Starck e i signori del Design

Passioni - Starck e i signori del design

di Redazione

17.09.2010 ( Aggiornata il 17.09.2010 13:08 )

Molto spesso quando un oggetto non è solo utile ma anche bello, si dice che sia di “design”. Con questo termine, usato ed abusato a sproposito e di rado attribuito con cognizione di causa, si definiscono erroneamente o in modo improprio prodotti di ricercata qualità o di foggia estetica particolarmente elaborata.
Cos’è realmente di “design” e chi sono i designer? Per vederci chiaro sono due le operazioni di base: tirar giù dallo scaffale il caro vecchio dizionario della lingua italiana (che da qualche tempo offre asilo a copiosi anglicismi) e conoscere più da vicino chi sono e cosa fanno (o hanno fatto) alcuni dei più apprezzati “maestri”.
Tecnicamente design significa progetto e un designer, di conseguenza, è un progettista. La professione si specializza col passare del tempo applicandosi a diversi campi (dalla moda all’arredamento di interni al web) finendo per adattare il termine alla corrente artistica alla quale si ispira l’oggetto.
Di seguito una carrellata di designer i cui nomi forse (forse…) non vi diranno nulla ma che sono i creatori di oggetti ai quali siamo molto legati.

Philippe Starck
Nell’empireo dei designer un posto di riguardo spetta al parigino. Quasi impossibile non essersi seduti almeno una volta su una Louis Ghost o su un Bubble Club. Rispettivamente sedia in policarbonato trasparente e sofà in polietilene, due pezzi d’arredamento che hanno fatto la storia del design. Come avrete capito Starck è principalmente un designer di interni ma non si è certo posto dei limiti. Da ricordare lo spremiagrumi Juicy Salif per Alessi e, cambiando completamente scenario, la moto Aprilia 6.5.
Spaziando qui e là, Starck, che cominciò arredando gli appartamenti dell’ex presidente francese Mitterrand, si è fatto apprezzare per diversi lavori tra i quali un mouse ottico per la Microsoft, orologi per la Fossil e allestimenti per ristoranti ed alberghi celebri in giro per il mondo. Impossibile non citare anche le particolarissime e divertenti sedie Ero?S?chair e La Boheme, quest’ultima sprovvista di schienale e braccioli. Il suo genio è anche molto democratico, in quanto i suoi “pezzi” non sono né unici né tantomeno economicamente inavvicinabili. Sono oggetti di uso comune, che chiunque può acquistare e tenere a casa in bella mostra. Con buona pace di chi crede, sbagliando, che il design e l’arte in generale siano roba da collezionisti. 

Jonathan Ive
Un posto sull’ideale podio dei migliori spetta a Jonathan Ive, che ha legato il suo nome alla Apple ed in special modo a bestseller come iPod e iMac. Britannico nato a Londra e laureato a Newcastle, inizia la carriera in una piccola azienda di design nella sua città natale. Nel 1992 spicca il volo, trasferendosi negli Stati Uniti alla casa della mela. Si fa da subito notare per il suo valore ma è con il ritorno del genio di Steve Jobs che entra nella storia. Dal 1997 infatti guida la squadra degli Industrial Design della Apple, responsabile della creazione di quasi tutti i prodotti.
Aiutato dalla avanzata tecnologia “Unibody” brevettata proprio da Apple, Ive dà vita ad alcuni tra gli oggetti più amati, acquistati e celebrati del nuovo millennio.
Non tutti si soffermano a pensarci, ma la creatività ed il gusto di questo designer di Chingford ha incontrato le preferenze di milioni di persone in tutto il mondo. La sua bacheca è ormai satura di premi: dall’Industrial Designers Society of America’s Industriale Design Excellence Award al Design Museum’s Inaugural Designer of the Year Award.

Ross Lovegrove
Gallese, classe 1958, è noto per aver dato lustro, con la sua inventiva e la sua matita, ai Walkman della Sony. I piccoli lettori di audiocassette, cd e poi minidisc che hanno accompagnato le passeggiate, il jogging e il tempo libero di tante persone soprattutto negli anni ’80 e ’90, portano la sua firma. Inizia come designer industriale graduandosi a Manchester per poi trasferirsi prima in Germania e successivamente in Francia. Tra le aziende che hanno pagato i suoi rinomati servigi, la lista è lunga, ricordiamo Louis Vuitton, Peugeot, Tag Heuer, Japan Airlines, Hermes e tanti altri.
Anche la Apple si è avvalsa della sua pluripremiata creatività. I suoi oggetti sono stati infatti esposti in “templi” dell’arte quali il Museo Guggenheim di New York, il Centre Pompidou di Parigi ed il Design Museum di Londra. Il 2005 l’annus mirabilis, con il World Technology Award ed il Red Dot Design Award.

Jean Nouvel
Non è esattamente un designer. Ma un architetto di fama mondiale. Con i suoi lavori e i suoi colpi di genio ha però influenzato gente come Starck. Merita dunque di trovare posto in questa selezione scelta di matite ispirate. A Jean Nouvel, nato nel 1945 in Aquitania, si devono numerose realizzazioni tra le quali l’Istituto del Mondo Arabo a Parigi, la Fondazione Cartier, sempre nella capitale francese e la Torre Agbar a Barcellona, forse la più conosciuta tra le sue opere.
Per inquadrare ancora meglio il professionista basta dire che nel 2008 ha vinto il Premio Pritzker, l’equivalente del Nobel per l’architettura.

Dieter Rams
“Meno, ma meglio”. Il pragmatismo tutto teutonico di Dieter Rams, anziano signore classe 1932 nativo di Weisbaden, sintetizza al meglio quale sia stata la sua filosofia in una vita trascorsa a dare vita alle idee di una mente illuminata. Dal padre eredita la manualità di un carpentiere e negli anni ’50 la integra lavorando a stretto contatto con l’architetto Apel. Entra quindi a far parte di un’azienda che produce articoli elettronici. Quell’azienda, non ancora troppo nota, porta il nome di Braun. È l’inizio di una carriera davvero brillante.
Rams realizza alcuni tra i pezzi più noti della casa, come il giradischi SK4 e progetta anche la 606 Universal Shelving System, celebre ed apprezzatissima libreria componibile. Non stiamo parlando di uno dei tanti disegnatori svedesi Ikea, ma di un signore le cui creazioni sono finite nientemeno che al MoMa di New York.
Come la settimana enigmistica, vanta innumerevoli tentativi di imitazione e altri celebri designer come il succitato Ive, si sono ispirati al suo lavoro a piene mani. Vedere (per credere) la calcolatrice dell’iPhone…

Mister Euro - Arthur Eisenmenger
L’Europa, intesa in senso politico, ha diversi padri fondatori. Tra questi sicuramente il disegnatore tedesco Arthur Eisenmenger, al quale va ascritto il merito di aver creato la Bandiera Europea, il Marchio CE e addirittura il simbolo dell’Euro!
Si può tranquillamente dire che abbia fatto più lui per l’Europa di centinaia di politici. Ha unito sotto la “sua” bandiera (ed il suo €) decine di popoli!

Ingo Maurer
Corrono il rischio di apparire del tutto privi di fantasia, i tedeschi, ma esempi come Dieter Rams e Ingo Maurer intimano a rivedere alcune convinzioni. Maurer lavora come tipografo agli inizi e studia grafica in Baviera. Cambia completamente vita trasferendosi negli anni ’60 negli Stati Uniti d’America.
Proprio qui, dopo aver lavorato in maniera indipendente, fonda la Design M, poi Ingo Maurer GmbH, specializzata in apparecchi di illuminazione.
Uno dei primi successi è la lampada da tavolo Bulb, una lampada fatta a…lampadina: semplicità e materiali quali metallo cromato lucido e cristallo soffiato.
I “prodotti” di Maurer finiscono regolarmente al MoMa di New York, facendo sorridere per i nomi davvero bizzarri: Gulp, Los Minimalos Dos, Lucellino Wall, YaYaHo, Wo bist Du, Edison…? e Zettel’z e Porca Miseria!
I suoi capolavori d’illuminazione puntano a stupire, coinvolgendo chi le guarda costringendolo a diventare un vero e proprio spettatore.

Quelli che… la carrozzeria
Un tantino ingiusto racchiuderli sotto un unico grande contenitore, ma per esigenze di spazio e di prossimità professionale non si può fare altrimenti. Sono i designer automobilistici, quelli che per un motivo o per l’altro sono sulla bocca di tutti. I più famosi, apprezzati e conosciuti. Perché passino le lampade, le sedie, i prodotti tecnologici di design…ma una macchina è pur sempre una macchina. Ecco quindi, scusandoci già per le mancanze, cognomi arcinoti come Pininfarina, Bertone, De Silva e Giugiaro. A loro si devono automobili di successo come Ferrari, Maserati, Lamborghini, Fiat, Audi, Volkswagen, Alfa Romeo e tante altre.
Tre maestri del design applicato alle automobili:
Pininfarina, Giugiaro, Da Silva

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