07.06.2010 ( Aggiornata il 07.06.2010 12:44 )
Il posto guida è “sartoriale” grazie a una serie infinita di regolazioni elettriche che riguardano entrambi i sedili anteriori e il volante, rivestito in pelle, con comandi integrati e persino riscaldabile. L’arredamento della plancia — avvolgente e, per stessa ammissione dei tecnici Jaguar, ispirato a quello dei motoscafi Riva — è un riuscito mix tra passato e futuro: i rivestimenti in raffinata pelle “pieno fiore” combinati con inserti cromati e con vera radica (non quella finta e plastificata che si vedono su altri modelli non Jaguar...) ben si sposano con la strumentazione “virtuale”, rappresentata da un display di 12 pollici che visualizza tachimetro, contagiri e altri dati. I quadranti non sono fissi: la colorazione, ad esempio, cambia a seconda della modalità di guida prescelta (di rosso se si opta per quella più sportiva Dynamic, selezionabile attraverso un pulsante nella plancia). Lo strumento di destra non è fisso e si spegne: prende il suo posto un menù tabellare se il “cervellone” centrale intende segnalare la scarsa pressione di un pneumatico, un problema in corso di marcia, ma anche la regolazione dell’autoradio oppure se il gasolio sta scendendo di livello e si è entrati in riserva. Da segnalare, a tale riguardo, la presenza di una spia che segnala se si sbaglia a fare carburante cioè se si immette benzina anzichè gasolio nel serbatoio. Due pecche in questo contesto lussuoso: le due bocchette d’areazione che sovrastano l’ordinata consolle centrale sono troppo grandi e vistose, mentre l’orologio analogico con fondo azzurro è un po’ retrò.
L’allestimento della XJ del test, il Portfolio (da 91.800 euro, il più ricco Supersport ne costa 107.400) sottolinea l’opulenza dell’ammiraglia di Coventry. I cerchi in lega “Aleutian” sono da 19” e il baule (520 litri la capacità) è rivestito con un tessuto idrorepellente. Strumentazione digitale a parte, al centro della consolle troviamo un altro display da 8” touch-screen nel quale sono visualizzati i dati relativi al climatizzatore, che è quadrizona con comandi separati per i passeggeri posteriori. L’impianto hi-fi Premium da 600 Watt è dotato di 14 altoparlanti, il navigatore satellitare è completo di lettore Dvd e di un Hard Drive Disk per catalogare file musicali.
Fra i tre motori proposti sulla XJ, quello più ricercato sarà sicuramente il turbodiesel V6 3.0 del nostro test. Ma la variante più potente dell’otto cilindri a V a benzina di 5 litri, quello montato sulla versione estrema Supercharged, è il fiore all’occhiello in fatto di cattiveria: versione sovralimentata ( tramite compressore Eaton) dell’aspirato V8 5.0 da cui deriva e che eroga 385 cavalli, questo propulsore è in grado di arrivare a 510 cavalli con coppia massima di 63,7 kgm a soli 2500 giri. L’assetto è ribassato e la guida è ancor più sportiva grazie al differenziale posteriore a controllo elettronico ADC, disponibile solo su questa versione. L’adozione di una scocca in alluminio e magnesio ( sotto) ha consentito ai tecnici Jaguar di arrivare a una sostanziale riduzione del peso: sulla bilancia la V8 Supercharged fa segnare 1892 kg.
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