km circa e a un massimo di 50 km/h. È alimentato da batterie al nichelmetallidrato, 240 celle per 79 kg di peso sistemate al posto della ruota di scorta, che vengono ricaricate in fase di rilascio e frenata. Interessante il fatto che fra il V6 e il Tiptronic ci sia una frizione di separazione, che provvede a “staccare” il motore dal cambio in fase di rilascio (anche a 160 km/h) per ridurre i trascinamenti meccanici e dunque i consumi.


Per quanto riguarda l’abitacolo, alla solidità costruttiva del precedente modello è stata aggiunta una maggior attenzione al dettaglio, specie per quel che concerne le finiture di piccoli particolari: bocchette, pulsanti alzavetri, comandi sulla console con cornici alluminio per un effetto più elegante. Il posto guida è al solito notevolmente generoso in termini di regolazioni, e a centro console non si può che apprezzare il nuovo impianto multimediale RNS 850, disponibile a 2.345 euro su tutta la gamma. Il display da 8 pollici è touch screen, le mappe per la navigazione sono tridimensionali ed è presente un hard disk da ben 60 Gb per stivare cartine e musica.
Nel caso della Touareg Hybrid, lo schermo visualizza anche il funzionamento istantaneo del sistema ibrido, visibile anche a centro strumentazione; quest’ultima, chiara e leggibile nella grafica, presenta un display a colori posto fra tachimetro e contagiri dalla grafica e dall’intuitività d’impiego notevoli. Per trovare altre buone notizie basta spostarsi dietro, dove grazie all’aumento del passo e della larghezza della vettura di riflesso sono stati guadagnati preziosi centimetri per le gambe dei passeggeri e pure in larghezza per i gomiti. Ora la sistemazione è davvero pregevole e in più, grazie alla possibilità di far scorrere i sedili, è possibile beneficiare di una maggior versatilità per il baule. Che vanta una volumetria superiore a prima (520/1642 litri, 433 per la Hybrid), una ottima regolarità delle forme e finiture di pregio. Oltretutto è possibile disporre di pratici tasti che, direttamente dal vano, permettono di reclinare frazionatamente gli schienali dei sedili posteriori, per formare un piano di carico piatto.


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